" Non voleva lasciarlo andare. Per più di un anno Junhong era stato la sua libertà, il suo modo di uscire dalla triste monotonia della realtà. Era stata la ragione di ogni sua scelta. E adesso non ci sarebbe stato più niente del genere fino a chissà quando. Sentì la voce di sua madre e sua sorella chiamare il suo nome in lontananza, non poteva lasciare che scoprissero il suo piccolo principe. Lo accompagnò allora ai cespuglietti, lasciandogli la sua giacca e avvolgendolo in essa come un fagottino.
- Lo hyung tornerà e giocheremo ancora insieme. Cresci e diventa forte e tanto, tanto felice Junhongie. -
- Hyung, non... -
Non voleva che lo supplicasse di non andare, non voleva sentire quelle parole perchè avrebbero squarciato maggiormente il suo cuore. Portò un dito davanti alla bocca minuta del bimbo, zittendolo, poi sorrise e gli diede le spalle, correndo via, verso un futuro degradante, senza di lui.
Junhong lasciò cadere il Tigro per terra, in una pozzanghera e allungò le manine bianche verso quella che era ormai la sua ombra immersa nella pioggia fitta. Proprio come la prima volta tendeva le braccine verso la sua sagoma che si allontanava.
- Non lasciarmi solo hyung.. - "

~
Hai fatto una stronzata, Youngjae. 
~
DaeJae

Suga e J-Hope non erano propriamente dei gangster. Dalla banda di Mokpo erano chiamati “gli sfigati” o “quei ragazzini”, mentre i gruppi criminali al di fuori della città sapevano persino a fatica della loro esistenza; tuttavia, risultare così insignificanti si era incredibilmente rivelato essere il loro unico asso nella manica, l’unica arma che avevano potuto offrire di rado agli irraggiungibili pezzi grossi nella speranza d’unirsi a loro.
Dopo anni di corte fallimentare, però, accadde qualcosa di ancora più assurdo: la prima vera possibilità di entrare nella Gang arrivò dal poliziotto più insolito che avessero mai visto.
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Yoongi si domandava se sarebbe stato in grado di dare piacere al minore: era un maschio come lui, sarebbe dovuto risultare estremamente semplice capire dove toccarlo… ma più lo baciava e più si rendeva conto di quanto gli venisse automatico agire come se ci fosse una donna tra le sue braccia. E fu per quello che liberatolo dei boxer si bloccò per un istante, a guardare con una certa titubanza quell’erezione già gonfia.
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| YoonMin |
BTS + alcuni membri dei BAP (e dei Block B)

E' un peccato, non è vero?
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*Fanfiction tradotta---> trovate la ff originale qui: www.asianfanfics.com/story/view/437420/losing-my-religion-humor-daehyun-youngjae-daejae*

Essere nel posto sbagliato al momento giusto aveva fatto sì che ora il ragazzino fosse vivo.
Questo, Bang Yongguk, non poteva di certo ignorarlo e, seppur questo lo avesse riempito di sollievo, ora qualcosa iniziava a modificare il suo iniziale senso di vittoria. Perché ora vi era un piccolo putto biondo addormentato nel suo letto, nella sua stanza, avvolto nei suoi vestiti c'era quel ragazzino di cui non sapeva nulla, quel Junhong, il piccoletto con gli occhi che avevano implorato il suo aiuto.
Aveva scelto di raccoglierlo da quel vicolo e così facendo aveva tracciato - seppur inconsciamente - il suo avvenire. Ma non era di certo uno sciocco; sapeva di essersi tirato addosso un sacco di problemi che di certo non avrebbero tardato a bussare alla sua porta.
E neppure questo poteva ignorare.

❝ Qual’ è il meccanismo con il quale le anime si legano fra di loro? Come riescono a conciliarsi l’una all’altra nonostante il loro carattere e la loro storia siano così diversi? Forse è grazie alla mente? Al corpo? No, semplicemente grazie al cuore, ai sentimenti e alle emozioni. Saranno questi elementari ma la contempo complessi aspetti che faranno avvicinare un nuovo e affascinante professore dal cuore tenero e altruista, a un ragazzo triste, solo e diffidente dai capelli ramati e lo sguardo vuoto, perso. Un naturale istinto di protezione e la necessità di essere aiutato, capito e amato.❞
[ HimUp ]

A volte si è disposti a fare di tutto per proteggere le persone amate, anche scatenare una guerra. Yongguk non avrebbe mai voluto intraprendere questo percorso, abbassarsi al livello di coloro che stava combattendo, ma la paura di perdere l'unico bagliore di innocenza è più forte, quasi accieca le sue decisioni.
-Nessuno sa da dove provenga, ma è diversa dagli altri killer, non uccide ad occhi chiusi, solo per il semplice gusto di riempire di piombo l’avversario, o almeno, non sempre, e protegge il suo mandante a costo della vita. Non è quello che cercavi?-
Yongguk si ritrovò ad annuire, anche se a testa bassa e con un labbro fra i denti. Stava sprofondando all’inferno, solo per proteggerlo.

Un ragazzo nord coreano, che riesce a scappare dal terribile campo 14.
Un ragazzo nord coreano, uscito da un campo di prigionia politica arriva al centro di accoglienza sud coreano.
Un ragazzo povero, che suona la sua chitarra per strada e vive dentro una tenda.
Un ragazzo ricco, che odia la sua vita piena di soldi e vuota d'amore.
Un ragazzo che lavora al centro di accoglienza dei nord coreani di giorno, e di notte frequenta bordelli
Un ragazzo che si sente solo e incompreso che cerca sempre di fare il ribelle.
Questi sono i sei protagonisti e presto i loro destini si incroceranno, presto il loro mondo cambierà, presto l'amicizia, l'amore e sentimenti mai provati prima li stravolgeranno.

La fredda aria di novembre pesava sulla pelle secca e raschiata a causa di quell'atmosfera così pungente da essere quasi graffiante. Attraverso quella lastra trasparente, che in quel momento li separava dal resto del mondo, si potevano intravedere le ultime variopinte foglie fluttuare leggere, lasciarsi cullare dolcemente prima di posarsi su quella dura e fredda superficie di marmo bianco, sporco.
[...]
La fronte di Yongguk era appoggiata proprio sul vetro di quella finestra, con lo sguardo perso e la mente altrove. Dalle sue labbra fuoriusciva un caldo sospiro che andava a disegnare sul vetro una macchia opaca e alle sue orecchie arrivava uno strano vociare, un suono ovattato e schiacciato dalla pesantezza dei suoi stessi pensieri.

Salve! :D Questa non è la prima ff che scrivo, ma è la prima, che scrivo su qualcuno di famoso.
"La doccia era accesa nel bagno adiacente, e a DaeHyun non occorse molto per immaginare uno scroscio di vapore turbinante, e schiumosa acqua calda che lambiva il suo corpo meraviglioso.
Si avvicinò alla porta socchiusa e scoprì che la realtà era ancora meglio della sua immaginazione."

Ero finito nuovamente a letto con lui. Avevo ceduto al suo sguardo così diverso, selvaggio, al suo sorriso rassicurante, contagioso, dolcissimo, che faceva da contrasto alla sua personalità forte e, ora, stavo consumando l’ennesima notte d’amore con la persona che amavo. Ed era bellissimo farlo sapendo che non ero il solo ad amare, ma che, anche l’altro, mi amava, in un modo o nell'altro. Quando mi svegliai non trovai nulla. Bang non c’era. Era andato via, senza lasciar tracce.
Ero diventato improvvisamente il nulla, in quel mondo fatto di tutto.
Questa è la prima ff che scrivo sui B.A.P spero sia di vostro gradimento >.<
-BangHim-
-DaeJae-
-HimUp ... forse xD -