Jean Havoc è un militare.
E’ un esperto di armi da fuoco, un ninja eccellente e un fumatore incallito.
Allegro e spensierato si accontenta che nella sua vita esistano solo due certezze: troverà una fidanzata con delle tette enormi e rischierà sempre la propria vita per il Colonnello Mustang.
La sua fedeltà è incondizionata, ma vedere qualcosa che non avrebbe dovuto, mina le sue certezze.
Può un mastino mordere la mano del proprio padrone?
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Spin-off di “Diario di un Colonnello”.
Le vicende sono legate alla storia principale dal capitolo 55, ma possono essere lette in modo distinto.
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Inserita dicitura OOC esclusivamente per spiegare la mia personalissima visione del carattere di Havoc che nonostante la sua spensieratezza è pur sempre un uomo, con desideri e istinti a volte brutali, che potrebbero disorientare chi segue il manga o l'anime.

«Cioè, fammi riassumere un attimo la situazione. Il famoso "punto" della questione è che Brian voleva solo scopare e tu ti sei innamorato?»
«Dom, perché nei tuoi riassunti io sembro sempre la ragazzina sedotta e abbandonata?»
«Perché lo sei, Matt!!! Sei una fottuta ragazzina! Come ti salta in mente di innamorarti di Brian Molko? Dopo che lui ti ha chiaramente intimato di non farlo, per di più!»

Arriva un nuovo ragazzo a scuola determinato a rendere un inferno la vita di John. Chi l’avrebbe saputo che sarebbe finita così?
TRADUZIONE AU || autrice originale: johnandsherlocks - traduttrice: aphrodite_

Vorrebbe dire:
Se Pablo Neruda avesse visto i tuoi occhi avrebbe dedicato loro venti poemi d'amore ed uno di disperazione.
Ma non ci si aspetta che le persone dicano cose del genere. Quindi non lo fa.
Au:
John e' stato congedato anticipatamente dal servizio militare , sta lavorando all’ospedale quando Sherlock viene ricoverato al pronto soccorso.
Autrice: xiaq
Traduttrice: 86221_2097

«Continua a guardarmi dalla balconata.»
«Continua a guardarmi anche tu, germano. E’ l’unica cosa che ti è concessa.»

Uno è a Parigi, l'altro è a Pittsburgh, hanno una figlia e i loro sogni li dividono ancora una volta. E se questi sogni diventano ancora più folli, più pazzi e meravigliosi, loro due chiedono un altro miracolo, e potrebbe la cosa migliore che sia mai accaduta.
La vita non fa sconti, soprattutto a Justin e Brian, perchè amarsi non li mette al riparo, li espone solo di più. E rischiare tutto, davvero tutto, potrebbe non bastare, davanti un volto del passato che riemerge e chiede la sua parte, la sua vendetta.
Non è mai facile, non è mai semplice, niente è mai scontato per Brian e Justin; ma nemmeno è scritto il finale.
AU! seguito di Something strange.

Sherlock e John sono stati insieme per dieci anni. Sei dei quali come una coppia sposata. Sull'orlo di un brutto divorzio, Sherlock ha un incidente e l'ultima cosa che ricorda è diciotto mesi prima, proprio prima che il suo matrimonio cominciasse a cadere a pezzi. John ora è di nuovo fidanzato e sta cercando di rifarsi una vita. Ma, come al solito, nulla è come sembra con il Consulente Investigativo e la coppia si rende conto troppo tardi che l'amore potrebbe essere la dipendenza più letale di tutti.

E’ una verità universalmente riconosciuta che un uomo in possesso di una grande fortuna deve essere alla ricerca di un compagno.
Meno universalmente riconosciuta è che un uomo celibe in possesso di molto poco in termini di fortuna possa essere anch’esso alla ricerca di un compagno, ma John Watson aveva poco tempo o energia da dedicare ai propri desideri o bisogni...
Inserite un Signor Holmes...

Rivedere dopo tanto tempo la persona che ami può provocarti un turbinio di emozioni; ciò che non ti aspetti minimanente è scoprire che, alla fine, il vostro incontro è stato voluto da un destino infausto.
Ero cambiato. Ormai sapevo come funzionava la vita in guerra, sapevo cosa significava uccidere qualcuno. Stavo diventando un soldato. Un soldato che stava pian piano sostituendo il semplice ragazzino che era nato e vissuto ad Amestris in un paesino di nome Resembool, e che voleva, seppur senza ammetterlo direttamente, tornare a casa.
[ INCOMPIUTA - Un giorno verrà aggiornata (forse) ]

[PostShamballa][RoyEd]
Una serie di sparizioni e comparse misteriose dona una nuova possibilità ai fratelli Elric.
"La ripresa della conoscenza fu, per Edward Elric, dolorosa.
Sentiva il petto alzarsi ed abbassarsi nel tentativo, da parte dei suoi polmoni, di inspirare avidamente aria e, ad ogni movimento, poteva quasi giurare di sentire le proprie costole spaccarsi in mille pezzettini di osso e poi rimettersi assieme come uno scherzo crudele, pronte a farlo soffrire ancora al prossimo inspirare."

“Vi propongo un altro accordo” disse Watson, con l’ansia di chi tema di vedersi scomparire qualcosa di immensamente prezioso da sotto gli occhi. “Potrete riavere indietro il piano. Un tasto alla volta.”
(historical!AU, fusion con Lezioni di piano)

Dovrei essere emozionato, pietrificato forse ma osservando quelle piccole sfere di metallo, sfiorandole sento solo una morsa allo stomaco. Mi sento asfissiare, eppure fino a qualche giorno fa non era così, ero felice di poter passare il resto della mia vita con una fantastica donna, di poter creare una famiglia con lei, ora tutto mi sembra così lontano. Mi sembra un foto dai colori ormai sbiaditi, spenti, come se i sentimenti che mi portava immaginare quella vita fossero di un altro uomo, un uomo che non aveva dubbi o ripensamenti. Un uomo che non aveva incontrato ancora Nasir, dopo quella notte tutto sembra cambiato e solo per un bacio. Per un bacio dato ad un uomo.

Obbedienza: sequel di Ossa (mi sembra inutile dire che per leggere questa bisogna leggere le precedenti: Ossa e Ombre, ma lo dico uguale).
Dal capitolo 1:
Sorrisi.
Come ero solito a fare, tendendo il labbro superiore e mostrando gli incisivi e i canini, alcuni non lo avrebbero catalogato un vero sorriso, lamentosi del fatto che le mie labbra non si fossero effettivamente arricciate.
Ma Agron sorrideva in quel modo, in quel suo modo un po’ ferino di comportarsi, dettato da quella parte libera e nomade della quale non avrebbe mai potuto privarsi, la parte più importante, che lo aveva reso ciò che era sempre stato...
“[...] non c’è nulla per me aldilà delle alpi, non sono un pastore, non so coltivare, sangue e battaglia, non conosco altro…”.
Da quando era morto aveva cominciato a sorridere così, anche se i pretesti per sorridere erano scemati precipitosamente.
E, così, di ciascuna persona che aveva fatto parte della mia vita, ne avevo preso un pezzo e l’avevo assimilata dentro di me, in modo che se un giorno queste fossero improvvisamente scomparse, avrebbero vissuto per sempre in me, nella mia anima, oltre che nei miei ricordi...

Dal primo capitolo:
Dopo aver sparso sangue romano, anche se non nella quantità che ciascun gladiatore avrebbe desiderato, Agron aveva ottenuto una ricompensa insperata, aveva finalmente potuto conoscere il nome di quella creatura che oramai non riusciva a levarsi dalla testa.
Nasir.
Un nome indubbiamente – per quel poco che aveva imparato in quell’accozzaglia di gente che abitava il ludus – di origine lontana, siriana, se poteva prestare fede alle parole stesse del ragazzo.

“Chi è Rebecca?”
Brian per poco non sgranò gli occhi ma mi riservò solo un piccolo guizzo di sorpresa prima di lasciarsi andare in una risata ironica che mi punse sul vivo.
Era ragionevole che io non sapessi niente di questa Rebecca, sarebbe stato ragionevole che Brian, con la pazienza e l’amabilità che lo contraddistingueva nei momenti in cui era di buon umore, mi spiegasse tranquillamente di chi stavamo parlando. Non potevo certo conoscere tutte le frequentazioni di Brian, una rockstar che vedeva più facce in un’ora di quante ne vedessi io in una giornata. Ma allora, se avevo ragione, perché ero arrossito come un peperone e mi vergognavo come un ladro?
[Questa storia è correlata a "Just a perfect man", one-shot prequel, ma è autonoma in quanto può essere letta come una storia a sé stante]