Dal testo:
“Coraggio. Un pregio di cui lo Svitato era privo. Tant’è che durante certe sessioni, molte volte, lui stesso suggeriva ai ragazzi di fare un passo indietro nei momenti più critici. Lo disse giusto un paio di sere prima (sembrano passati secoli): “Non c’è alcuna infamia nella ritirata, non cercate di fare gli eroi”. Ma allora cosa stava facendo in quel momento? Possibile che, in nemmeno 48 ore, era cambiato tanto?"

[Storia partecipante al contest "Favole di oggi – II edizione" indetto da Fiore di Cenere sul forum di EFP]
Fiamme ardenti e purificatrici. Fiamme devastanti che rodono e deturpano tutto ciò che trovano. Fiamme che si nutrono di ossigeno e carne. Fiamme che rosicchiano pelle e muscoli fino alle ossa. [...]
La vista gli si annebbia, e Roy si aggrappa all’ultimo pensiero sensato e fragile che gli resta tra quella nebbia di cenere.
Riza Hawkeye…
Lei che per lui ha sacrificato ogni cosa, che lo ha seguito ciecamente dopo la morte del padre donandogli tutto ciò che in seguito lo ha reso l’Alchimista di Fuoco. Lei sì che è una persona degna di rispetto… Cosa sarebbe senza di lei?

Di cosa chiacchierano Jedi e Sith durante le pause pranzo? Cosa racconta Yoda a Mace Windu al ritorno da una missione? Tanti brevi dialoghi umoristici in una semplice parodia della mitica Saga di George Lucas! Buona lettura. ^^

Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il suo animo audace, generoso e un po' istintivo la renderanno una magnifica combattente sul fronte. Claire ci racconta la sua vita dopo essersi unita al Corpo di Ricerca, le sue emozioni, le sue soddisfazioni, i suoi timori e il suo rapporto con i suoi cari amici e con un soldato in particolar maniera. Armatevi di lame e di movimento tridimensionale e seguitela nelle sue avventure!

*Storia partecipante al contest "Natale al Peperoncino" indetto dal gruppo Takahashi Fanfiction Italia - 1^ Classificata - *
È la Vigilia di Natale, ma chi può mai conoscere l'esistenza di questa particolare ricorrenza nell'Epoca degli Stati Combattenti?
Kagome è perciò rassegnata a godersi l'ennesima giornata nella sua routine con Inuyasha, senza soffermarsi troppo su considerazioni malinconiche... E se lo scoccare della Notte di Luna Nuova proprio quella sera portasse ad interessanti esperienze e a regali inaspettati?

Si svolge dopo il ritiro di All Might e il trasferimento degli studenti nei dormitori della Yuuei.
Tu e Bakugou non vi siete mai sopportati a causa del vostro carattere forte, ma nell'ultimo periodo è cambiato qualcosa. Avete cominciato a capirvi e a rafforzare il vostro legame.

{❀IzuOcha | Ochako centric | lievi accenni alla TodoMomo e BakuShima | One-Shot di 5.765 parole}
↫Dal testo:
❝«Ragazzi!» aumentando l’intensità della propria voce, Mina era riuscita a catturare l’attenzione di tutti i compagni «Perché non rendiamo più interessante la serata giocando al gioco del re?»❞
(…)
❝L’aspirate eroina poteva percepire chiaramente il sorriso della rosa diventare sempre più divertito, assumendo quasi un ghigno compiaciuto nell’istante in cui stava per pronunciare quelle fatiche parole. Parole che cambiarono totalmente i suoi piani sulla serata.
«Ochako, Midoriya, la vostra penitenza sarà dover passare la notte insieme chiusi nella stessa stanza».❞
(…)
❝Per una volta voleva abbandonare se stessa; essere la parte più spontanea e forse più incosciente di sé, senza dover stare ad elencarsi a ritroso tutte quelle maledettissime conseguenze sul dover cedere ai suoi sentimenti, su quello che sarebbe stato se. Per una volta voleva provare a sciogliersi, senza rimorsi.❞
[❧Rossori e imbarazzi a gogò]

[Rivetra]-|Pregnancy|
-Dal testo:-
Anno 848
“Non è possibile, io non…”, la notte passata con il Caporale le piombò all’improvviso alla memoria e un senso di panico la investì.
Non voleva diventare madre, ma non se la sentiva neanche di uccidere quella vita innocente che si stava formando dentro di lei. Erano già troppe le vite a cui aveva dovuto dire addio.
L’unica cosa di cui era certa era che Levi non avrebbe mai dovuto saperlo, e che nessuno doveva scoprirlo.
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Sperava che la vita che portava in grembo fosse all'altezza del mondo che l'attendeva fuori, ma visto e considerando che i suoi geni appartenevano al più forte dell'umanità , aveva buone speranze di poter cambiare la realtà.

Dal testo: [...] Era abituato a passare quella data in solitudine, e anche se c’erano state delle volte in cui Hanjie ed Erwin provarono a festeggiare il suo tanto atteso giorno, lui aveva sempre declinato l’invito.
Era solo e preferiva che così fosse.
Allora perché quell’anno era così terribilmente incazzato? [...]

{ Rivetra | 100 parole }
Un piccolo dipinto di Petra attraverso i ricordi e le impressioni di Levi.

Dal testo: "Il bianco era uno tra i colori che Levi non amava particolarmente.
Lo percepiva come qualcosa di asettico, vuoto e freddo, perfino per un carattere distaccato e rigido come il suo; inoltre era facile da sporcare, ma difficile da pulire."
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ATTENZIONE: lievissime informazioni sull'infanzia di Levi. (cap. 68) Saranno minime, ma è giusto avvertire.

"Ogni giorno una condanna eseguita o momentaneamente sospesa (mai annullata), finché i cancelli si chiudono e lei ci riporta a casa, e io mi faccio piccola piccola nella sua ombra."

Le mani macchiate di sangue lo rendevano un assassino, il più forte dell’umanità.
Il dolore lo rendeva umano.
Bastarono quattro semplici parole: “Sei solo un uomo”. Lo distrussero, completamente.
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Seconda classificata al contest ‘People fall in love in mysterious way’ indetto da fra_eater sul forum di EFP.

Non avrebbe barattato quella visione per nient’altra cosa al mondo. Si sentì egoista e avido in quel preciso istante, se ne quasi vergognò. Ma non poteva farci nulla, lei era sua.
[Leggermente raiting rosso]

LeviXPetra | One shot | What if
- Levi finì il suo caffè e appoggiò con delicatezza la tazzina sul davanzale della finestra.
Petra continuava a tenere lo sguardo incollato al foglio; una lacrima le sfuggì e finì dritta sulla parola fiducia. L’inchiostro si sbiadì e si espanse sulla pagina; la rabbia le si riaccese nel petto quando si rese conto che non voleva piangere di fronte a lui. Non perché lui non lo sopportasse – cosa per altro vera – ma semplicemente perché voleva mostrarsi decisa e sicura quando gli avrebbe posto quella domanda che aveva tenuto sulla punta della lingua per l’intera giornata. Con la manica della giacca nuova e pulita si asciugò in fretta gli occhi. -