Piccola flashfic ispirata dalla storia "Fino alla fine del tempo" di Rinrose13.
"Sesshomaru ha voluto vendicare la sua Rin, dolce sposa che gli umani hanno cercato in tutti i modi di rovinare"

Sesshomaru, Inuyasha e Miroku sono gli amministratori delegati della No Taisho Group, società proprietaria di una prestigiosa catena di Ryokan.
Durante un sopralluogo al cantiere del nuovo Ryokan, per verificare come procedono i lavori, Sesshomaru ha un incidente che lo costringerà a un periodo di riposo di qualche mese. Da questo momento, la sua vita verrà stravolta da Rin, una giovane ragazza che si prenderà cura di lui durante il suo periodo di convalescenza. Riusciranno i due ad andare d'accordo?
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La storia non ha nulla a che vedere col film "Io prima di te", prende solo spunto.

- TRATTO DAL TESTO -
"Si tratta dell’amore. Lo riconosco, anche se non lo avevo mai provato prima, eccetto che per mia moglie… ovviamente. Ma questo amore è diverso. Non avrei mai immaginato che un demone come me, sarebbe mai riuscito a provare un sentimento tanto puro.
Quando sto con mio figlio, il sangue sulle mie mani non mi brucia più l’anima."
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AVVISO: i personaggi potrebbero risultare OOC

Gli amori finiscono, gli amanti si lasciano, ed i due "ex", a volte, vorrebbero non vedersi mai più.
Ma cosa accadrebbe se ,per un sadico gioco del destino, ci si ritrovasse il proprio ex come capo?

I lavori di restauro della scuola di magia più famosa di Irlanda e Gran Bretagna sono stati ultimati ed Hogwarts è fiera di aprire nuovamente le sue porte a nuovi e vecchi alunni.
Per secoli la scuola è stata testimone di fatti incredibili e allo stesso tempo parte delle esperienze più comuni, ma ugualmente importanti, dei suoi allievi. Come: la nascita di un’amicizia o di un’inimicizia, i burrascosi litigi con i compagni o i professori, le prime cotte e i giovani amori.
È proprio qui che due noti studenti faranno chiarezza tra di loro e, metaforicamente, seppelliranno le bacchette.

« Lui ti desidera. Lo vedo da come ti segue con lo sguardo e da come tiene i muscoli contratti per non volarti addosso quando indossi un vestito leggero; e poi, ti annusa di continuo. »
Rin arrossì. « E cosa dovrei fare? » pigolò.
« Provocalo » rispose Ayame senza esitazione « e goditi le conseguenze. »
EPILOGO di SLAMMING DOORS!!

Il ragazzo si appoggiò pigramente con la schiena al muro, rilassando la sua posizione ed assumendo una posa ben poco elegante, ma nessuno osò fiatare a riguardo.
Vedeva milioni di volti semicelati sfilargli davanti senza davvero vederli, solo gli occhi restavano impressi. Quegli occhi che cadevano sempre sulla sua figura senza che lui lo volesse davvero.
Per un momento, si pentì di essersi presentato alla festa.
Gli accordi erano già stati presi senza il suo consenso, la sua presenza non era affatto richiesta, tuttavia gradita.
Presto gli si sarebbe parata davanti una giovane nobildonna, magari accompagnata dal padre, che avrebbe mostrato un fittizio interesse sulla sua vita sentimentale.
Sospirò frustrato di non avere l’opportunità di isolarsi da quel covo brulicante di serpi e potersi ritirare suonando la sua lira magari.

"Io ho fatto dei sacrifici per il nord, ho perso un drago e un amico fidato, ho perso gran parte dei Dothraki e degli Immacolati.
Ma a nessuno sembra importare niente."
[Probabile spoiler per chi non ha visto la 8x04]

Rin doveva ammettere di aver investito una quantità di pazienza considerevole per conseguire quell'obiettivo. Quanti saluti ignorati, sospiri infastiditi, porte sbattute davanti al naso, occhiate arroganti aveva dovuto sopportare in risposta ai suoi tentativi – sempre allegri e garbati – di approccio? A palate.
Ma perché, poi? Eh. Qui si arriva al punto. Perché se lo fosse posto, l'obiettivo di andare d'accordo con Sesshomaru, era tanto semplice quanto sconcertante: Sesshomaru non era ignorabile.
Quando si chiude una porta si può aprire di nuovo
perché di solito è così che funzionano le porte.
Albert Einstein
PUBBLICATO EPILOGO A PARTE, RATING ROSSO!

Il vero amore può nascere in ogni situazione? il principe azzurro è sempre pronto a portarti via sul suo cavallo bianco? anche se non sei neppure la pallida imitazione di una principessa?
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Ed ora, eccolo lì: bello, pieno di soldi, con un bel lavoro ed una florida carriera davanti ..e per giunta single!
Probabilmente quello era il giorno più felice della sua vita, tanto valeva goderselo fino in fondo.
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Il suo più grande rimpianto era che lei lo avesse visto piangere.
[Scritta per il primo turno del contest Gara di Flash San Valentino 2019 del gruppo Facebook Takahashi Fanfiction Italia]

"Era un'ora indegna di quello che non si poteva più chiamare mattino, con fatica stava preparandosi un caffè e l'unica frase che continuava a trapanarle il cervello era: 'Ma come diamine ho fatto?!?'
Più stupida, irrazionale, azzardata di così non avrebbe potuto essere. Idiota, idiota, idiota. Rimpiangeva di non essersi sbronzata totalmente: sarebbe bastata un'altra tequila e avrebbe concluso la serata serenamente collassata su un divanetto. E avrebbe evitato di fare quella....diamine, non riusciva neanche a dirlo. Coraggio, Rin. Scommessa.
Lei aveva fatto una scommessa."
Era pronta, erano pronti, ad affrontarne le conseguenze?
{La scommessa è un pretesto, un'occasione, non il fulcro della storia, che invece si concentrerà su tutto ciò che ne conseguirà. Enjoy!}

Rin gemette dallo sconforto – Non credo sia una buona idea. Quando provo a cucinare, Sesshomaru ha sempre quell’espressione tesa e preoccupata, come se si aspettasse di vedere le pentole andare a fuoco da un momento all’altro… -
- Ma stavolta non sarà lì ad osservarti. – osservò l’amica – Stavolta sarà una sorpresa! –
Una sorpresa. L’idea era giusta, era perfetta. Ma nel pratico come avrebbe potuto evitare di trasformarla in un completo disastro?
(leggerissimo seguito di "50 e 50", piccola parentesi di vita coniugale)

Avevano continuato a parlare per un po’ e infine Rin si era alzata, anche piuttosto goffamente, strusciando la sedia sulle piastrelle e producendo uno stridio che gli aveva fatto venire i brividi.
Gli aveva sorriso a mo’ di scuse – Sono sempre così imbranata? –
- Un disastro. – aveva risposto, senza esitazione – Spesso inciampi sui tuoi piedi, a volte persino nel niente. E’ perché sei distratta. Hai tempi di reazione più lenti di quelli di un ghiro in letargo. –
Lei aveva arricciato le labbra – Che metafora forbita. –
- Si comunica per immagini. – aveva detto, con tono spicciolo e un lieve ghigno a increspargli le labbra.

Entrò nella stanza di Sango con un sorriso genuino a illuminarle il volto, ma si bloccò dopo appena un passo.
Appeso a una gruccia di legno torreggiava accanto al futon un bellissimo kimono rosa con stampe di fiori di loto bianchi. Loto: forza, purezza, determinazione. Crescita. L’obi, di un rosa più scuro, terminava con un grande fiocco bianco. Rin si avvicinò e sfiorò, tastò, toccò con mano quella stoffa liscia e luminosa, e sentì la seta rinfrescare le sue mani sudate. Si ritirò di scatto, per paura di poterlo rovinare anche solo guardandolo.
- Ti piace, eh? – la voce di Sango le giunse alle spalle.
- Lo adoro. – si ritrovò a dire in un sussurro. – Il signor Sesshomaru è stato qui? – chiese immediatamente, animata dal pensiero. Era tornato, e le aveva fatto una sorpresa? Se ne era ricordato? Voleva vederlo, e ringraziarlo, e chiedergli se adesso finalmente era pronta per una vera avventura insieme a lui.