Liam alzò lo sguardo ed osservò il colore oro dei suoi occhi fondersi e sciogliersi come se fossero stati gettati nel fuoco. Sbatté le ciglia rimanendo totalmente coinvolto in quello che non avrebbe mai dovuto esserci. “Sei diventato un uomo” fece ancora. Il fiato del ragazzo rimase quasi sospeso su un filo, come se avesse paura di farlo spezzare e morire all'istante. Liam annuì poco dopo, pensando esattamente la stessa cosa. Zayn era cresciuto sotto ad i suoi occhi, era diventato bellissimo, ricchissimo, potentissimo ed aveva una famiglia numerosa. “Puoi parlarmi, Liam” gli regalò un sorriso accondiscendente e si leccò le labbra, nella speranza di sentirlo parlare, schiudere le labbra e dirgli qualsiasi cosa gli passasse nella mente.
● Ziam ●Sultan!Zayn ●Slave!Liam ●10K

Sarò il tuo incubo più grande.
Sarò le tue più intime paure.
***
Ho sempre pensato di non aver paura di niente.
Ho sempre pensato di essere invulnerabile al dolore.
Ho sempre pensato di essere più forte di qualunque cosa o paura. Almeno prima di aver incontrato lui.
***
Sai, non avrei mai pensato che da una cosa così brutta,
potesse nascere qualcosa di così bello.
Perché sono vissuto per te.
Perché sono morto per te.
Perché ti ho amato in vita e ti amerò in morte.

Un angelo. Capelli ricci, occhi smeraldo.
Un demone. Pelle ambrata, occhi cioccolato fuso.
E lei. La ragazza da cui dipende il destino di... tutto.

“Noi essere a Pluckley, città più infestata di Inghilterra”, risponde allegramente l’uomo.
“No, veramente intendevo…”, comincia Niall.
“Come infestato?!”, mi intrometto cercando di restare calma.
“Infestato. Lei no sapere? Qui a Pluckley esserci tanti fantasmi! Se essere fortunata lei trovare anche vampiri e lupi mannari!”, spiega tranquillamente il vu cumprà.
“D-davvero?”, domando preoccupata.
“Certo. Anche Show dei Record avere premiato questa città come più infestata di Inghilterra!”, spiega il vu cumprà.
“Fico”, commenta Niall.

Aria sta correndo disperata, la paura l'assale, il fiato le va a mancare, il battito del cuore è troppo frequente, le mani le tremano, le gambe minacciano di cedere da un momento all'altro, ma la paura è tropp

"«A volte vorrei essere quella fottuta altalena su cui sei seduta.» Holly fece una faccia confusa, e sperò solo che quel ragazzo non fosse pazzo.
«Perché?» chiese infine, con voce flebile.
«Perché almeno saprei che cazzo ti passa per la testa, Holly. Ogni giorno vieni qui, ti siedi su quella fottuta altalena, ti dondoli un po’, sorridi e torni a casa. Non mi noti mai. sono quindici fottutissimi anni, Holly, lo sai? Quindici fottutissimi anni che spero di essere notato da te.» e Holly abbassa la testa, imbarazzata, perché davvero non ricordava di aver mai visto quel ragazzo. Forse stava sognando, ma sentiva troppo freddo per essere in un sogno. Sentiva tutte le dita intorpidite.
«Non parli più? Strano. Quindici anni fa non facevi che chiamare il tuo paparino, fargli vedere quanto eri brava, e ancora sorridere. Quindici fottuti anni fa, ogni giorno costringevo la mia mamma a venire qui, per te. Ti salutato tutti i cazzo di giorni, ma mai una risposta o un segno. Mi ignoravi. E cazzo quanto non mi piaceva.»"
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“Erin...” mi allontano portandomi una mano alla bocca per reprimere un urlo. Qualcosa ha sussurrato il mio nome in quell'armadio. Mi giro su me stessa osservando un'altra volta la camera: le imposte sono spalancate, ogni cassetto del comodino è aperto, così come quelli della scrivania. Un brivido mi sale lungo la schiena mentre sento, ancora una volta, tre battiti provenire da dentro l'armadio. Le ante sono chiuse. L'oscurità si è nascosta oltre quelle ante ma vi è rimasta imprigionata grazie al sigillo di costrizione che ha disegnato il ragazzo. In quell'armadio, c'è una creatura della notte. In quell'armadio c'è una creatura della notte che conosce il mio nome.

“E sei bianca, bianca come la luna, e sei nera, nera come la notte, e sei il desiderio che bramo in tutti i miei sogni, e sei il pensiero che è peccato solo a pensarlo, ma io sono il male, e tu sei il bene, come possono il bene e il male vivere insieme?”

Louis, ragazzo adorato da tutti, si rivela un assassino che solo una persona riuscirà a scoprire la verità.

"E quando Liam diceva cosi,era chiaro a tutti che non vedeva l'ora di ficcare i suoi canini nel collo del piccolo lupetto."

Lanciai un grido piuttosto acuto e mi girai di scatto, non c’era nessuno, ero solo. Sullo specchio avevo visto una donna toccarmi. Era spaventosa, aveva un aspetto cadaverico, i lunghi capelli neri e unti le scendevano disordinati sulla faccia, gli occhi erano rossi e da sotto la pelle spuntavano le vene, ma soprattutto era piena di sangue. Il sangue non mi procurava molto fastidio ma in quel momento ne ero terrorizzato.

Pensavo che scoprire un mondo fosse facile.
Pensavo che diventare un'archeologa famosa fosse cosa da nulla. Un desiderio realizzabile in poco tempo, poche azioni.
Pensavo che la vita fosse inutile.
Pensavo troppo, troppo come una bambina piccola, in cerca di perchè.
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Sono Barbara Austin, la figlia di un architetto famosissimo, soprannominato Imothep.
Il mio soprannome invece è Lara, perchè assomiglio alla famosissima Tomb Raider, di carattere, perchè d'aspetto non ci assomiglio più di tanto.
Il mio sogno è sempre stato quello di scoprire un mondo perduto, tipo Atlantide. Così mio padre organizzò una spedizione per me, per soddisfare il mio lavoro di ben 16 anni.
Destinazione: Eshibaj, Triangolo Delle Bermuda.
Equipaggio: Chuck, Hilenya, Doris, Grimm e Duncan.
Partenza: 16 Giugno.
Ritorno: Non Identificato.

Un mostro, la sua unica arma è il sesso, usa la violenza e dietro la sua scia lascia vittime, ma tutto cambia quando incontra 5 ragazzi.. Troverà il vero amore?

ONE SHOT IN MEMORIA DELLA SHOAH
Strinsi la mano all’uomo seduto in parte a me, guardandolo negli occhi. Nessuno fiatava, nella stanza.
“Zayn… Sei pronto?” sussurrai mentre lui fissava il pavimento, tremando.
In realtà non ero pronta neanche io. Chiusi gli occhi, e liberai quei ricordi che avevo tenuto chiusi in un cassetto per dieci anni, mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime.
Ricordai quel giorno in cui ero arrivata a scuola, e lui non c’era.

"E fu d'artificio miracolo"
Rieccomi sperando che vi piaccia anche questa
Bhè lasciate qualche recensione? *Faccia da cucciola*
Grazie mille!!