Prima fic su Chrono Stone, ep. 18
Kariya ha ceduto il proprio posto a Kirino, e lui lo ringrazierà in un modo... un po' particolare.
[KariyaxKirino]

Come Ada Bezarius avesse convinto i professori era un mistero, o, come Elliot l’aveva definito durante il viaggio in carrozza, «Un mero esempio di lecchinaggine e favoritismo», ma qualsiasi fosse il nome con cui la si dipingeva, l’uscita era una vera e propria manna dal cielo contro la noia che l’andazzo di lezioni e logorio quotidiano avevano insidiato negli studenti.

(elliot/leo, slash, missing moment, spoiler).

- Leorio. -
Un nome, il suo, velato da un palpabile e preciso bisogno di constatare ogni cosa tipico di Kurapika. E di sollievo. Simile a quello di chi si azzarda a riprendere per un istante una boccata d'aria dopo fin troppo tempo passato in apnea col perenne terrore di affogare. O magari, tutto ciò era soltanto il frutto della sua immaginazione.
Aspirava a diventare un medico, non uno psicologo.

Sospirai, posando la penna accanto al foglio pieno di frasi appena scritte. Ero su una baita in montagna, ed era la Vigilia di Natale. In quel periodo, forse per la neve che vedevo cadere aldilà della finestra della mia camera o per una semplice casualità, sentivo particolarmente la rinomata atmosfera natalizia, e chissà perché, ne traevo ispirazione inconsciamente. Sentivo il bisogno di scrivere qualcosa di magico e fatato, e quella sera, prima di andare a dormire, mi ero decisa. Non avevo un computer con me, ma carta e qualcosa con cui sporcare il foglio sì.
Piegai leggermente la testa di lato, riprendendo fra le mani la pagina e rileggendo. Non avevo ancora ideato la trama, a dir la verità. L’unica cosa certa era che da quel prologo sarebbe uscito qualcosa di incantato e straordinario. Straordinario nel senso di non ordinario, ovviamente.

Nightray, Bezarius, Barma, Rainsworth: le Quattro Casate di Duchi.
E se chi vi appartenesse non fosse un comune essere umano?
Se le casate in realtà fossero composte da nobili vampiri?
Un antico patto violato, un antico nemico risvegliato; antichi amori, antiche paure, sentimenti destinati a rimanere incompleti.
La pace è davvero destinata a finire...?
- Gil... che cosa è successo? - domandò Vincent, accennando al corpo disteso più in là.
Gilbert abbassò gli occhi, improvvisamente a disagio.
Eliot alzò allora lo sguardo su di esso, rimettendosi in piedi.
Mosse quindi qualche passo verso quel corpo disteso a terra, immobile e cereo.
Non c'era molto da dire: la vittima, una donna, indiscutibilmente umana, era morta.
Come? Facile da intuire: la pelle ricalcava lo scheletro, tanto che ogni osso era visibile in ogni suo minimo dettaglio.
Scarna, pallida, gli occhi rivoltati, un'espressione di disperato dolore stampata in viso per sempre: era chiaro come il sole che era morta dissanguata.
- Eliot andiamo: non dovremmo essere qui! E poi... non possiamo fare più niente - lo redarguì suo fratello Gilbert, ma lui non si ritrasse.
Fece ancora qualche passo avanti, chinandosi infine ad osservare il cadavere più da vicino: su di esso erano sparsi petali di rosa che rilucevano argentei alla luna.
Ne rimase sorpreso: non aveva mai sentito parlare di rose d'argento.
Notò poi che, in parte, quei petali erano sporchi.
Sporchi di sangue.
[Possibili OOC]

SPOILER!! Questa storia si svolge un anno dopo la "morte" di Edward Elric. Siamo a Xerxes, o meglio, presso le sue rovine, e l'imperatore di Xing, in viaggio verso Amestris, rinviene un corpo umano, un ragazzo, malconcio ma vivo... E qualcosa rinascerà! Il titolo deriva da una specie di monologo che Ikki di Phoenix fece, poco prima di sparire con Shaka di Virgo, dopo la battaglia alla Sesta Casa dello Zodiaco, durante il Sanctuary. SEE-YA! Ah, più avanti, ci sarà un pairing a sorpresa!! ihih! (ma che pairing a sorpresa!! Tu pensi solo a una SOLA COPPIA!!ndEd)