Kibum guardava le mani del cantante, guardava come si muovevano sul microfono e non desiderava altro che sentirle sul proprio corpo. Si incantava ad ammirare le sue labbra, così piene, così rosse, e si chiedeva come sarebbe stato averle contro le proprie.
[NOTE: dirty talk]

[Character Death!; Shounen-ai!]
[Kaga/Kuro - accenni Kuro/Ao]
- "« Kagami-kun... » proferì nuovamente l'altro, e quello sguardo, Kagami, glielo aveva visto così spesso durante quell'ultimo periodo, che ad ogni abbraccio dato gli sembrava di sprofondare un po' di più con lui."
Aomine non c'è più, e rimangono solo loro.
Amare un morto fa tanto male a colui che lo ama, quanto a chi che si costringe a sostenere quest'ultimo.

{Aomine Daiki x Kuroko Tetsuya}
Kuroko non avrebbe mai accettato un invito nella tana del lupo se non fosse stato assolutamente certo che Aomine, un po’, dopo che lo aveva sconfitto, era ritornato ad essere il vecchio Aomine, quello che era disposto a sacrificare il proprio posto in squadra pur di fargli calcare il parquet in una partita ufficiale e dimostrare il proprio potenziale. Ha intuito il cambiamento nel momento in cui le loro nocche si sono scontrate di nuovo, dopo mesi. L’intuito si è concretizzato in parziale certezza quando l’altro ha accettato l’onere di allenarlo in vista della partita contro lo Yosen.

Kim Kibum non sapeva dove si trovava. Non poteva aprire gli occhi. Non poteva alzare le braccia e non riusciva a muovere le punte delle dita. Si sentiva come se i suoi sensi, una volta forti gli siano stati rubati, ed egli pregò i suoi occhi di aprirsi.

Si tiene con forza ai bordi del tavolo, affonda le unghie nel legno lucido, ma non trova appiglio. Le mani sono troppo sudate e spesso la presa gli scivola, con conseguenti botte di gomiti e di petto e grugniti di dolore. Ansima e geme mentre picchia ritmicamente contro la superficie, mentre le gambe collidono e sa già che l'indomani sarà pieno di lividi. " Jongh...yun!" prega, la voce rotta e il respiro veloce. Mai Kibum si sarebbe aspettato di finire a pregare Jonghyun di farlo venire, mai e il perché è più che chiaro.
[JongKey] accenni-ini-ini 2Min

{HunHan} {twoshot}
A-Ma chi siamo per giudicare?
B-Nessuno.
A-Solo umani.
B-Solo miserabili.
A-Solo condannati.
B-Solo la reincarnazione dei crimini altrui. Bestie da macello.
A-E questo è l'inferno.

“Non cercare di bloccare il sole che splende su di me”
E’ un’illusione.
Una mera illusione.
Anche YunHo credeva di aver trovato la pace dopo aver pianto tutta l’anima.
Ma quel posto di cui JaeJoong parla non esiste, non è altro che un castello in rovina che minaccia di frantumarsi e cadere come polvere al suolo.
Non c’è sole lì.
E non ce ne sarà mai.
Non esiste pace dopo aver perso se stessi.
E questo YunHo lo sa bene.
--YunJae-

[TaoRis]
Wu Fan è uno chef con dei problemi, Zi Tao è un ladro di torte, e Yixing è un cazzone irritante.
Originale di teastallpanda (LJ)

{KaiSoo - traduzione}
« Kyungsoo è bloccato nelle ore mentre Jong-in implora i secondi. Perché il tempo si ferma per qualcuno che non può ricordare e corre per qualcuno che non può sfuggire alla morte. »
EDIT (30.12.12): la storia non verrà più cancellata in quanto l'autrice ha dato il permesso di poterla tradurre.

Lo so!
Lo so che lo fai apposta!
Dannazione se lo so!
Passeggi per casa con quei maledetti skinny jeans rosso-bordeaux che ti fasciano il culo in modo perfetto e, come se non bastasse, ci sbatti sopra quella stramaledetta canottiera nera che sì -se nessuno te l’ha ancora detto lo faccio io- ti sottolinea sul ventre gli addominali che hai messo su in questi ultimi anni e le braccia che, messe in evidenza dalla manica-giro, mostrano i muscoli tonici e la pelle chiara che adoro.
Sei un bastardo Hyuk.
Ecco cosa diamine sei.
...
Cazzo, dillo che vuoi istigarmi!
Ammettilo, Lee HyukJae.
Tu. Mi. Vuoi.
[EunHae]

Kibum osservò le sue mani mentre portava il bicchiere verso le labbra, e si trovò a fantasticare su quanto sarebbe stato grandioso avere quelle dita sul suo corpo, sentirle accarezzare con decisione ogni centimetro della sua pelle e tremare mentre lo toccavano senza sosta

E io che cosa sono?
Tu? Tu non esisti, Kibum.

WARNING:broken!jongkey
Kibum si arrotola sul divano con una coperta e si lascia cullare dal sottofondo di un film comico in televisione.
Quando sente la porta aprirsi scatta in piedi.
Jonghyun è fradicio, fuori ha cominciato a piovere e non aveva l’ombrello.
Si abbracciano, si scusano, ma qualcosa si è rotto e Kibum ha finito lo scotch.

“Lo odia il Natale, Takeru.
Di tutte le feste quella è senza ombra di dubbio la ricorrenza che odia di più.
Forse perché in passato l’aveva amata tanto.”
Dedicata a HikariKanna e un bacio a quanti hanno festeggiato il Natale!

Il pugno la colpì appena sotto l'occhio, infrangendosi sullo zigomo già fratturato. Temari cominciò a contare per sfuggire al dolore. L'avrebbero uccisa comunque. Ma, per ora, quella voce acuta continuava a parlare (domandare?) e quel pugno a colpire. Non era questo, però, che la torturava. Quell'ombra. Era quell'ombra che non la colpiva. Ficcy dal linguaggio un pò crudo e dai temi leggermente forti. Spero vi abbia incuriosito. baci Roberta