Hogwarts, di cose strane, ne è piena. A partire dai ritratti parlanti, che ogni tanto fanno battutine sugli studenti che ogni mattina passano sotto i loro nasi; ai fantasmi, che di tanto in tanto oltrepassano un muro, cogliendo di sorpresa i malcapitati. Hogwarts è magica, è magia. D'altronde, è una scuola per giovani maghi e streghe, se mancasse la magia sarebbe un bel problema. Ma nessuno aveva mai notato quella finestra, che sembrava aprirsi sul nulla, uno squarcio a mezz'aria che mostrava un paesaggio famigliare, ma al tempo stesso diverso. Nessuno ci aveva mai fatto caso. Per di più, era nascosto nel bagno 'Guasto' di Mirtilla Malcontenta. Probabilmente nessuno l'avrebbe mai notato, con il passare degli anni, se solo tre ragazzini del secondo anno non avessero incominciato a preparare una pozione polisucco proprio in quel bagno.

"Mi accertai che gli altri fossero nelle grinfie di Cowell in modo da non uscirne e mi diressi verso la camera mia e di Louis .
-Posso?- dissi aprendo la porta. La ragazza si voltò di scatto e mi lanciò uno sguardo assassino.
-Sono venuto per.. "farmi tirare su il morale " - dissi
-Vuoi scopare? Bene. Ma devi tenere la bocca chiusa con Lou. io lo amo-
Mi sedetti sul letto affianco a lei. -Spogliati.- le sussurrai all'orecchio. Lei mi fissò - Che cazzo stai dicendo?-
-Credo che tu abbia capito bene- le risposi .
Iniziò ad arrossire. - Voglio che ti spogli ,ora- si alzò in piedi ed immerse i suoi occhi scuri nei miei. .
-Fallo- le ordinai.
Con le guance letteralmente a fuoco, iniziò a togliersi il top rosso abbondandemente scollato.Sentivo la mia erezione farsi dura all'interno nei miei boxer . Tirò giù anche gli shorts blu allontanandoli con un piede . Cazzo, stavo scoppiando.
Sganciò lentamente il suo reggiseno e lo sfilò gettandolo a terra. Liberai il liquido all'interno dei miei boxer. Porca puttana, mi sentivo un quattordicenne alla prima scopata.
Iniziai ad immaginarmela stesa su di me , che strusciava le sue tette sulla mia faccia..."

Ailyn non pensava che tutto il dolore che stava provando il quel momento potesse esistere davvero al di fuori dei film.
Dopo la perdita del padre si sentì persa; pensava che non avrebbe più avuto uno scopo per sorridere,per essere felice,per divertirsi e per affrontare ogni ostacolo a testa alta.
E forse era quello il suo vizio: pensava troppo.
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''Harry perchè sei qui?'' chiesi di colpo mentre mi trovavo sdraiata tra le sue gambe,la schiena contro il suo petto e le sue braccia attorcigliate sulla mia pancia.
''Qui dove?'' ribattè avvicinando la guancia alla mia,bianca e morbida.
''Qui a farmi felice,perchè sei l'unico che dopo mio padre ci riesce veramente''
''Sono qui perchè tu stai facendo la stessa identica cosa con me ora,Ailyn'' mi sussurrò all'orecchio lasciandomi un tenero bacio tra i capelli e appoggiando la testa sulla mia,stringendomi forte a sè come un bambino stringe il proprio peluche preferito dopo essersi svegliato da un incubo realizzando che era solo un brutto sogno.

Niall, diciottenne esuberante, è innamorato di Diana, una ventiseienne donna d'affari.
***
«E’ un errore, ti sto facendo del male, dovresti dimenticarmi» continua lei mentre io ansimo sulla sua pelle.
So che lo vuole almeno quanto me.

-Bree, sei incantevole appena sveglia.- scherza quel ritardato con un gatto al posto dei capelli.
-Harry, quanto sono dispiaciuta di rivederti.- dico sorridendo falsamente.
-Piacere, io sono Louis Tomlinson- parla poi il tizio affianco a Harry.
Cazzo. È un bono della Madonna. Gli occhi azzurri luminosi mi guardano felici, i capelli castani sono ben pettinati, al contrario della chioma indomabile di Styles, e ha un sorriso che wow.
Ok, basta. Avrò tempo per fare pensieri poco casti su 'Louis'.
-Bree Williams, piacere mio- dico sorridendo.
Il mio umore è radicalmente cambiato.
Sono passata dal 'voglio scuoiare Styles da vivo' a 'Viva gli unicorni che vomitano arcobaleni'.
-Non hai risposto così quando mi sono presentato io.- fa notare Harry incrociando le braccia al petto.
-Semplicemente perché già da allora mi stavi sulle palle.- rispondo acida.

Lei è Erin: calma, studiosa e abitudinaria.
Lui è Louis: svogliato, egocentrico, stupido e casinista.
Solo una parete poco spessa divide i loro mondi così diversi...
***
DAL PRIMO CAPITOLO:
“Come sai che l’avrei fatta godere così tanto?” domandò. Sorrisi con strafottenza.
“Perché camera tua confina con la mia e… pare che tu sia… l’amante migliore di tutti i tempi, il ragazzo più dotato che esista, uno che ci sa fare parecchio… cito male forse?” risposi, riportandogli solo alcune delle cazzate più assurde che avevo sentito negli ultimi mesi.
“Invidiosa?” chiese. Io scoppiai a ridere e tornai nel mio appartamento. Neanche qualche minuto dopo Louis tirò un paio di colpi contro la parete facendo rimbombare la mia camera.
“Piantala, porco maniaco!” urlai. Louis rise e continuò a picchiare contro il muro.
“Ora mi toccherà guardare un porno e fare tutto da solo!” disse. Sbuffai.
“Louis Depravato Tomlinson… mi fai schifo!”
***
Se volete sapere cosa succederà alla tranquilla vita di Erin dopo il rumoroso intervento di Louis, entrate e leggete!
Piesse: volevo avvisare che questa storia è a rating ROSSO, non volgare ma comunque ROSSO!

Harry con una mossa veloce si tolse la maglietta lasciandomi ammirare il suo corpo scolpito.
"Mad, lo stai spogliando con gli occhi" Mi sussurrò Zayn per non farsi sentire.
Arrossii e poi distolsi lo sguardo da Harry.

Salve a tutti... Allora, prima che iniziate a leggere ci tenevo a precisare che non sono una Directioner, ma semplicemente una ragzza che pensa e che i One Direction facciano buona musica e che siano dei bei ragazzi. Stop.
La protagonista di chiama Sofia De Luca, ed è un po' 'innamorata' di un ragazzo che ha conosciuto anni prima, e si trasferisce a Londra proprio per lui.
DAL PROLOGO:
“Sofia, finalmente sei arrivata. Noi ti aspettavamo per pranzo!” mi urlò la zia in preda ad una crisi. Nella mia famiglia se uno saltava un pasto poteva accadere un putiferio! Fortuna che arrivò lo zio a salvarmi: “Trisha, lasciala in pace. Magari è a dieta che ne sai tu!” non appena udii la sua voce mi fiondai al suo collo: io adoravo lo zio. Mentre io lo abbracciavo sentii un gran trambusto per le scale, e poi Zayn in mutande che correva verso di me. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato, girava in mutande nonostante io, con il body e la felpa, avessi freddo.