"Come diavolo hai fatto a ridurti così?”
“Mi hanno picchiato Shizu-chan, come vedi sei tu l’unico a non riuscire nell’impresa ˞ “

Si avventò su di lui strappandoli i vestiti di dosso, nel farlo camminavano scontrandosi contro qualsiasi cosa incialtrasse la loro strada finché non inciamparono i qualcosa di bianco, soffice e voluminoso.

Sherlock si annoia.
[PWP; window!sex]

Ebbene si, Izaya Orihara era vergine, con grande stupore e divertimento di Shizuo, il quale non se lo sarebbe mai aspettato, visto il modo non esattamente professionale in cui si comportava con i suoi clienti o chicchessia.

"Quando Sherlock torna, entrando nella sua stanza di soppiatto, i capelli fradici e il cappotto bagnato, gli viene quasi spontaneo puntare l'arma contro di lui"
[Scritto per la VI edizione del p0rn fest di fanfict-italia] [PWP; Gunplay]

‘’Allora?
Che aspetti?
Lo sai?
adesso potresti rimetterci quella ragazza che per te non conta niente,
ma in futuro,
quante cose importanti perderai?’’

Era così… sembrava così innocente con quell’uniforme scolastica che…
-Aominecchi…- balbettò avanzando a testa bassa su di lui e posandogli le mani sulle spalle, con delicatezza.
-Sei bellissimo.- sussurrò chinandosi sulle sue labbra per baciarlo delicatamente.
-Guarda che non mi devi mica fare la corte…-
Un sospiro, a quanto pare nonostante portasse un’uniforme femminile, Aomine era poco incline a calarsi nella parte della gentile pulzella, che egoista.
-Se mi aiutassi, forse riuscirei a rendere più semplice la cosa.- borbottò con un broncio infantile che fece quasi, e ripeto quasi, intenerire il moro. Aomine roteò gli occhi e mal celando la seccatura sospirò un accaldato -Sbrigati Kise…-

Oggi era il grande giorno.
Il giorno della personale sfida di Izaya.
Nessuno lo sapeva.
Nessuno poteva immaginarlo.
Il premio in palio era alto e Izaya avrebbe combattuto con ogni mezzo a sua disposizione.

John e Sherlock mettono a punto un sistema di classificazione per il sesso.
Beta: Yoko Hogawa

E come fosse una questione personale, quasi un dispetto, Izaya Orihara ogni anno decide di indossare il minimo indispensabile per non morire assiderato. Niente guanti ne sciarpe,tanto meno cappelli o cappotti.

“Finalmente, vedo che ti sei svegliato. Sorgi e risplendi, caro! Mi chiedevo quando sarebbe successo, visto che sono quasi dieci minuti che ti sto succhiando l'uccello” disse John con un sorriso sbieco sul viso.
Perché non ci sono abbastanza fanfic John/Mycroft in giro.
Spero abbiate pietà, è la mia prima fanfic; ho usato uno slice of lice solo come scusa per scrivere qualcosa di spinto, ma non troppo (in fondo sono una povera anima innocente)

[NatsukixSyo - PwP]
La cosa che Kurusu odia di più, in quel momento, è sentire la voce zuccherosa di lui che lo chiama, lenta e calma come una carezza poco desiderata sul viso.
-Syo-chan?

John è un medico. Un medico e un soldato.
È la particella e che cambia il significato della categoria a cui appartiene.
Ha sempre trovato imprecisa la definizione army doctor perché non puoi salvare vite e toglierle nello stesso momento. Non si può essere tutto e niente insieme, bisogna essere qualcosa di preciso.
In Afghanistan, John ha salvato decine di persone come medico, ma ne ha tolte tante come soldato.
Per cui, John, è medico e soldato. Ma non nello stesso momento.
E John, quella particolare sera, si sente decisamente un soldato.
Un soldato particolarmente nervoso.

Desiderio.
Semplice e puro desiderio.
Possibile che l’odio li avesse portati a desiderarsi a vicenda?

La scena che il detective vede aprendo cautamente la porta socchiusa della stanza da letto ha il potere di bloccarlo sul posto e fargli fremere ogni singola cellula come se fosse attraversata da corrente elettrica ad altissimo voltaggio: John, ovviamente, sta dormendo, ma è abbracciato al cuscino di Sherlock e, soprattutto, indossa come unico capo di vestiario un paio di slip rossi. Quegli slip rossi. Quelli che Sherlock adora fino all’inverosimile e che hanno il potere di fargli ribollire il sangue nelle vene quando ne vede anche solo il bordo bianco che spunta appena dai pantaloni, tenuti sapientemente un po’ più bassi da John negli ultimi mesi.
Basta questo particolare indumento intimo per risvegliare gli istinti di Sherlock dopo un caso particolarmente complesso.