Sébastien lo tirò a sé e lo baciò con rabbia. Fabien era uno stupido sciocco ma lui lo era di più. La lingua di Fabien era riottosa, spingeva contro la sua, negando tutto ciò che era stato detto a voce fino a quel momento. Aveva un profumo diverso. Sapeva di fiori, ma in maniera troppo elaborata, un modo che, su di lui, risultava anomalo.
Eppure era estatico spingere le proprie fisicità al buio, l’uno contro l’altro, tra bottoni e nastri preziosi, nel corridoio deserto, lasciando che l’attrazione facesse il suo corso senza intercessioni, senza travestimenti. Era la danza del loro segreto, il madrigale dei corpi.
[Questa storia si è classificata terza al contest Quasi PWP indetto sul forum da sango_79.]

Mark vive al limite, facendo un lavoro pericoloso e non convenzionale, vive di disagio altrui e di "polvere bianca" e di colori scuri come la pece o grigi come la tristezza. E gli va bene così. Niente regole, niente colori, niente sentimenti. Eppure, un giorno uguale a tanti altri, il suo modo di vedere il mondo cambia: ci sono i colori, le persone, i sentimenti e c'è la musica, tanta musica che non è proprio Classica. E se gli avessero predetto che il suo mondo sarebbe cambiato totalmente solo a causa di un paio di mani che tengono ben stretto un archetto per violino, non ci avrebbe mai creduto. Amore o no, è di certo tutto nuovo per lui.
[Storia rating rosso senza pretese.]

In quello che sembrava un pomeriggio qualunque, Alex trova nella cassetta della posta un pacchetto. Al suo interno ci sono sei DVD.
Nessun indirizzo. Nessun mittente.
La curiosità lascia il posto allo sgomento quando, inserito il primo dischetto nel lettore, il viso di Tommy compare sullo schermo.
Il viso del suo migliore amico... lo stesso che pochi giorni prima si è tolto la vita.
Nella storia saranno affrontate tematiche quali: il coming out, l'omofobia e, naturalmente, il suicidio. Ci saranno violenza, contenuti forti e qualche lemon, quindi se non ve la sentite, non leggete!
La modalità del racconto è ispirata al romanzo "13" di Jay Asher, anche se il contenuto sarà totalmente differente.
Buona lettura a chi vorrà spendere pochi minuti per questa pazza idea e magari dirmi cosa ne pensa.
[Prima Classificata al Contest a Turni "Autunno Originale", indetto da Faejer sul Forum di EFP]

Un giovane nobile decaduto, la sua passione per i libri e un Duca che sa come approfittarne.

Questa è la storia di Derek e Shade. Il primo è l'angelo della morte e figlio di Lucifero, il secondo un semplice umano con un forte potere e perseguitato fin dalla nascita da ogni possibile creatura.
"Forse hanno ragione gli altri e mi sono innamorato. Altrimenti non penserei che questo ragazzo sia carino e nemmeno lo proteggerei, ma è davvero amore?
Dopotutto potrebbe essere anche semplice amicizia" mi ritrovai a pensare continuando a stringerlo a me e accarezzandolo "Non è normale aiutare gli amici? Non è normale volerli proteggere?
Per ora lasciamo le cose come stanno. Se poi quest'amicizia sboccerà in un sentimento più profondo, allora non combatterò e cadrò in esso". [Dal capitolo 7]
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Beta dal capitolo 7 al 16: Gleach4615

Non fu l’estrema giovinezza di quel viso a rapirlo, né tantomeno l’acconciatura alternativa, con i lati del cranio rasati quasi a zero e il lunghissimo ciuffo biondo platino che gli ricadeva sul volto a ogni minimo movimento. No. Furono i suoi occhi.
Gli occhi di quel ragazzo, che secondo Adam non aveva neppure l’età giusta per accedere al “Wreckage”, figuriamoci al suo cocktail bar, erano di un nocciola intenso in cui risplendeva fervida l’inesauribile fiamma della riottosità adolescenziale.
Ricordava quegli occhi. Li aveva già visti, in passato. Vi si era già perso dentro.
- Tommy, sei proprio tu?

Quando si muore, si muore soli. Lo stesso accade se si vuole porre fine alla propria vita.
Ma se scegli con chi morire, non sei più solo. Seamus e Valerio non sono soli. Si sono trovati nell'ultimo momento della loro esistenza, nella chiusura della sofferenza, mitigata solo dalla luce riflessa dell'Oceano Atlantico.
«Sai che possiamo salvarci? [...] Intendo, sai che abbiamo le possibilità, entrambi, di farlo. Sai che c’è una percentuale, insomma. Non è neanche una domanda, in realtà, dico solo: c’è. Finché respiriamo, abbiamo queste possibilità. Ci pensi mai?»
«Non abbiamo possibilità, Valerio. La vita ci è imposta, la morte è una scelta. Pensi che sia equo?»
«Voglio fare qualcosa per te.»
«Valerio, ora…»
«Io faccio una cosa per te e tu per me. Dimostriamo a noi stessi che la vita non è uno schifo e diciamole addio come si deve. L’ho trascinata avanti per ventitré anni e tu per ventisei. Fammi vedere che sto mettendo un punto dove va messo. L’ultimo atto di fede, io solo per te, tu solo per me.»
[Questa storia ha partecipato agli Oscar EFPiani 2014 indetti da Frandra.]

Ci sono due ragazzi, Raiden e Chris, che si conoscono, si vivono e prima di poterlo capire si ritrovano con le proprie vite intrecciate.
Però non è tutto così semplice.
Ci sono così tante cose del passato di Raiden che ritornano, ritornano anche se questi cerca di mandarle via, di tenerle lontane dal presente, dalla sua vita, ma ciò, ovviamente, non è così facile, dato che la gente parla, critica, mente e ferisce, facendogli sempre ricordare di una persona che lui ormai considera morta, ma che in fin dei conti, non lo è.
Chris è un etero convinto e inizialmente sadico.
Non c'è nient'altro da dire qui, leggete se volete. Tengo a dirvi che io scrivendo queste righe sono cresciuto, e spero che in qualche modo esse possano recare anche a voi una sorta di accrescimento interiore, e là dove possibile, spero anche uno spunto per riflessioni sui tempi moderni.

Tremando, Mirko si accoccolò a lui senza spostarsi, come invece avrebbe fatto in passato. Antony si sentì pieno, completo. E, prima che potesse fermarlo, un pensiero gli riempì la mente invitandolo quasi a dichiararsi.
Ti amo.
Sgranò gli occhi andando quasi a sbattere la testa. Cosa? No, no e poi no. Lui non amava, semmai odiava. Si, era confuso e stanco. Non si nutriva da un pò. Convintosi, strinse di più Mirko strusciando il viso al suo.

Pattinare era tutto per Edric e tutti si aspettavano che vincesse sempre, senza preoccuparsi di cosa Edric volesse veramente. Tutti tranne Brandon.
L'esperienza più importante della sua vita: le olimpiadi Torino 2006.

ok, nata dalla mia depravazione mentale, ecco a voi una Shizaya...particolare xD chiunque pensa di poter rimanere offeso da parole o comportamenti, è gentilmente pregato di non leggere per poi criticare! spero non sia venuta troppo un merda...ciao ciao ^o^

Logan è uno studente universitario di ventisei anni, studia medicina e sta per cominciare il tirocinio nel reparto di oncologia. Durante una visita, incontrerà un ragazzino vispo e tutto pepe che gli rivoluzionerà completamente la vita, dalla A alla Z. Ma ce la farà questo giovane tipetto a scalfire l'aura impenetrabile di Logan?
[Avviso: questo è il sequel di "Feel me through the rain", ma non serve per forza averla letta per capirla]
[Revisionata]

In una notte d’estate l’incontro.
Uno trascina una vita che non ha mai accettato, spinto solo dal rimpianto e dal rancore.
L’altro duro e sfuggente nasconde un segreto inciso sul corpo.
Un vampiro e un umano.
“E.. quando hai finito che dicono? Che fai, una specie di sortilegio? Gli fai dimenticare tutto quanto è successo e loro si ritrovano con due buchini sul collo e solo un po’ di stanchezza e non sanno capire quale strano insetto li abbia morsicati?”
E cercò di sorridere, anche se il sorriso era faticoso e stanco e quasi supplice.
Dì di sì sembrava chiedergli quel sorriso,
sorridi anche tu e di sì,
che è così,
che tutto finisce bene
ed in fondo è anche un po’ comico e ridicolo.
“Quando ho finito loro non dicono più niente”
Silenzio.
Silenzio.
“Cioè?” sussurrato come un lamento e gli occhi grigi persi e le labbra strette tirate in un sorriso fittizio.
“Sono morti”
.

Daniele e Davide. L'uno è ferito da un amore passato, l'altro è molto giovane e innamorato... come finirà fra questi due così diversi?
Lui, Daniele, perché lo aveva amato sin da subito? Perché gli era sembrato triste. Davide soffriva della sindrome della crocerossina (versione maschile) sin da bimbo, non sapeva dire di no a una faccia piangente, non sapeva negare il suo aiuto anche a persone che disprezzava.
L’aveva amato per il suo aspetto adamantino: una pietra dura, tagliente, incolore – ma infinitamente triste nella sua solitudine regale. Anche se non sapeva di esserlo.