[Implied slash]
“Perché parli così piano, al buio? Chi credi che ci sia, nell’ombra, che non devi disturbare?”

- Se vuoi, puoi raggiungermi nella doccia, - concluse chinandosi per dargli un bacio sulla fronte e si avviò deciso verso il bagno.

Mi ero appena trasferito a New York da una Londra color fumo, da cui ero scappato frettolosamente, ed ero alla ricerca di un lavoro e di un posto in cui stare, anche se prima di trovare un alloggio dovevo trovare un modo per potermelo permettere. Per un pò sarei stato sul divano di un amico, un mio vecchio compagno di scuola che si era trasferito nella grande mela anni fà.
Girovagando per la città, alla ricerca come detto prima di un lavoro, noto un cartello con su scritto -help wanted- ed alzando lo sguardo vedo che è
esposto in una vetrina di un ristorante, con una grande ma raffinata insegna.

Arthur ha appena passato un'ora bloccato in metro: un'ora abbracciato a un enorme cane di peluche che è il regalo di compleanno per Merlin. Quando torna a casa, sudato e stanco, pensa solo a guadagnarsi un bel sorriso per l'ottimo regalo che ha scelto.
Invece si ritrova a dover buttare il pattume, a pensare al suo cadavere in discarica e a fronteggiare un quasi-furto, per non parlare dei quattro piani di scale. A ciò si aggiunge un incendio a Holborn e un fidanzato che vuole un gatto.
Provate a spiegare alla polizia che tutto quello che volevate dalla serata era un po' di amore e del sesso.

"Scosse la testa e si lasciò cadere sulla poltrona, sfinito.
- Cosa posso fare? -
Si rese perfettamente conto di aver chiesto un consiglio a Sherlock, che era esperto di tutto tranne in relazioni umane, di qualsiasi natura fossero."
[Sherlock/John]

Il cervello di Sherlock non conosceva la parola “pausa”.
[Sherlock/John]

John stava quasi per tornare sui suo passi, sperando di raggiungere l’alimentari all’angolo prima della chiusura, quando una visione insolita attirò la sua attenzione. Intendiamoci, dopo la testa nel frigo poco o nulla avrebbe potuto realmente sorprenderlo, ma ciò che vide fu sufficiente ad incuriosirlo.
Sherlock.
Sherlock in vestaglia sul divano, appollaiato a testa in giù, i capelli scuri che sfioravano il terreno ed i piedi poggiati alla tappezzeria della signora Hudson...

"Oggi ho l’audizione per entrare in una scuola di ballo, e sono agitato da morire.[...]Non lo vedo in faccia, ma ha un bel fisico e dei capelli che sembrano morbidi anche solo vedendoli.[...]Magari è un insegnante. Uno degli insegnanti che dovrà giudicarti…"

[Scritta per il prompt su KinkMerlinItalia]
-Mmm…ciao anche a te.- mormorò Arthur non appena Merlin ne ebbe abbastanza delle sue labbra.
-Sono contento che tu sia tornato. Mi sei mancato Arthur.-

One shot by me e Shadowolf, piccolo esperimento in stile roleplay. Ingoio l’ultimo boccone di carne e incrocio le posate nel piatto, pulendomi distrattamente la bocca per nascondere l’ombra di un sorriso inutile e gratuito. Per non dire ingiustificato. Lui per fortuna non sembra notarlo, e anzi si alza per portare il suo piatto nel lavabo. Rimango seduto per una manciata di secondi ancora prima di raggiungerlo, poggiando il mio accanto al fornello ed avvolgerlo quasi immediatamente in un tenero abbraccio, le mie mani che cingono il suo ventre e lo tirano dolcemente a me, incurante dell’acqua che scorre nel lavandino. Le parti in grassetto sono di Shadowolf/Robert, quelle regolari sono mie/di Jude.

Sherlock lo degnò del suo sguardo, ovviamente avrebbe continuato sulla sua linea ben convinto della sua opinione riguardante la situazione sentimentale dell’amico.
- Prima o poi, ti renderai anche tu, per quanto non dotato del mio cervello, conto che questa vostra relazione ti è del tutto di impiccio – [Sherlock/John]
Scritta per il p0rn fest indetto da Fanfic Italia. Inoltre, il mio debutto in questo fandom.

È un ordine anche questo?
Raccolta di drabble/flashfic sulla canon!era (established relationship).

"John non era sicuro di come fosse successo; si era disteso sul divano dopo un’estenuante giornata di lavoro, con un braccio sulla testa e gli occhi chiusi, pesanti.
Sherlock, poco dopo, era salito su di lui come un felino affamato, sembrava davvero fuori di sé, aveva gli occhi freddi - come sempre - ma le pupille innaturalmente dilatate, qualcosa non andava nel suo modo di fare.
Era troppo tempo che non risolveva un caso e in quei giorni si stava decisamente annoiando."
[scritta per il 4# p0rn fest di fanfic_italia]

È un paradosso, amare da morire…