Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.

[What if] [OC]
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[dal testo]
-Tu devi essere Todoroki Shouto!- esclamò una voce alle loro spalle, ridestando entrambi da quel momento di stallo. Ryoko all'improvviso capì: sentiva la voce sconosciuta rimbombarle nelle orecchie mentre pronunciava quel nome: Todoroki Shouto. Todoroki. Il figlio di Endeavor.
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Ryoko ha tredici anni quando rimane orfana. Figlia di villain, si ritrova improvvisamente catapultata nel mondo degli eroi quando All Might decide di prenderla sotto la sua protezione.
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Il rating della storia cambia da arancione a rosso a causa di eventi che avranno luogo a partire dal Capitolo 13 (mannaggia al Katsuki)
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{Per fini di trama, considerate la Yuuei come un'università}

[Stampede – ZoTash – Zoro!centric]
Una soffiata al Governo Mondiale si rivela un agguato all’ultimo sangue. Marines contro pirati, una cornice caotica per quella che è la battaglia di Luffy e i suoi alleati contro il terrificante Bullet, eppure il Cacciatore di Pirati riesce solo a sperare di incrociare lo sguardo – e le lame – con la sua nemica di prim’ordine.
I loro ruoli parlano chiaro: non possono essere altro che nemesi, e allora a Tashigi e Zoro non resta altro che soffocare i propri sentimenti e incontrarsi fugacemente, nascosti tra la polvere innalzata dall'odio di due fazioni rivali. Ma a Delta non si troveranno mai, e il cuore dello spadaccino pare fermarsi, abbracciato da una funesta delusione.

Son passati sei anni da quando Bakugou Katsuki è partito, improvvisamente. Sei anni che nessuno lo vede, lo sente... si hanno sue notizie solo attraverso le imprese eroiche del telegiornale. Eppure, nonostante tutto, Bakugou è tornato: la notizia dell'incidente mortale di Red Riot è arrivata fino all'America. Ma non è solo per quello: alcuni fantasmi del passato andavano eliminati.
( Dal prologo)
«Come stai?»
Come aveva immaginato, Bakugou sbuffò, ringhiando tra i denti. Voltò il capo, guardando la pigra pioggia che cadeva sui marciapiedi, fuori dal bar.
«Non fare domande del cazzo. Cosa vuoi, Todoroki?»
«Il matrimonio di Midoriya e Uraraka.»
TodoMomo| IzuOcha Kacchako | altre possibili ship.

Nami si ritrova a dover gestire l'equipaggio nel mezzo di una tempesta nel Nuovo Mondo. Sarebbe stato tutto molto semplice, se solo non fosse svenuta a causa della febbre alta.
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Prompt: A insiste che non ha la febbre e sta bene. B è pronto a prenderlo al volo quando sverrà.

p0rnfest #12: Nami/Sanji/Zoro, threesome
+ COW-T #9: oscurità
- Intro:
Ci sono segni sul suo corpo che è sicuro di non essere stato lui a lasciare perché lui non corromperebbe mai la sua perfezione con marchi così triviali.
"Ti voglio."
"E lui?"
"Voglio anche lui. Pensi di potermi accontentare, Sanji?"
No. "Sì."

La ciurma del Re dei pirati.
Un Destino annoiato e seccato da alcune affermazioni sentite sulla Sunny.
Rufy e Nami: forse più maturi fisicamente ma ancora poco saggi.
Un contrattempo e una complicanza sotto forma di bambina a creare un po' di scompiglio.
[...] Nami si avvicinò alla piccola, ipnotizzata dalla dolcezza che emanava. Si sdraiò accanto a lei sul letto per osservarla meglio: i capelli neri, radi e sparpagliati ovunque, le guance rosee e morbide e quella bocchina a forma di bocciolo che succhiava imperterrita nel sonno. Era affascinante.[...]

raccolta di flashfiction | kacchako
#01. - Ehi, mettimi giù!
#02. - Ma... io ti conosco!
#03. Per un attimo, i loro sguardi si incrociano, e Katsuki vede in lei lo stesso fuoco che lo alimenta.
#04. Sono di nuovo faccia a faccia, e Katsuki sa che stavolta lo scontro sarà alla pari.
#05. - Posso sedermi?
#06. Gli dà fastidio il sorriso che rivolge a Deku: lo vorrebbe solo per sé.
#07. - Mi mancherai, Katsuki.
#08. - Non ci posso credere! Sei... sei proprio tu?
#09. Quando la vede a terra, Katsuki non capisce più niente.
#10. - Cosa siamo noi?
#11. - Regola numero uno: non urlare. Regola numero due: non mi abbracciare. Regola numero tre: non fare niente di imbarazzante. - E Ochako urla, lo abbraccia e fa la cosa più imbarazzante di tutte.
#12. - La prossima volta che ti vedo con lei, ti ritroverai a fluttuare nello spazio, intesi?
#13. - Voglio fare l'amore con te.
#14. - Levati dal cazzo, comparsa! Devo chiedere alla mia ragazza di sposarmi!
#15. Ochako è bellissima, e lui un pesce lesso.
#16. Quando la vede, non può fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.
#17. - Il signor Bakugou?
[...]
COMPLETA!

-I miei uomini si stanno occupando del tuo pasto proprio ora, pazienta ancora un po'.-
Una vena si ingrossò sulla fronte di Bonney a quelle parole. -Pazientare io? Impossibile! Ho fame e voglio cibo.- disse strepitando allo stesso modo di una bambina che fa i capricci perché vuole un altro gelato. Law chiuse gli occhi vagamente infastidito da quell'atteggiamento.
Prese dal cassetto della scrivania una tavoletta di cioccolato, che teneva in infermeria come scorta di zuccheri per chiunque ne avesse bisogno.
Bonney la prese al volo, come un cane al quale viene lanciato un osso, e la scartò nel giro di qualche secondo per sbranarla come se non mangiasse da giorni.
-Non ne hai altre? Mica mi sazio con una roba del genere.- fece lei gettando l'incarto per terra. Law fu tentato di sbatterla fuori dal sottomarino, buttandola a mare con un blocchetto di cemento legato al collo.
Possibile che dovesse essere tanto bella quanto stupida quella ragazza? Probabilmente era abituata a farsi servire e riverire dai suoi uomini e compatì il cuoco della sua ciurma, sempre che ne avesse solo uno.

Fino a quel momento era stata una giornata normalissima, a tratti noiosa. Le nuvole avevano oscurato il cielo, preannunciando uno di quei rapidi, violenti acquazzoni estivi, ed il placido odore che annunciava la pioggia filtrava attraverso la finestra aperta. [...] Per quel che lo riguardava, in quel momento c’era solo silenzio ed il fragore della sua mente in tumulto;
***
Qualche giorno dopo la rimpatriata della sezione A (più qualche ospite), Bakugou ed Uraraka sono ancora a Tokyo a trascorrere le loro vacanze. Lei è uscita, e Bakugou si trova solo con la pioggia ed i pensieri che trascina.

Con Zoro invece le piaceva rimanere in silenzio, lasciare che lo spazio tra loro si azzerasse, che le loro anime dannate si trovassero mentre i loro corpi danzavano ad un ritmo selvaggio, primordiale.
Nel buio delle notti trascorse insieme, all'archeologa sembrava di riuscire finalmente a vedere il vero Zoro, a stringersi alla sua parte più profonda e libera, al ragazzo che stava dietro la maschera della belva e dell'uomo tutto d'un pezzo, ligio solo al dovere e all'onore.
Quando entrambi furono scossi dall'ultima, potente scarica di piacere che svuotò loro la mente di ogni pensiero coerente, rimasero per un po' fermi, stretti in un abbraccio quasi tenero che Zoro come sempre era il primo a rompere, prima di rotolare sul materasso per rimettersi a dormire, e l'archeologa aspettava sempre con smania di poter vedere i suoi lineamenti finalmente distesi, una serenità quasi innocente calare sul suo volto.
Prima di farlo però, la guardava fugacemente per un'ultima volta, e Robin spiava il tempo fuori per sapere se la notte era tersa e serena come sembrava, o se pioveva, o se si era alzato il vento.
In quegli istanti provava un singolare miscuglio di emozioni:

Monkey D. Dragon aveva sempre avuto un carattere pacato, o meglio era sempre stato bravo a controllare le sue emozioni. Non poteva permettersi debolezze come i sentimenti, non con il peso che portava sulle spalle. (...)
« Grazie.» disse serio voltandosi a guardarlo. Non per il racconto, non gli avrebbe dato il piacere di sentirsi ringraziare per quello. No, lo ringraziava per aver salvato suo figlio.
Sabo sorrise « Ho salvato mio fratello. E continuerò a correre in suo aiuto ogni volta che sarà necessario. Con o senza il permesso dell’armata rivoluzionaria … Capo. »

Tutti sanno che Portuguese D. Ace, prima di diventare il comandante in seconda della flotta di Barbabianca, ha cercato in tutti i modi di farlo fuori. Non ha risparmiato nemmeno la scelta più assurda che potesse venirgli in mente, architettando in ogni dettaglio i suoi piani, con i quali ha attentato alla vita del capitano della flotta più potente del mondo.
Inutile dire che tutti, dal primo all'ultimo, hanno fallito miseramente.
Tra avvelenamenti, oggetti volanti non ben identificati e tentativi di buttarlo in mare, alla fine Ace scoprirà che c'è un modo più semplice per poterlo annientare definitivamente.
[Comunicazione di servizio: molti capitoli potranno risultare stupidi oltre ogni misura ed aspettativa, andando oltre a qualsiasi soglia di logica e decenza]

-Io... non lo so. Forse sono stata una stupida a prenderlo. Ripensandoci forse dovrei tenerlo per me. E poi hai visto quella busta imbarazzante?- disse lei ridendo nervosamente.
Robin le si sedette accanto accarezzandole i capelli con delicatezza per confortarla.
-I regali non sono mai stupidi soprattutto se fatti con il cuore. Sarebbe davvero un peccato se non lo dessi allo spadaccino.-
-Cos... e tu come lo sai che è per lui?-
Robin strizzò l'occhio con fare birichino e prese la busta dal cassetto mettendola tra le mani della rossa.
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Questa Fanfiction partecipa all'iniziativa Una storia per San Valentino indetta dall'One Piece Shipping

Cominciava con uno strappo allo stomaco, doloroso per certi versi, ma sopportabile e ormai abitudinario da non farci quasi più caso. Poi arrivava la vertigine e gli occhi si offuscavano, si sentiva spinta a chiuderli come reazione istintiva all'ignoto e quando li riapriva aveva giusto il tempo di concedere al cuore un po' di sana tachicardia che subito se lo ritrovava davanti.
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**Per il compleanno di Zomi**