{Aomine Daiki x Kise Ryota; AoKise}
Non era il corpo da fotomodello di Kise Ryota ad eccitarlo, ma il fatto che questi fosse inferiore a lui. Kise lo ammirava, c’era stato un periodo in cui persino lo adorava sino al limite dell’idolatria. Ora nessuno più provava un sentimento simile nei suoi confronti. Daiki era l’ultimo degli arrivati e aveva ancora tanta strada davanti a sé.
Il pensiero di essere venerato ancora una volta lo faceva andare fuori di testa.
Non era una mera questione fisica riguardante il sesso fine a se stesso. Si trattava di un piacere molto più astratto, mentale, da cui, comunque, avrebbe potuto trarne un godimento concreto.
Vincitore e perdente; padrone e servo; forte e debole.
Forse stava solo farneticando. Forse veramente l’ebrezza della vittoria gli aveva annebbiato la ragione. Tuttavia, non riuscì a resistere all’impulso di mettersi in piedi, avvicinarsi a quella porta che aveva davanti e socchiuderla quel tanto che bastava per sbirciare dentro.
*
La storia è ambientata in un ipotetico futuro distante quattro anni dagli eventi raccontati nell'animanga. Non ci sono spoiler, comunque.

[Kasamatsu Yukio x Kise Ryota]
Quattro pareti chiuse e una banale scusa come quella dello studio avevano reso Yukio sicuro di sé quel tanto da prendere l'iniziativa per la prima volta e abbandonarsi, senza troppi problemi, alle sue reali pulsioni verso il fidanzato. Lo ricercò, quella volta, prendendolo abbastanza alla sprovvista che sulle prime l'altro non pensò neppure di reagire in un qualche modo. Perché seduto ancora al tavolino di casa Kasamatsu, biro in mano e quaderno di matematica aperto, mai avrebbe pensato di essere baciato all'improvviso – anche se lo aveva visto, poco a poco, avvicinarsi a lui, nella dolcezza e nella semplicità di una persona che agisce senza la malizia delle brutte esperienze.

Rock Lee non sa molte cose dei suoi compagni di squadra. Per esempio, non immagina neanche che di tanto in tanto vadano a dormire con lui nel suo letto.
[Team Gai, basata su una fanart di Freakin-WhatTheHeck.]

[Kasamatsu Yukio x Kise Ryota]
Si avvicinò di soppiatto a lui, approfittando del fatto che fosse di schiena. Non usò un tono squillante per annunciarsi, non espressioni eccessivamente allegre per indurre benevolenza. Allungò solo le braccia in avanti, verso l'altro ragazzo, e lo strinse all'altezza del petto, fino a sentire la sua schiena premuta contro di sé e le dita contro la pelle nuda dei fianchi – la maglietta sudata dell'allenamento ora giaceva da qualche parte, arrotolata, in fondo al borsone di Kasamatsu.

Una raccolta -in ordine cronologico- di piccole drabble o flash su Sasuke e Naruto come coppia. Niente di impegnativo, solo piccole storielle per ridere un po' -spero- su un a delle coppie più canon -che se ne dica- del manga.

[KasamatsuKise (L)]
Come al solito, Ryota non riusciva a pensare a cose non imbarazzanti, e certo Yukio si era amaramente pentito di essersi lasciato sfuggire un particolare tanto importante come la propria scarsa autostima. Kise, da bravo e generoso ragazzo che era, aveva ben pensato che fosse un male che il proprio senpai – pseudo-fidanzato che dir si volesse – non pensasse bene di sé, tanto che si era prodigato a trovare un modo per aiutarlo.

- "La maggior parte delle persone l'avrebbero considerato apatico e distante (e non poteva negare di esserlo, normalmente), ma sapeva che Chizuru non se ne dispiaceva: era abbastanza esuberante per entrambi, e questo gli piaceva [...]" -
[Asaba Yuuki; Tachibana Chizuru; altri]

Raccolta di cinquanta frasi.
ATTENZIONE: Uchiacest solo dalla 31 alla 40; tutti i dettagli all'interno.
[14. Sei grande, eh?]
All’età di sette anni, Sasuke già si ostinava a voler fare il grande. Eppure, osservò divertito Itachi, suo fratello, dormendo in diagonale, con la testa all’estremità del cuscino e una gamba più a terra che sul materasso, rischiava ancora di cadere dal letto.

Durante la loro ultima conversazione, Odino non aveva fatto in tempo a spiegare a Loki tutta la verità riguardo i suoi piani di pace con Jotunheim. Ora, dopo tutte le peripezie che il figlio adottivo ha provocato sulla Terra, è venuto il momento di risolvere il malinteso.
One-shot vincitrice del primo contest fanfiction indetto dalla pagina facebook "The Rainbow side of Marvel".

- "[...] senza perdere tempo gli si gettò addosso di peso ed il naso affondò nel collo di Yuuta nell'istante i cui quest'ultimo aprì bocca per chiedere che stesse facendo." -
[Asaba Yuuta; Asaba Yuuki]

Il desiderio nascosto di tre personaggi, sicuri che desiderare non serva a niente?
[GerMano, accenni GerIta]

[Kuroko no Basket - KasamatsuKise]
-Kasamatsu senpai, non capisco perché ti arrabbi tanto...-
Nello spogliatoio della palestra, i due ragazzi si stavano preparando per tornare a casa dopo ore e ore di lezione e un supplemento di allenamenti massacranti. Come al solito, Ryota si stava lamentando del fatto che, a discapito del mondo che lo amava, il capitano della squadra Yukio Kasamatsu gli usasse spesso e volentieri violenza fisica. E rimarcando quel concetto, il ragazzo più grande gli diede un colpo sulla spalla, strillandogli addosso.

- "A volte trovava i sorrisi di Chizuru irritanti e sfiancanti anche solo da guardare; non capiva come riuscisse ad avere l'energia per mantenerli al loro posto tutto il giorno [...]" -
[Asaba Yuuki; Tachibana Chizuru]

[Kuroko no Basket - KasamatsuKise]
Yukio, dopo che l'ennesimo crogiolo di ragazze urlanti aveva invaso il bordo campo per strillare all'indirizzo di quello stupido di Ryota, aveva imposto loro uno spazio ancora più ridotto – gli spalti, come per tutte le altre persone normali – dove poter sbandierare la propria incredibile devozione alla beltà del giocatore, rivelando con un simile atteggiamento una personalità assai poco propensa alla pazienza e sicuramente abbastanza seria da catalogare gli schiamazzi come possibile fonte di disturbo per i propri allenamenti.