"Mi ritrovai a fissarlo come fosse la prima volta: i capelli erano stati recentemente tagliati, ma non troppo, tanto che quel ciuffo rosso sembrava stesse chiamando la mia mano a spostarlo; gli occhi color nocciola mi fissavano in maniera indecifrabile, a metà tra la dolcezza, la presunzione e qualcos' altro che rimaneva un' incognita piuttosto interessante; le labbra incurvate in quel sorriso beffardo erano una sorta di firma, così misteriose e seducenti da farmi desiderare il loro tocco anche solo per poterne scoprire la consistenza... scossi in fretta il capo cercando di concentrarmi su qualcos' altro. Che diamine mi stava prendendo?"
--> Fantiction ambientata successivamente alla Guerra Magica e, per l' amor del cielo, FRED NON PUO' MORIRE NELLE MIE STORIE.
Spero di avervi incuriosito almeno un po', ci vediamo nelle recensioni!
Sempre vostra ^^
Sarapia

Hermione e Fred. Ma come, non vi basta già per sapere che sarà passione allo stato puro? Allora vi faccio leggere qualcosa a caso dal testo:
"Inutile negarlo a quel punto, Fred mi eccitava davvero, e tanto.
Una parte di me si chiese: "come aveva potuto degenerare così in fretta quella situazione?".
L' altra parte si stava invece chiedendo perchè non fosse degenerata prima."
Dai, su, cosa vi costa leggere? provare per credere!
Vostra Sarapia

- Hermione, piccola mia, se sapessero come sei in realtà, nessuno direbbe che sei rigida come i libri che ti porta sempre dietro. –

-Herm?- chiese Harry stupefatto. –Stai zitto ti prego- rispose lei con una voce eccitante che fece scorrere il sangue più velocemente nelle vene di Harry.
Hermione si guardò intorno e constatò che non c’era nessuno nei paraggi e che si ritrovavano in una zona particolarmente nascosta dei giardini.

'Molly era una calda fiamma divenuta donna; lei era forte e solida ma l'acqua cheta aveva finito per corroderla e consumarla. Quell'acqua cheta aveva un nome: Arthur.'

Come dimenticare tutto ciò che mi fece provare quella notte, una sola notte che bastò ad accendere in me un amore e una passione che dopo dieci anni erano ancora qui, vivi nel mio cuore. Vivi come se stessi vivendo quegli attimi proprio ora. E solo Dio sa cosa darei per averlo ancora qui, con me. Mi volto verso il comodino nel salone e guardo la foto che ho con lui. Io, tra Harry e Ron, e ricordo il suo braccio attorno alla mia vita. Ricordo tutto, tutto di quella notte, è sotto la mia pelle ormai.
Quella notte noi siamo stati gli eroi. Io sono stata la sua regina, e lui il mio re.

Dal suo viso sparisce quel sorriso malefico. La bocca le si dischiude e le labbra cominciano a muoversi lentamente, pronunciando, piano, un incantesimo.
“Crucio!”
Cado in ginocchio, urlando. Il dolore mi pervade in tutto il corpo. Sento le mie viscere strapparsi con violenza.
Soffro.
Lei ride.
La sento ridere, divertita. Riesco a percepire le sue emozioni.
Euforia e divertimento.
Si diverte a torturarmi, gode nel vedermi in preda al dolore.
Continuo a dimenarmi nella speranza di farlo cessare prima possibile.
Lei ride sempre più forte. La sua risata echeggia nella stanza.
“Ti piace, Severus?” mi sussurra.

Dopo aver concluso il settimo anno, Harry Potter, fra felicità e tristezza, affronta e passa i suoi ultimi istanti ad Hogwarts, la sua amata casa, in un modo abbastanza particolare.
"Sto veramente per lasciare tutto questo, pensò ancora il ragazzo. Passò poi nei Sotterranei, dove giravano poche persone; non poteva dimenticare la prima volta in cui entrò nell’aula di Pozioni al tempo presieduta dall’ormai defunto insegnante Severus Piton. Lo odiò sin dal primo momento, anche perché lo fece passare per idiota alla prima lezione in assoluto. Oppure quando insieme a Lumacorno nel sesto anno, divenne il primo della classe. Stava andando verso le scale che lo avrebbero ricondotto al piano terra di Hogwarts, ma vide che una persona gli stava venendo in contro."

Dopodichè si alzò e, piano, si tolse la maglietta. Hermione guardò rapita la scena, la luce della luna enfatizzava quei movimenti lenti mentre il ragazzo scopriva centimetri di pelle per liberarsi del resto dei vestiti. La sua figura snella ma forte, alta e rassicurante si stagliava davanti alla grossa palla bianca, la luna, porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi da terra e cominciare a svestirsi.

Albus e Minerva ricevono una perfetta aggiunta alla loro famiglia. Dolce one shot.

Un Horcrux può essere una presenza ingombrante se ad esserne in possesso sono due diciassettenni di sesso opposto che passano molto tempo soli in una tenda. E se Hermione facesse pensieri poco puri sul suo migliore amico proprio mentre lo ha al collo? La voglia di fare nuove esperienze partirebbe da lei o dall'oscuro gioiello?
Siamo sicuri che ciò che l'Horcrux mostra a Ron sia completamente falso?

"...un sigillo per quella notte di cui mai nessuno avrebbe dovuto sapere nulla."

Questa è una fiction scritta a quattro mani da me e da Fenice cremesi e vede come protagonista Harry Potter.
La storia è ambientata durante il quarto anno di Hogwarts, per intenderci quello del ballo del Ceppo.
Harry, abbandonato da tutti quelli che lo accusano di aver messo il proprio nome nel calice, si rifugia nella Torre di Astronomia.
All'improvviso un maestoso falco gli consegna una lettera misteriosa, che proviene da un mittente inaspettato.
Harry leggendola scoprirà una verità incredibile.
Da quel momento la sua vita sarà sconvolta, il suo credo sarà messo in dubbio e le sue amicizie saranno stravolte.
Il giovane si ritroverà a fidarsi di quelli che credeva nemici e a odiare quelli che erano i suoi amici.
Lo scopo principale sarà lo scontro con Voldemort ma questo avverrà con un team, totalmente inaspettato.
P.S. I personaggi non ci appartengono, sono creature della geniale zia Rowling e la nostra fiction non è a scopo di lucro.

Prima che il silenzio si protendesse troppo a lungo e che l’imbarazzo calasse nuovamente prepotente fra di loro per dividerli, Hermione scostò leggermente il suo volto dall’ampia spalla per mordere affettuosa il ruvido mento del ragazzo dove i pochi sparuti peli si inumidirono. Passò qualche secondo prima che Harry, evidentemente sorpreso dal gesto dell’amica, dirigesse nuovamente l’attenzione al suo umido volto e accostasse delicatamente le morbide labbra sulla punta del naso arrossato della ragazza. La strega, annebbiata dalle vigorose emozioni contrastanti e confusa dalla frenesia di quel gioco perverso, si avvicinò titubante alla bocca del ragazzo, chiuse le pesanti palpebre e si abbandonò all’inebriante piacere delle sue candide labbra.

[...]Si chinò su di lei, costringendola a togliere la mani dal volto e vide che sulle guance della madre scorrevano lacrime di sangue. -Figlio mio-, dalle labbra rosee della donna uscì un leggero sussurro che lo colpì dritto al petto, -Figlio mio, cos'hai fatto?-.
[...]-Albus, un altro incubo?-.
Una figura esile si mosse accanto a lui. L'uomo si voltò verso la donna con cui condivideva quel letto da oltre quarant'anni. Si limitò ad annuire debolmente. Si accorse solo allora di avere le guance rigate di lacrime.
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Ispirata alla canzone Love will come through dei Travis.