“Ti serve una mano?”. Sobbalzi, colta alla sprovvista dalla voce di Ian. [...] “E tu cosa ci fai qui? Credevo dormissi!”. Lui ride. “Così potevi fare il lavoro sporco senza che nessuno se ne accorgesse?”.

A volte indossare una maschera riesce a proteggerti.

In questa calda notte estiva una sola parola sembra voler fuoriuscire impetuosa dalla sua penna. O meglio, un solo nome. Damon. Non lo vede da. Non lo sa più quanto tempo è passato. Bugiarda. Conta i giorni da quel pomeriggio pieno di neve in cui lui le aveva detto una semplice parola – “Parto.” - e poi era scomparso, tanto in fretta da non lasciarle nemmeno il tempo di realizzare che se n’era andato davvero. Sei mesi, diciassette giorni, nove ore e qualche minuto.

Avete presente quelle ragazze che si incontrano per strada raramente... Sè, quelle belle, sicure di loro stesse, decise, sempre indaffarate, che sembra abbiano una vita movimentata, frizzante ed inebriante? Quelle che hanno intorno un'aura di mistero... E ti domandi quali piccoli segreti uno sguardo deciso e malizioso possa nascondere? Ecco, LEI è proprio una di queste. Elle: una ragazza particolare, solare, dalla battuta pronta e sbarazzina. Trova nei vicini di appartamento degli ottimi amici per far casino, insieme alle sue coinquiline.
Rob? arriva a Londra e si trova questo quadretto. Non sa come gestire la cosa, ma la affronta.
Il loro incontro promette scintille... Ma niente è così come può sembrare.
Specialmente se qualcuno nasconde qualcosa...
Dal capitolo 1: Mi rigiro nel punto in cui c’era il mio Rob, pronta a vedere il nulla e ad impossessarmi dello sgabello vuoto.
Ma lui è lì, di nuovo.
Il the mi va di traverso. Ho gli occhi fuori dalle orbite.
“tu non sei un’allucinazione?!”
“no!” è divertito.
“posso?” e gli mostro l’indice.
Alza le spalle “fai pure…” e gli tocco la guancia barbuta.
È bello scoprire come è la sua pelle.
Poi realizzo. Sono arrivata ubriaca, indosso boxer idioti, una felpa da alcoolista tanto per rimanere in tema, e ho appena vomitato.
Divento rossa. Non posso crederci!
“ehi tranquilla! Succede a tutti sai…” e sorride incoraggiante.
“leggi nel pensiero?” non è possibile!
“no! È solo che ti si legge in faccia l’imbarazzo!” e ride “comunque… tu sei?”
“oh! Elle, piacere!” e gli stringo la mano che mi porge “e di solito passo la maggior parte delle mie giornate sobria. Completamente sobria” gli sorrido fiduciosa.
AGGIUNTO CAPITOLO EXTRA

Lui le afferrò i polsi, in silenzio, senza smettere di fissarla.
- Hermione... - disse finalmente, quando i singhiozzi di lei si furono diradati.
Lei sollevò gli occhi di scatto, lasciandosi sfuggire un oh! di sorpresa.
- Avrei potuto essere migliore. Con te. - proseguì dolcemente lui.
Dolcemente? E...da quando la chiamava per nome?
Lo fissò, incapace di dire alcunché, troppo sorpresa, troppo scioccata.
- Mi dispiace - sospirò amaramente lui. - È tardi, ormai -
- Tardi...per cosa? - domandò lei con un filo di voce, ritrovando l’uso della parola.
- Per questo - rispose il giovane semplicemente, lasciando la presa su uno dei suoi polsi ed afferrandola solidamente per la nuca. - Per noi - concluse in un soffio, parlandole sulla bocca.
Nota IMPORTANTE: Tutti i personaggi non appartenenti al Fandom Potteriano nominati nella fanficion (l'elfo domestico Puck, Virginie de Notre Dame, Sophie McNair, Jesse e Kimber Dawson, Isabel Raleigh e suo marito, Strauss, Crouch, Gamble e via discorrendo) sono miei personaggi originali dei quali io detengo tutti i diritti. Se vi ispirate ad uno di essi, vi prego almeno di creditarmi, previo avviso.

Lei cercava la faccia che più la faceva sentire a casa, specialmente quel giorno.
Lui aveva scelto di ritrovare una faccia familiare in un modo alternativo.
Lei aveva scelto le caramelle perchè i pop corn facevano troppo rumore quando venivano masticati, disturbavano.
Lui, beh, aveva scelto i pop corn.
Una distanza colmata. Due chiacchere. Perchè in fondo, le stava simpatico, e le piaceva guardare i film in compagnia. Peccato per quei pop corn!
Ed era solo l'inizio...

Scappare? Forse ha ragione, stai scappando. // Post Season 2, POV Damon

Nel vedere che al posto della professoressa Tutcher sta entrando un ragazzo, nemmeno un uomo, proprio un ragazzo, davanti ai miei occhi si presentano soltanto tre alternative possibili: urlare, piangere, scrivere una lettera di lamentele al direttore di istituto perché, cielo, quello ‘Shakespeare’ non lo saprebbe nemmeno sillabare.

Halloween 2010, Londra. Una ragazza di vostra conoscenza, un pub. E lui: Tom Sturridge.
Una nottata all'insegna di qualcosa di nuovo. Cosa, però, non lo sanno nemmeno loro...
Primo esperimento su TomStu.

*STORIA REVISIONATA E PUBBLICATA SU AMAZON*
Chiara accusò malamente il colpo, sapendo che lui l’aveva azzeccata in pieno. Era proprio così: oscillante tra i grandi autori che studiava e le banali storielle d’amore su cui sognava – libri di scarse pretese, Harmony, fanfictions -, lei aveva dovuto ammettere che la realtà non poteva mai competere con l’immaginazione, e non era riuscita ad accontentarsi, nella sua esistenza. Così, aveva finito per non avercela quasi, un’esistenza: pochissimi amici, con cui non usciva molto, poche relazioni naufragate di fronte alla sua incapacità di amare gli uomini di carne come amava quelli di carta, poco di tutto. Tranne che di parole. E di amore, che finiva per riversare sulle parole.

Dopo la sconfitta - definitiva? - di Voldemort, Hermione Granger ed i suoi amici sono divenuti Auror. La vita della ex Grifondoro ha preso a scorrere su placidi binari, fra professione ed amore, ma il treno comincia a deragliare con l'entrata in scena d'una vecchia conoscenza: Draco Malfoy. Quanto profonde sono le convinzioni e la fedeltà di Hermione, e con quanta determinazione Draco intende minarle? E cosa celano i sogni che tormentano le notti della giovane Auror?

Robert e Stellar, la ragazza Myspace. Niente smancerie, niente manfrine, solo una notte trascorsa in nome dell'istinto.
Un incontro a luci rosse che ha inizio con un appuntamento al buio in Trafalgar Square, alle nove e venticinque, non un minuto più tardi.

"-Rob cosa stiamo facendo?-
Eh, cosa stiamo facendo.
-Non lo so, ma l'unica cosa che voglio è continuare a fare ciò che stiamo facendo.-
E mi guardi con i tuoi occhi da bambina, quelli che non sono mai cambiati in 15 anni che ti conosco.
-Io...- abbassi lo sguardo e ti allontani del tutto.
E poi, improvvisamente, non so neanche come, un pensiero mi colpisce.
E mi fa deglutire convulsamente."Beh altro Missing Moment della mia fanfiction, Maybe MemoriesPrequel stavolta, la famosa notte che ha dato inizio a tutto.

Una porta che si chiude. La chiave che scatta nella serratura. Qualcuno ha deciso di invadere il tuo camerino e, ovviamente, non hai alcun dubbio su chi possa essere il soggetto in questione. // Ian Somerhalder e Nina Dobrev, AU, POV Nina