Sasuke ha sempre ritenuto sua figlia la ragazzina più dolce al mondo. Responsabile, intelligente e comprensiva, mai capricciosa, mai sconsiderata o irragionevole. Nonostante la lontananza della madre, è sempre stata una bambina modello, nonché una giovanissima donna davvero gentile.
Già. E' a questo a cui ripensa Sasuke, quando aprendo la porta, trova la sua Sarada intenta a baciare un biondino dall'aria furbetta, un biondino con un padre davvero particolare.
Dal testo:
-Potresti semplicemente avere una relazione stabile.
Naruto infilò le mani in tasca – come se fosse facile con il lavoro che faccio. Prima o poi vengo sempre mollato, e inoltre ho un figlio, non molti uomini vogliono agganciare una relazione con me. Troppe complicazioni. E poi non devo darti nessuna spiegazione – gesticolò indignato – io non ammazzo il tempo come hai detto tu, succede molto raramente. E comunque, se tu non riesci a divertirti, dovresti prendertela solo con te stesso, e smetterla di giudicare gli altri.
Sasuke voltò la testa - tsk, non ho bisogno di quel tipo di divertimento.
Naruto sorrise scaltro – allora vuol dire che nessuno ti ha mai fatto divertire come farei io.
*NaruSasuNaru* e *BoruSara*.

Cercò di ricollegarsi con Rey, di percepire il suo stato d’animo, facendo pressione sulla Forza, assoggettandola con fatica. "Questa è l’ultima volta che cerco di parlarle". Tentò di imporsi, fingendosi risoluto. Ne era sempre spaventato, ma anche irrimediabilmente attratto. Come lo era stato all’inizio con il Lato Oscuro. Parlare con Rey gli ricordava proprio quel periodo, quando ogni tanto cedeva a infrangere la piccola proibizione di Luke e sbirciava nel Lato Oscuro, come un ragazzino curioso, senza osare addentrarcisi.
-Rey x Kylo-.

"Sakura era sempre stata una persona più equilibrata di lui, dunque quando era in compagnia si divertiva, sorrideva ed era felice. Il che a volte lo innervosiva, perché sapeva di non avere quella scioltezza e quella disinvoltura con la gente. Non gli piaceva l’idea che Sakura potesse sentirsi in difficoltà per questo motivo".
Una piccola OneShot SasuSaku fluff senza pretese

"Sasuke invece non riusciva proprio ad abbandonare completamente il suo carattere difficile; non poteva fare a meno di resistere, e anche se inizialmente non era voluto, alla fine questo aspetto di lui era rimasto ogni volta. E probabilmente era la cosa che più eccitava Naruto quando calzava i panni del sadico. Poteva vedergli quello sguardo anche adesso, che fremeva a immaginarsi l’altro a sua disposizione, bloccato in una posa oscena. Rompere il suo orgoglio era l’attività preferita di quel dobe".
Rossa. Molto rossa.

-Resteresti comunque con me, anche se io facessi qualcosa che i Jedi reputano sbagliato?
Sbatté le palpebre, stupito – non è quello che è già successo?
Ormai era scesa la notte. Sasuke avrebbe voluto capire perché si trovasse più a suo agio al buio, che alla luce del sole. Non aveva mai capito perché i Maestri chiamassero il lato Oscuro a quel modo; d’altronde soltanto al buio si poteva cogliere il bagliore delle stelle, e soltanto infrangendo le regole, Sasuke poteva sdraiarsi accanto a Naruto, amandolo in un modo che l’Ordine vietava.
-Hai ragione – replicò a bassa voce.
Star Wars AU

Hinata era ancora sudata e aveva caldo, ma non voleva lasciarla – se ti innamorassi di un uomo o una donna, e io ti ordinassi di non vederlo mai più, lo faresti?
Sakura sbatté le palpebre, mentre sorseggiava il proprio vino – sì.
La principessa voltò gli occhi su di lei – come sarebbe a dire?
La guerriera poggiò il calice sulla balaustra, tenendo gli occhi fissi su Neji, che spariva nei giardini – io non m’innamorerò, principessa. E comunque di certo avreste le vostre ragioni per vietarmelo.
-Come la gelosia?
Sakura si stiracchiò – voi non siete il tipo di persona che vieta qualcosa del genere per gelosia. Ma comunque il problema non si pone, visto che io non m’innamorerò di nessun altro all’infuori di voi.
*SakuHina* dedicata ad Hatta.

Si mise a scribacchiare al telefono. Sasuke lo guardò con un ghigno divertito, senza commentare.
Di certo Sachi-chan non sarebbe venuta, visto che non esisteva. Ma prendere per il culo Naruto fingendosi una ragazza su quella chat idiota, era un ottimo modo per sfogare la sua frustrazione. Per l’appunto, voleva bene a Naruto, ma i suoi commenti omofobi avevano acceso tutta la sua voglia di vendetta, così aveva creato quel profilo falso sulla chat a cui Naruto si era precedentemente iscritto, e aveva cominciato a scrivergli.
La parte più triste e al contempo divertente, è che non aveva finto di essere una persona adorabile, dolce e affettuosa. Come Sachi-chan scriveva ciò che voleva scrivere, chattava con Naruto così come avrebbe fatto normalmente, non aveva ammansito il suo carattere, né addolcito le sue parole taglienti, aveva solo usato un nome finto.
Eppure Naruto era rimasto comunque affascinato.

"Sakura sono non so più neanche quante volte che vengono a interromperci in piena notte. Se tu ora vai giù da quei due a viziarli un’altra volta, mi considererò ufficialmente un fidanzato negletto e maltrattato".
KakaSaku, accenni NaruSasu.

-No, è che è la prima volta che una persona che salvo si eccita a vedermi.
Sasuke si agitò un attimo – chiariamo una cosa, non era per te! È stata la paura e l’adrenalina! – puntualizzò infuriato a voce alta, arrossendo.
-Continua a ripetertelo – rispose sogghignando l’altro.
Doveva proprio essere salvato dal pompiere più irritante del mondo?

"In quel lasso di tempo, aveva avvertito gli occhi di Sasuke addosso per tutto il tempo. Quegli occhi neri puntati come due chiodi sulla sua nuca, gli davano i brividi e non poteva che eccitarsi e tirare fuori ogni briciola di grinta che gli restava.
Aveva sentito Sasuke dire che odiava il Quidditch non sapeva neppure più quante volte, definirlo un “ripiego per maghi inetti”. Eppure continuava a venire sempre alle sue partite, anche quando gli avversari non erano Serpeverde".
*NaruSasuNaru* con accenni *ItaNaru*

Dopo lo scontro, Sasuke si sveglia in ospedale, agonizzante, spaesato e oppresso da ogni tipo di sentimento. Accanto a lui dorme il suo rivale, il suo compagno, il suo salvatore.
Breve momento fra Naruto e Sasuke dopo lo scontro, ciò che ritengo sia accaduto, anche se non lo abbiamo visto.

-Vado anch'io – dichiarò di getto Sasuke, il volto che non ammetteva alcuna replica.
Kakashi non si scompose a quel tono arrogante - non credo sia una buona idea.
Lo incenerì, con quel suo occhio spaventoso che tutto il mondo temeva – e per quale motivo, di grazia?
-Perché non ragioneresti in maniera lucida, esattamente come molti anni fa, Naruto non ragionò lucidamente quando tu lasciasti il villaggio.
-Naruto non ha lasciato il villaggio! – tuonò Sasuke, e la sua corazza di freddezza si infranse – lui è l’ultima persona di questo mondo che potrebbe mai tradire la Foglia. L’ultima.
-Sasuke – mormorò serio Kakashi – guarda che cosa ti ha fatto prima di fuggire. Non è un tredicenne in cerca di potere, ma uno shinobi estremamente potente. È pericoloso.
-Non ho alcuna paura di lui. Lo riporterò indietro – disse senza troppi preamboli – qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa gli abbiano fatto per farlo agire così, lo riporterò indietro. E neanche lei potrà impedirmi di andare a cercarlo.

Un Uchiha non insegue. Un Uchiha viene inseguito, ricercato, braccato. Lui è quello che non concede niente senza sforzo, era Naruto a dover chiedere, a doverlo pregare.
Quindi come si permetteva di dormire come un pesce lesso di fianco a lui che si contorceva dall'eccitazione?

-Sai, quand’ero piccolo, una volta, provai a portare a casa un gatto selvatico. Lo volevo tenere con me.
Sta delirando per la febbre. Pensò Naruto, seriamente preoccupato.
-Itachi sapeva che mio padre si sarebbe arrabbiato molto. Non era un uomo molto comprensivo, non spesso almeno – e un lieve sorriso gli increspò il viso – allora mi convinse con la ragione a riportarlo indietro. Quel gatto era stato troppo tempo da solo, ormai era impossibile addomesticarlo. Così solo, che non voleva più nemmeno incontrare qualcuno. Io ho pensato spesso, di essere diventato come lui.
Naruto gli tenne il viso per farlo bere, ma alcune gocce d’acqua gli scivolarono ai lati delle labbra.
-Però non mi ero reso conto, che qualcuno mi aveva già addomesticato e che ormai, senza neppure sapere come, si era creato un legame.

-Chi di voi devo chiamare mamma? – domandò la bimba, molto in difficoltà per il dubbio.
-Lui – dissero all'unisono Naruto e Sasuke.
Si guardarono in cagnesco – io non farò la mamma della situazione – protestò Naruto.
-E pensi che io sì? – replicò il moro.
Madara sospirò seccato – piccola, chiamali entrambi papà. E se proprio vuoi distinguerli, lui sarà papà N, e lui sarà papà S.
Quella sembrò apprezzare la risposta dello zio – va bene.
Naruto si poggiò sui calcagni e la guardò – benvenuta a casa Sarada.