Hope era appena uscita dalla crisi per la rottura con Harry Styles. Era rimasta sette mesi a piangere in camera sua senza vedere luce del sole se non per andare a scuola, ma poco le importava della scuola.
[...]
Sabato sera, cinema con gli amici. Un amico di troppo, una persona che non avrebbe voluto vedere mai e poi mai.
Più tardi a casa di Hope, il gioco della bottiglia. E se per sbaglio, Hope dovesse baciare Harry?

Io, io lo avevo mandato all’inferno

Birre su birre, registrazioni in cui io da ubriaco urlo 'BOYFRIEND!' e cerco di baciarti, con te che mi giri per le telecamere. Birre su birre, le tue stupide birre buttate assieme a Ed Sheeran, lasciandomi solo in disparte per la troppa paura di baciarmi davanti a tutti. [LARRY]

Io ed Harry eravamo seduti sul divano, in attesa che cominci la partita. Quella sera giocavano Inghilterra-Italia, ed io da grande tifosa italiana, tifavo la mia patria. Mentre il mio ragazzo, da grande inglese appassionato di calcio, si ostinava a tifare l’Inghilterra. Tempo perso, tanto avremmo vinto noi, scontato. Aspettavamo questa partita da tanto, avevamo persino scommesso 20 sterline. Era ostinato, ma la partita l’ha già persa in partenza. Mi alzai per prendere i pop corn in cucina, adoravo sgranocchiare qualcosa durante le partite. Mancava poco all’inizio, ed io ed il mio fidanzato ci lanciavamo occhiate assassine. Tanto avrebbe vinto l'Italia.

‘’ Cazzo ‘’ esclamai con il respiro irregolare .
‘’ Che succede ? ‘’ chiese lui allibito .
‘’ Hai sporcato tutto il tavolo ‘’ dissi soffocando una risatina , mi baciò .
‘’ E’ stato bellissimo ‘’ disse lui .
‘’ SEI IL SESSO CHE CAMMINA NIALL ‘’ .
LEGGETE .

Sta di fatto che mi trovavo chiusa a casa Styles, a fare da baby-sitter ad Harry che aveva la febbre alta. Prendetemi anche in giro, ma potevo rifiutare dopo che Anne mi aveva gentilmente telefonato chiedendomi se ero disposta a passare una giornata intera con lui? Ovviamente no. Quindi, mentre lei e mia madre facevano i loro giri, io dovevo occuparmi di Harold.

Ancora persa nei miei pensieri, sento la chiave girare nella toppa della porta. La porta si richiude, le chiavi cadono per terra e sento i suoi passi nel salotto. «Vanessa!».
Rabbrividisco. E’ ubriaco fradicio.
«Vanessa! Dove cazzo sei? Non farmi arrabbiare e vieni subito qui!», continua a gridare, ubriaco e accigliato

Apro la porta del bar e la vedo. Come ogni mattina gira lentamente con un cucchiaino il suo caffè, che ovviamente non berrà.
E’ solo scena.
Vuole far vedere che vada tutto bene, quando invece muore dentro.
Bere il caffè la fa sentire normale. Strano? No, io la capisco.
Il mio cuore inciampa. E’ diventato così maldestro da quando la ‘conosco’. Prima non era così goffo. Per non parlare di quanto funzioni male quando vuole. Basta una sua occhiata distratta per farlo accelerare o bloccare per qualche istante.

«Perché mi chiedi continuamente di sorridere per te?» chiese Harry, guardando attentamente Louis. L’altro gli sorrise.
«Perché amo il tuo sorriso. Mi rende felice.» spiegò.
Harry sospirò e scosse la testa sentendo la solita risposta che Louis dava ogni volta alla sua domanda.