"La realizzazione lo colse quando arrivò finalmente di fronte l’ingresso dei dormitori, col fiato spezzato per la corsa e fradicio d’acqua: Giorno non era in grado di leggere i suoi gesti perché non aveva in archivio nessun altro termine di paragone; perché non c’era mai stato nessuno, nessuno, in sedici anni di vita, a cui fosse genuinamente importato di lui."
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Per Giorno Giovanna, tutti sono 'carta conosciuta'; tutti, tranne Guido Mista: a volte bisogna dire solo dire addio al passato.
[GioMis; canon divergence] [14k parole]

Lui, con i sentimenti, non ci sapeva fare. La sua cotta infantile per Nanese lo aveva scottato a tal punto da chiudersi a riccio e allontanare da lui ogni potenziale interesse amoroso, e forse era questo il motivo per cui per tanti anni aveva raccontato a sé stesso di detestare Josuke Higashikata.
Ma ora quel ragazzino troppo cresciuto era lì, davanti a lui, porgendogli tra le mani la confessione d'amore più infantile, stupida ed inaspettata che potesse mai sentire in vita sua.
Josuke lo amava. Josuke era innamorato di lui.
Doveva andarsene e al più presto.
« Io me ne vado. » annunciò quasi tradendosi da solo per la punta di incertezza che il suo tono di voce aveva lasciato trasparire.
Rohan si era alzato e velocemente, raccogliendo il suo album da disegno con agitazione, e senza guardarsi indietro cercò di allontanarsi da tutta quella situazione e da quei magnetici occhi blu.
[JosuHan | post DiU - Thus Spoke Kishibe Rohan timeline]

Nudo con i brividi
A volte non so esprimermi
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E ti vorrei rubare un cielo di perle
E pagherei per andar via
Accetterei anche una bugia
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E mi vengono i brividi, brividi, brividi
[Brividi - Mahmood & Blanco]
Rohan rimase di sasso. Il buon odore dei fiori inebrì i suoi sensi, la brezza fresca di una primavera ormai alle porte lo carezzava delicatamente e gli occhi blu di Josuke erano puntato sui suoi.
Il cuore dell'artista batteva forte.
Lo odiava, raccontava a sé stesso.
Odiava il suo modo di parlare, il suo modo di camminare. Odiava la sua insolenza, la sua capacità di fargli saltare i nervi. Odiava il modo in cui ogni volta si imponeva nella sua vita.
Ma la cosa peggiore era che non lo aveva mai odiato. Nemmeno per un istante. Nemmeno un po'.
E Rohan accettò quella proposta senza nemmeno, suo malgrado, rifletterci troppo.

[ CaeJose | Due vecchiacci (ambientato durante DIU) | 987 parole ]
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Accanto a lui, Caesar si è appisolato. C’è un fiore di glicine che gli è cascato sulle braccia incrociate sul petto, e nonostante tutto Joseph non può fare a meno di commuoversi. Sono proprio vecchio, pensa, e per sbaglio lo dice pure, anche se a mezza bocca.
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Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it, giorno 13, prompt: "glicine - dormiveglia - you are exactly where you need to be"

[ CaeJose | Caesar è vivissimo :) e anche un simp | 2164 parole ]
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Nel frattempo, infatti, aveva conosciuto Joseph. Esasperante, irritante, senza dubbio uno dei peggiori esponenti del sesso maschile che la Terra potesse dare in frutto: la sua irruenza (americano, dopotutto, com’era ovvio) poteva rivaleggiare soltanto con la sua crudezza (inglese e quindi barbaro, com’era chiaro), e Caesar l’aveva disprezzato nell’esatto momento in cui l’aveva visto.

È una calda serata di agosto, quando Okuyasu si rende conto che non tutto è come sembra.
È in un'altra calda serata di agosto, un paio di giorni dopo, che Josuke si rende conto che ciò che cercava era sempre stato lì.
[Post-Diamond Is Unbreakable]

"In generale non si sarebbe lamentato di nulla, ma non sentiva neppure di eccellere in qualcosa; eppure in quell’attimo, mentre Giorno accennava una risata tirando in su gli angoli della sua bocca, socchiudendo appena gli occhi come fanno i gatti pigri, Guido non avrebbe potuto essere più fiero della vita trascorsa, perché lo aveva portato a quel momento: al primo sorriso che Giorno gli aveva regalato."
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di come la vita di Giorno cambia attraverso gli occhi di Guido, che intanto non si accorge di star cambiando anche lui.
[42mila parole][giomis centric; bruabba in background]
[foster family!AU ; c'è tutta la buccigang]

"Cos'hai fatto?" Law chiese quando Katakuri scomparve nuovamente dietro le tende nel suo angolino.
"Ci siamo divertiti," ammise Luffy, mordicchiandosi il labbro, "ora, andiamo! Ho fame!"
[Modern!AU - kind of][KataLu]

[KatakuriLuffy, Food Porn, Smut, uso scorretto di cioccolata e menzione di torture.]
Cosa c'è di più normale del condividere un pasto con un alleato?

Tratto dal brano:
-"Il tuo spadaccino?" Il suo tono era stato abbastanza duro, come a volergli dire che lui non era lo spadaccino di nessuno. Ne andava del suo orgoglio.
[...]
"Tu non sarai lo spadaccino di nessun'altro." Fece seriamente.-
Rufy×Zoro, Missing Moment (episodio 151 dell'anime)

[Questa fanfiction partecipa all'iniziativa Yuri & Yaoi's 3 Days organizzata dal forum FairyPiece - Fanfiction & Images]
Nonostante sull’amaca ci fosse spazio solo per una persona, stesa accanto a Chelia Wendy stava comodissima. Con gli occhi chiusi e la guancia premuta contro il petto morbido e accogliente dell’amica – che nel corso degli anni, a differenza del suo, era cresciuto notevolmente – Wendy pensava che non avrebbe voluto trovarsi da nessun’altra parte se non lì, cullata piacevolmente dal ritmo regolare del battito cardiaco di Chelia e dal dondolio lento e cadenzato dell’amaca.
[Wendy/Chelia]

Era il compleanno di Lucy ma la mezzanotte ormai era passata da svariate ore. Se qualcuno era disgraziatamente sobrio, ci avrebbe pensato Mirajane a porre rimedio a questo imperdonabile errore. La festeggiata si stava scatenando con un vestitino azzurro tremendamente contro, bevendo come una spugna con chiunque le offrisse da bere, lasciandosi andare in lunghe e fragorose risate.
Chiunque pretendeva un pezzettino di lei, tenendola allegra, impegnata, lontana da lui. Aveva a malapena avuto il tempo di darle il suo regalo, e la cosa lo faceva andare in bestia. Possibile che non potesse festeggiare il compleanno della sua migliore amica con la diretta interessata?
Natsu non ha mai retto molto l'alcol, tanto meno le emozioni complesse.
In questa one-shot, sarà alle prese di entrambi.

“Hai riscritto un libro demoniaco. Saresti già dovuta essere morta, a quest’ora, razza di incosciente. Nessuno può riscrivere i libri demoniaci di Zeref senza che questi ti annientino.” gettandola nel baratro della disperazione. Era forse quello il suo destino? Morire presto, consumata da un potere troppo grande? Beh, non riusciva a pentirsene di averlo fatto per salvare Natsu, il ragazzo che amava.
“Non c’era altra scelta se volevamo salvare Natsu.” abbassò il capo verso il marchio, che si intensificava ogni qualvolta soffrisse: “Non avrei mai permesso che morisse. Non mi pento di averlo fatto..

Ora, Killua non aveva la benché minima idea di cosa fosse preso a Gon in quel periodo.
L’unica conclusione plausibile era che si fosse trasformato in un licantropo in calore.
Da un mesetto a quella parte, per Gon, ogni occasione era buona per diventare l’inizio di qualcosa di piccante. Non perdeva mai l’opportunità per cercare di provocare il ragazzo dai capelli argentati.
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[Capitolo Extra di Exactly Another Teen Story - Non è necessario averla letta]