"Gray e Gajeel si ritrovarono a pensare che chi aveva inventato quel gioco doveva essere un pervertito d'élite. Come diavolo poteva essere altrimenti che una banalissima prova di agilità si tramutasse in un tale gioco erotico?"

Saga e Milo vengono inviati in missione presso un antico tempio in cui il Gran Sacerdote ritiene sia sepolta una reliquia di Athena. Non sanno, però, che il prezzo da pagare per averla potrebbe essere molto... allettante.

Kanon sfiorò le minuscole ferite di forma circolare che lo sfregiavano, simili a punture d'insetto, e ricordò con un sorriso amaro come se le era procurate. Milo dello Scorpione non ci era andato leggero, e nonostante fosse stato un modo per mettere alla prova la sua determinazione, quelle cuspidi scarlatte erano state tutt'altro che indolori.

Redfox non era bravo a parole, preferiva risolvere le cose con i fatti. Meglio se con i pugni. E in quel caso, piuttosto che fare la figura del codardo davanti a Kana, preferì fare la figura dell'idiota davanti a Laxus.

"Kanon avvertì la sensazione di qualcosa di caldo e umido scivolargli lungo la pelle tra le scapole, e sulle prime pensò che una ferita si fosse riaperta. Ma un attimo dopo cancellò quell'idea, quando capì che quelle erano lacrime. Saga stava piangendo."

Albafica è morto nello scontro con Minos. Defteros, senza pace per la sua perdita va' a dargli l'ultimo saluto.

La paura non era degna di un Generale degli Inferi, ma gli stava ugualmente pizzicando il cuore, e lo turbava ancora di più il fatto che, qualunque cosa lo stesse seguendo, non sembrava affatto spaventata da lui, uno dei più forti guerrieri di Hades.
Dopo appena pochi minuti fu costretto a bloccarsi di nuovo, perché nelle tenebre dinanzi a lui, due occhi verdi lo stavano fissando. Li riconobbe all'istante.
Non poteva sbagliarsi, quelle iridi color smeraldo potevano appartenere solo a una persona.

Come erano giunti a quel punto? Come avevano potuto provocarsi, quasi per gioco, e arrivare a tanto?
Come erano finiti a cozzare contro un muro, avvinghiati peggio di serpenti e tentando di divorarsi l'un l'altro, bramosi di lussuria? Non lo sapevano. Forse non aveva neanche tanta importanza.

“È facile combattere contro un avversario di paglia” commentò il demone di Kanon Island, comodamente seduto sui gradini di pietra. “Ma il valore di un Cavaliere emerge quando affronta un suo pari”.
Albafica colse all'istante il tono di sfida nella sua voce. “Allora forza, Cavaliere di Gemini. Dimostrami quanto valgono le tue parole”

Defteros giunge al Santuario per incontrare un Cavaliere in particolare... ma prima è costretto a fare i conti con qualcuno che non si sarebbe mai aspettato di vedere.

Defteros non poteva certo farsi vedere debole di fronte agli altri, soprattutto davanti ad un Cavaliere suo pari. E Albafica non era un infame ad approfittare della debolezza altrui per i propri fini. Però era un uomo astuto e calcolatore. Era un uomo che sapeva cogliere al volo le occasioni, soprattutto quando gli si presentavano in forma così allettante.

"Albafica poteva sopportare molte cose. Sopportava le frasi enigmatiche di Asmita, la freddezza di Degel, l'umorismo di Dohko, la pazzia di Cardia, gli sguardi interessati di chiunque lo incrociasse per strada. Sopportava perfino le angherie di Manigoldo.
Ma di un solo uomo non tollerava nemmeno la presenza, una presenza che allo stesso tempo riusciva ad attrarlo come una calamita."

[The Lost Canvas] Minos aveva desiderato il Gold Saint dei Pesci fin dal primo momento in cui aveva posato lo sguardo su di lui. Una bellezza così rara, così sublime che lo aveva lasciato letteralmente a bocca aperta.

Spartacus e Crixus. Un'umiliazione. Una vendetta in più da riscuotere.

Nell'ennesima notte di dolore e lacrime, Spartacus e Crisso scopriranno di avere in comune molto più di quanto pensassero.