Chi trova un fratello.....non trova un tesoro!

Mi è venuta un'idea alquanto bislacca gente, muahahha. xD
E se Rufy e Nami fossero due bambini? Se l'amore non ha età, avrebbero dovuto provare qualcosa l'una per l'altro già da piccoli. u_U
Cit. "La bambina tornò a sorridere: la bontà della gente riusciva sempre a farle passare la tristezza.
Ma forse quella volta non si rallegrò per la gentilezza del ragazzo, ma per il ragazzo in se."

Non era per tutti la libertà.
L’universo si basava sulla dura legge della supremazia: c’erano i sottomessi e c’erano i sottomettenti.
La sua onnipotenza ignorava, sottovalutava volutamente la forza dei Saiyan. Troppo superiore lui, troppo bestiali loro, troppo stupidi loro.
Solo il popolo saiyan poteva ancora obbedire a una corona venduta e credere in un futuro riscatto dell’erede al trono, anche quando era impossibile confondere la realtà con la speranza.

“Avevo dieci anni e una tremenda paura nel domani. Cell era fortissimo e all’apparenza invincibile. Ero giovane e inesperto e Goku mi costrinse a battermi con lui. Ci vollero la morte e la sofferenza dei miei amici per vincere Cell. Era un prezzo altissimo da pagare, ma io non me ne resi conto, se non a posteriori. Vegeta mi odiava, gli altri mi temevano, la mamma era incinta e psicologicamente distrutta. Goku aveva deciso di rimanere morto, nascondendosi dietro l’ammirevole proposito di salvare l’incolumità della terra, allontanando la sua esistenza sfortunata.”
La fanfiction partecipa al Contest “Fratelli, sorelle ed altre adorabili sciagure” di Jackson Mozart Lecter

Non tutti i cattivi si sconfiggono con i super poteri...

Majin buu stava richiamandolo indietro, agitando la mano paffuta.
“Torna qui, bello.”
Veloce eseguì l’ordine e si fece prendere senza rimostranze la pallina.

Note: La storia partecipa al Capsule - Contest di Jackson Mozart Lecter.
Il suo papà era un uomo forte che odiava i gesti sdolcinati, le diceva la mamma, ma per lei li sopportava.
Il suo papà era un uomo forte e timido che voleva bene, ma non lo sapeva dimostrare, le diceva la mamma, ma una volta le aveva medicato il ginocchio sbucciato, quando lei era caduta dall’altalena.
Aveva sempre creduto che suo padre l’amasse, a modo suo, ma l’amasse. E invece non era vero.
Gli era indifferente e mentiva ogni qualvolta dimostrava il contrario.
Lei amava suo padre, ma quel giorno l’aveva odiato tanto.

Ci sono stati dei momenti in cui il mondo mi è caduto addosso e stavo soffocando sotto il peso del dolore.
Ora mi accorgo che sono qui, nonostante tutto, nonostante tutti.
Ci sono dei momenti in cui il mio migliore amico, mio fratello, veniva in mio soccorso, facendomi uscire illeso e, ogni volta, più forte dalle macerie dei miei disastri emotivi.
Poco importava se usava metodi poco convenzionali.

Piccolissima flash fiction dal carattere romantico, si spera xD

Avere una taglia di 400.000.000 Berry non implicava assolutamente il fatto di non essere uomo o non avere desideri da tale: la solitudine certe volte è troppo opprimente anche per chi è ricercato dalla marina. . . La nota OOC è messa per prevenzione solo per quanto riguarda Rufy!

Breve one-shot incentrata sui pensieri di Rufy circa la morte di Ace!