TV SERIES || SAPHAEL
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Raphael aspettò un po' prima di addormentarsi; aveva sempre la sciocca abitudine di vegliare il suo compagno per delle ore prima di cedere alle maglie del sonno. Non voleva sapere quale fosse il sentimento che lo rendeva così debole e potente allo stesso tempo, e forse aveva paura di scoprirlo. Sapeva solo che quello che lui e Simon facevano lo rendeva felice. Non lo avrebbe mai ammesso, certo, ma non voleva rinunciarci. Non voleva rinunciare a quella quotidianità, a quell'odore, a quel sapore, a quello sguardo...
Era diventato importante quel ragazzino; quel nerd che aveva trasformato da brutto anatroccolo a uomo sensuale e poderoso.

Nata da tre prompt diversi, che si aggiravano tutti intorno all'impossibilità di Raphael di zittire Simon.

T'amo. Pensò. T'amo come si amano certe cose oscure.

Si sa che Nygma ha sempre avuto strani pensieri per la testa ed ora che ha un passeggero oscuro a dargli manforte, proprio non ce la fa a contenere certi istinti o voglie quando se ne presenta l'occasione.

E' seriamente una stronzatina di 2.416 parole scritta in meno di un paio d'ore, in piena notte, ma avevo bisogno di un po' di fluff ed eccolo qua.
Dal punto di vista di Derek, ambientata circa 9 anni dopo la fine della quarta stagione, non tiene granché conto di ciò che è successo dopo nel canon.
C'è un piccolissimo personaggio tutto nuovo, spero apprezziate. Io, scrivendo, l'ho fatto.
Così è, se vi pare.
Buona lettura.

«Non è mio desiderio criticare il tuo modo di vestire, Alexander, ma – »
Alec inarcò un sopracciglio, improvvisamente all’erta quasi come se Magnus fosse un demone pronto a sbranarlo da un istante all’altro. «No.»
«Alexander! Non sai nemmeno quello che stavo per dirti!»
{ Malec | Ventun flash!fic, per ventun lettere dell'alfabeto | Canon!Universe }

Sullo sfondo di una Venezia ottocentesca nel pieno del Carnevale, Ciel e i suoi parenti in gita con lui si stanno concedendo una vacanza primaverile. Non tutto è ciò che sembra però: il giovane conte in realtà è in missione per conto di Sua Maestà Britannica ed, insieme al fidato Sebastian, dovrà evitare che i rapporti tra gli inglesi e la neonata nazione si incrinino. Riuscirà comunque a godersi il meritato riposo tra una calle e l'altra?

La 5x12 è stato un enorme schiaffo ricevuto in pieno volto. Quindi, ecco una rivisitazione. Un po' di erotismo (decisamente spinto) e un po' di sentimento...perché se fosse andata così ci sarebbe piaciuto molto di più.

[Ambientata dopo la seconda stagione dell'anime]
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Dal testo:
[“Ho fame, Sebastian” Sibilò, mostrando per la prima volta i canini, mentre digrignava quei denti perfetti, che non vedevano l’ora di affondare nella carne tenera della loro prima vittima.
“Lo comprendo, padrone” Rispose, facendo scivolare con flemma le dita di una mano dietro la nuca del giovane, sfiorando i capelli bluastri, fino ad arrivare al laccio della benda, slacciandolo con un solo gesto.]
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Dopo la trasformazione del signorino, toccherà a Sebastian insegnargli a vivere come un demone, facendogli conoscere i benefici dell'immortalità, ma Ciel è ancora troppo legato all'umanità ormai perduta per accettare il suo nuovo essere.
Eppure, un avvenimento inaspettato, farà cambiare idea al giovane lord, e al suo stesso maggiordomo; Nati per essere selvaggi.

Dal testo:
"Petyr la guardò e sorrise, gli occhi lievemente socchiusi, come quelli di un felino a caccia. La giovane Stark non gli era mai parsa così bella come in quel momento: il pugnale in mano ancora grondante sangue, le guance appena arrossate ed i capelli scarmigliati, così simili ad un incendio scomposto nella luce morente del giorno."

“Ti piace un ragazzo” biascica Paige, ripetendo quello che l'altro le ha appena detto, prima di mandare giù un altro po’ di granita.
Derek stringe le labbra in una linea sottile, cercando di non dare a vedere quanto sia teso in questo momento, ma all'altra non sfugge mai niente naturalmente e la conferma gli arriva quando la vede pensarci su ancora, prima di alzare gli occhi al cielo e sistemarsi meglio sul suo letto sfatto.
“E non un ragazzo qualunque” riprende lei, buttandosi poi giù con la schiena per fissare distrattamente il soffitto “ma Stiles Stilinski”

[SebaCiel con accenni AgnixSoma]
"Il demone continuò a guardare il suo padrone con aria stupita. Era la prima volta che lo vedeva comportarsi in quel modo e no, nei cioccolatini non vi era traccia di liquori. Eppure il ragazzo continuava ad atteggiarsi da perfetto ubriaco, passando da attimi isterici a momenti di risata cronica.
Alla fine, Sebastian sospirò rassegnato quando comprese il motivo di quel comportamento. In un qualche libro aveva letto che ingurgitare dosi eccessive di zuccheri rendeva eccitati ed iperattivi, cosa che, evidentemente, era appena capitata al suo piccolo padroncino data la numerosa quantità di incarti vuoti che volavano giù dal letto ad ogni movimento.
"

Magnus ama Alec, e questo lo sanno anche i muri.
Alec ama Magnus, e questo lo sanno anche i muri. Peccato che il Sommo Stregone di Brooklin sia, appunto, uno stregone e non un muro.
E' per questo che a volte una sensazione strana lo prende e gli tortura il cuore un po', prima che Alec lo cancelli con la sua presenza, ma questa sera Alexander è tornato da una caccia e non ha nemmeno guardato il suo stregone.
Di piccole gelosie, di sorrisi e occhi che dovrebbero essere dichiarati "armi di distruzione di massa", per citare le parole di Magnus.
Perchè l'Amore urla per essere ascoltato, nel silenzio di una notte come tante altre.

Si sedette sugli scalini mal conciati e buttò la testa tra le mani.
Aveva ragione: aveva paura di ammettere che era gay, perché odiava da morire i cambiamenti e lo aveva sempre fatto. Aveva odiato i suoi genitori per aver accolto Jace; aveva odiato Clary, quando era arrivata; aveva avuto paura di Magnus che si era fatto uno spazio con la forza nella sua vita.
Insomma, la parola 'cambiamento' e tutto quello che portava con sé, lo rendevano ansioso.
Ma se Magnus avesse avuto ragione? Se accettarsi fosse stata un'innovazione positiva? Del resto anche Jace e Magnus lo erano stati; sulla rossa sarebbe stato meglio metterci una pietra sopra.
'Onesto', aveva detto Magnus. Da qualche periodo Alec non si sentiva più onesto con chi lo circondava; era il Parabatai di Jace, combatteva al suo fianco per la sua vita, eppure non aveva avuto ancora il coraggio di dirgli chi era davvero.
Magnus era diventato un punto importante duella sua vita, una presenza fondamentale, eppure non aveva il coraggio di parlargli dei propri sentimenti.
Non era giusto che lo trattasse in quel modo. Quella persona di cui aveva parlato Magnus, Alec ne era certo in quel momento, era proprio lui.