ciao!
oggi volevo cercare qualcosa da recensire e mi sono ricreato di te, e così mi sono detto: perché non arare a recensire Unruly Heroes?
così eccomi qua!
"Kim sollevò di appena un millimetro una palpebra, per sbirciare se per miracolo il suo piccolo Tepig fosse lì ad aspettarla, ma tutto ciò che vide fu una macchia verde. Niente Porchetta. Oh, Lee l’avrebbe pagata, per aver osato sequestrare il suo starter. Appena quella storia fosse finita, lo avrebbe preso per le orecchie e...
Un attimo. Kim interruppe la sua stessa linea di pensiero e riavvolse. Una macchia verde?
Sconcertata, si costrinse ad aprire completamente gli occhi.
A meno di dieci centimetri dal suo viso, c’era quello di N, beatamente immerso in un sonno profondo.
Il cuore di Kim saltò un battito, mentre le sue guance si coloravano rapidamente di rosso.
Lo shock fu tale che la sua mente ci mise diversi secondi a fare il punto della situazione.
N. N era in camera sua. Nel suo letto. Insieme a lei. La porta della stanza era sicuramente chiusa a chiave, la sera prima. Una delle sue braccia le circondava la vita. Dormiva. N dormiva. Da quanto era lì? Aveva una ciocca di capelli che gli sfiorava il naso. Era lì, a un palmo di distanza da lei. Com’era entrato? Quell’espressione pacifica e rilassata lo faceva sembrare un bambino. Il letto era troppo piccolo per starci in due. Faceva caldo. Sentiva il suo respiro solleticarle il collo. Che cosa stava succedendo?
C’è un fottuto stalker nel mio letto."
questa è stata la parte migliore, sopratutto la riga finale.
descrivi in ogni capitolo N, ed in ogni capitolo la sua situazione sembra peggiorare, facednolo diventare ogni frase che passa più psicopatico e maniaco sessuale, sei perfetta!
"Appena la realizzazione la colpì, Kim si raddrizzò di scatto, andando a picchiare la testa contro la mensola soprastante, e strillò così forte da sentire poi male ai polmoni.
N doveva essere un tipo dal sonno pesante, perché la sua reazione consisté in un semplice sbadiglio. «Che hai da urlare tanto di prima mattina?» chiese, strofinandosi gli occhi col dorso della mano.
Kim stava ancora cercando di riprendersi dallo spavento. «Tu... tu...» Affannata e col cuore a mille, non riusciva nemmeno a trovare le parole per esprimersi.
«Kim, tutto bene?» gridò Lee, dalla stanza accanto, la voce impastata dal sonno e da un chiaro sbadiglio verso la fine. «Hai di nuovo dato una testata alla mensola?»
Beh, anche quello. pensò Kim, chiedendosi se le capitasse poi così spesso. Evidentemente sì.
N si tirò a sedere, lo sguardo vacuo di chi è ancora per metà nel mondo dei sogni. «Devi stare più attenta.» le disse. «Se ti facessi male, io e Lee...»
Per tutta risposta, Kim lo spinse giù dal letto e lo calpestò mentre si catapultava ad aprire la porta. Quando lo fece, andò a sbattere dritta contro Lee, che era uscito dalla sua stanza nello stesso momento.
«Ehi.» le disse, prendendola per le spalle prima che perdesse l’equilibrio. «È tutto a posto? Che cosa... oh.» s’interruppe, notando il ragazzo steso sul pavimento della camera di Kim.
«Era nel mio letto. Nel mio letto, capisci?» esclamò lei, quasi istericamente. «E ora levati, devo andare a controllare se sono ancora vergine.» Lo scostò bruscamente, liberandosi dalla sua presa per fiondarsi in bagno.
Lee si grattò la testa, ancora un po’ intontito. «...è ancora vergine, vero?» chiese, con il massimo della minacciosità che il suo tono assonnato potesse conferirgli.
Massaggiandosi il petto, su cui Kim aveva avuto la grazia di passare sopra, N si mise in piedi. «Chissà...» disse, pensieroso.
Proprio in quel momento, dal bagno giunse un urlo straziato.
«Kim!» esclamò Lee, temendo il peggio.
Per qualche secondo non ci fu risposta, ma Lee ebbe l’impressione di sentirla imprecare sottovoce.
«Ho sbattuto il ginocchio contro lo spigolo della doccia.» disse alla fine Kim, il dolore ancora chiaro nella sua voce. «Tutto regolare.»
Lee sospirò di sollievo. Kim era una calamita naturale per gli spigoli, lo sapeva, ma la sua abitudine di urlare ogni volta che si scontrava con uno di questi l’avrebbe fatto morire giovane."
anche qua che continui, non so cosa dirti.
sei fantastica quando scrivi queste cose, descrivi benissimo tutto, tutti i particolari, e fai ridere un casino.
questa scena è veramente esilarante, non so cos'altro dirti.
cioè riesci a creare le scene migliori per delle ff, le scene ideali per una storia, e combinarle con i caratteri diversi ma perfettamente costruiti di Kim, Lee e N.
“«Kim... sono ore che camminiamo, vuoi deciderti a fermarti?» supplicò Lee, scavalcando l’ennesima radice.
«O almeno... a rallentare il passo...» aggiunse N, ansimante.
Lei neanche li stava ascoltando: continuava ad avanzare, convinta, verso il folto della foresta. Ogni tanto borbottava qualcosa tra sé, spesso inciampava e almeno ogni cinque minuti sbuffava rumorosamente, ma non accennava a fermarsi.
«L'abbiamo persa...» disse Lee, scoraggiato. «Certo che potevi evitare di farla arrabbiare così...»
N si mise sulla difensiva. «Non l'ho fatta arrabbiare. È lei che si è arrabbiata.»
«È la stessa cosa.»
«No, non lo è.»
Lee sospirò, esasperato. Tra l'uno e l'altra, non sapeva dire chi fosse più infantile ed irritante. «Avanti, Kim, solo cinque minuti!» la chiamò nuovamente. «Questa cosa non ha senso.»
N annuì, concorde. «Non possiamo trovare la Pietra Nera, finché non diventiamo veramente amici. È così che dice la Leggenda.»
«In culo la Leggenda.» disse Kim, le prime parole che uscivano dalle sue labbra da almeno due ore. «I sassi sono sassi. Non appaiono perché sentono chissà quale potere dell'amicizia avvicinarsi. Quindi la troverò e mi toglierò N dai piedi una volta per tutte.»
Lee non sembrava molto soddisfatto della spiegazione. «E stiamo vagando in questo bosco, senza una meta, perché...?»
«Perché era il posto più vicino a casa e mi sembrava un buon punto di partenza.»
«Mi sembra logico.» sospirò Lee, poco convinto. Personalmente, pensava che la storia della Pietra fosse una gran baggianata e che non l'avrebbero trovata proprio da nessuna parte, Grande Potere dell'Amicizia o meno. «Ma rimane una perdita di tempo.»
«Forse non del tutto.» obiettò N, nonostante avesse il fiatone per il tanto camminare. «In fondo, dobbiamo lavorare sul nostro rapporto. Finché stiamo insieme, ci sono sempre possibilità di miglioramento.»”
anche qua sei stata fantastica, il personaggio di Kim è veramente ben costruito, con la sua ironia e con il suo sarcasmo perfetto.
“Lee sospirò, esasperato. Tra l'uno e l'altra, non sapeva dire chi fosse più infantile ed irritante. «Avanti, Kim, solo cinque minuti!» la chiamò nuovamente. «Questa cosa non ha senso.»
N annuì, concorde. «Non possiamo trovare la Pietra Nera, finché non diventiamo veramente amici. È così che dice la Leggenda.»
«In culo la Leggenda.» disse Kim, le prime parole che uscivano dalle sue labbra da almeno due ore. «I sassi sono sassi. Non appaiono perché sentono chissà quale potere dell'amicizia avvicinarsi. Quindi la troverò e mi toglierò N dai piedi una volta per tutte.»
Lee non sembrava molto soddisfatto della spiegazione. «E stiamo vagando in questo bosco, senza una meta, perché…?»”
ripeto perfetta.
la parte finale è la migliore, quando si perdono nel bosco e subito dopo quando la ritrovano, semplicemente perfetto.
a breve leggero anche i prossimi capitoli, ti lascio con un
arrivederci
Barks |