Affondi di nuovo la forchetta portandotela alle labbra e per un breve momento abbassi le palpebre in completa estasi. Con la massima eleganza che riesci a concederti, ti porti un fazzoletto davanti al viso e lecchi della crema rimasta all’angolo della bocca.
A un certo punto senti Gregory, di fronte a te, sfiorarti la caviglia con un piede.
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Questa fanfiction partecipa alla Summer Challenge del gruppo Facebook 'Non solo Sherlock- eventi multifandom'.

Edward Orien Seth Holmes figlio di Mycroft Holmes vuole vendicare la morte di quest'ultimo, ma per farlo avrà bisogno di affrontare se stesso, il passato, segreti e collaborare con uno più che sconosciuto zio: Sherlock Holmes.

Tuttavia, poco dopo ho capito che ero semplicemente curioso. Curioso di scoprire cosa occupasse la tua mente ventiquattro ore al giorno, cosa ti facesse corrugare la fronte e quali fossero le preoccupazioni che ti portavano ad accarezzarti distrattamente gli zigomi affilati come coltelli.
Mi chiedevo quale suono avrebbe avuto la tua voce, se mai l’avessi sentita.
Mi chiedevo come sarebbe stato conversare con te e se mai mi avresti accolto nella tua vita, anche solo per un momento, come un semplice estraneo incontrato per strada.

Ti fermi un attimo, fissando quegli occhi nocciola che fino a un paio d’ore fa condividevano il letto con te. E la sera prima. E quella prima ancora.
Ti lisci per un momento la giacca, sotto la pressione privata e insidiosa di quello scatolino.
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Questa fanfiction partecipa alla Summer Challenge del gruppo Facebook 'Non solo Sherlock- eventi multifandom'.

La pelle di Gregory è un invito costante all’essere accarezzata e a spingersi contro di te mentre le tue braccia sono troppo smaniose di stringerlo ancora e ancora senza un attimo di tregua. Saresti stato davvero un pazzo nel resistere un altro momento.
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Mystrade e fluff a volontà.

Durante gli incontri mensili a Sherrinford, quando tutta la famiglia Holmes incontra Eurus, Mycroft si accorge che la sorella è vitale e lo vuole incontrare da solo. E allora programma di nascosto quell’incontro pericoloso.

Alioth non era una ragazza come le altre, non lo era mai stata. Forse solo all'apparenza.
Passava gran parte della sua adolescenza a casa, con quelli che dovevano essere i suoi genitori ma che in realtà erano i suoi aguzzini. Resterà dentro a quel clima di terrore, fino a quando i suoi cugini non tireranno fuori, insieme ad Emily, la sua sorellina di appena due anni.
Questa è la storia della sua rinascita.
(Multifandom)

"John salì le scale e varcò la soglia dell’appartamento, inciampando sulle buste che Sherlock aveva malamente abbandonato lì in mezzo e cadendo rovinosamente a terra.
Il detective si affacciò dalla cucina allarmato, lanciando poi uno sguardo interrogativo al compagno steso a terra.
“John, tutto bene?”
Il dottore alzò la testa di scatto, fulminandolo con gli occhi.
L’altro abbozzò un sorriso, tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi e accorgendosi solo in quel momento che il pavimento era disseminato di libri.
“Oh, per l’amor di Dio, John” disse chinandosi per prenderne uno “Ne avete comprati altri?”
“E con questo? Sai quanto a me e Rosie piaccia leggere” rispose l’altro, accucciato a terra per raccogliere quelli rimasti.
“Sì John, ma di questo passo dovremo prendere in affitto un appartamento solo per i vostri libri” "
.
.
Di come un libro, a volte, riesca a leggerci nell'anima più profondamente di quanto potremmo mai aspettarci.

In un giorno di pioggia e alla vigilia del suo compleanno, Sherlock ha una discussione accesa con Mycroft e questo lo porta a cercare rifugio da Victor, il suo migliore amico. Riuscirà quest’ultimo ad avere le parole giuste?
Victor poteva leggere nel suo tono la sorpresa e la commozione.
«Perché tu mi sostieni. Dici di essere strano? Io voglio essere un poeta, non credere che questo venga considerato normale. Ah, inoltre…» e gli girò attorno. «Il tuo ragazzo non è proprio un poeta provetto, al contrario mio, ma ti ha scritto una poesia, la troverai in quel libro firmato J.W. Prego, non c’è di che.»
"Seconda classificata pari merito al contest "Favole di Oggi" indetto da Fiore di Cenere sul forum di EFP".

Sherlock pensa di conoscere il mondo, ma il viaggio è lungo, gli anni passano e John Watson sarà sempre un enigma.

TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
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La scena si ripete, la stessa scena da giorni, settimane ormai. Io solo in casa, seduto sulla mia poltrona, che tossisco, tossisco e mi fiondo in bagno a vomitare sangue e quei dannatissimi petali viola che amo ed odio allo stesso tempo.
Quei petali che mi fanno pensare a John...
L'uomo che amo.
Quegli stessi petali che saranno la causa della mia fine, la fine di tutti quei momenti che ho vissuto e sto vivendo con il mio coinquilino...
La fine della mia vita...

Si scopre che Sherlock ha dimenticato come ci si masturba e che non è mai stato in grado di raggiungere l’orgasmo da solo. Ha bisogno di assistenza, e a chi ci si può rivolgere se non al bravo Dottor Watson?
Dal primo capitolo:
"Non sei duro,” affermò Sherlock, cercando di non sembrare deluso ma fallendo.
John ridacchiò nervosamente, "Sì, be’, non è esattamente una situazione sexy,” si scusò quasi.
"Vuoi che ti aiuti a eccitarti?" chiese innocentemente lui.
E dannazione se John non era curioso riguardo a che modo Sherlock avesse in mente di farlo, "... come?” chiese timidamente, onestamente spaventato dalla risposta.
Sherlock gli lanciò una delle sue occhiate da oh, per favore, con una sfumatura di delusione per la sua stupidità, "Come se non sapessi cosa ti eccita," lo derise.
"Come diavolo..." iniziò lui con rabbia, ma fu interrotto da Sherlock che gli si avvicinava e gli sussurrava all'orecchio.

Dopo la messinscena della morte di Sherlock, John incontra Mycroft al Diogene Club. Vuole una spiegazione al suo strano comportamento e John perde la pazienza..