Questa sarà una raccolta di haiku. Poesie giapponesi composte da sole tre strofe. Racconteranno dell'amore tra Sherlock e John.

John e ‘William’ si incontrano per l’appuntamento fissato. Le cose non vanno bene. (Serie Dear John, missing moment 1/2)

Con Sherlock ormai morto, John finisce per iscriversi (sotto costrizione) ad un sito di incontri online. E inizia una relazione a distanza con un enigmatico partner che gli ricorda Sherlock in innumerevoli modi...

Benintenzionati, ma malaccorti tentativi di fare Cupido tramite messaggi sms (ambientato prima de Il Grande Gioco).

Questa è la mia prima mini long su questi personaggi, che mi hanno accompagnata in quest'ultimo periodo. Il tutto nasce dalla dolorosa scena in cui Sherlock e Molly vengono costretti a mettersi a nudo. Anche se non canon io i sentimenti contrastanti di Sherlock dopo tutto ciò, io li vedo e interpreto un po' come avrete modo di leggere. Spero poterli esprimere al meglio. Un bacio Dy.

“Quindi Sherlock, tu sei la mia mamma?”
Una bambina di appena cinque anni era riuscita a zittire Sherlock Holmes, che cercava in sé tutto il tatto che mai aveva avuto nella risposta adatta da dare.
.
(Parentlock!)

Cos'è che disturba il sonno di Sherlock?
Perché continua a sentire un pianto senza fine che non lo lascia in pace neanche nel suo Mind Palace?
[post Stagione 4]

Partecipo alla challenge di Fanwrite.it sulle soulmates, 7 prompt per 7 giorni.
1. Dolore
4. Lacrime
6. Eterocromia
7. Filo Rosso

Sherlock chiede a Molly la sua opinione riguardo il suo discorso da testimone, John origlierà tutto e ciò porterà a delle confessioni :)
 
«Ero finalmente riuscito ad andare avanti. 'Devi uscire con qualcuno' mi sono detto, 'devi parlare con qualcuno che non sia te stesso o uno Sherlock immaginario' mi sono detto.» raccontò John fermandosi finalmente. 
«E l'ho fatto.» asserì guardandolo negli occhi. 
«Poi ti sei presentato mentre stavo per chiedere a Mary di sposarmi... Ma sai, questo sei tu, l'ho capito, io non posso rimanere arrabbiato con te Sherlock, proprio non posso. Certo che ti avrei perdonato.» fece un pausa. 
«Ma io non- io non lo so, cosa devo fare? »
Aveva mormorato l'ultima parte chiudendo gli occhi e prendendosi la testa tra le mani.
 
«Che vuoi dire John?»
"Tu davvero non ne hai idea."
«John.»
A quel punto John riaprì gli occhi. 
«Mi dispiace.»
Sherlock prese un respiro profondo, sarebbe stato più difficile del previsto.

Sono passati anni, ormai, dalla morte di Mary e John ha finalmente deciso di rifarsi una vita. Non si rende conto, però, che così facendo le sue azioni vanno a ferire i sentimenti di Sherlock, il suo migliore amico, da sempre segretamente innamorato di lui e terrorrizzato dall'idea di venir abbandonato di nuovo.
Il doversi occupare, poi, della crescita della piccola Rosie complica ancor di più una situazione già difficile. I due non si parlano e, se lo fanno, litigano. Sono sempre più distanti, pur vivendo sotto allo stesso tetto.
A sconvolgere del tutto l'ormai fragile equilibrio del 221B di Baker Street anche l'arrivo di un nuovo caso che affonda le sue radici in un lontano e ormai dimenticato passato.
Riuscirà John Watson a risolverlo, prima che Sherlock gli scivoli via dalle dita?
[Johnlock] [Slash] [Angst]

Dal testo:
In cuor suo, il detective non riusciva a immaginare di star passando un normalissimo pomeriggio estivo in compagnia della sua minuscola compagna di avventure, senza casi da risolvere e criminali che mettono a rischio la tua vita.
(Parentlock!)

The Writing Week, #5 per fanwriter.it
Prompt: Scriversi sul corpo; facendolo, la nostra anima gemella riceverà il messaggio. (lista Soulmate)
Fandom: Sherlock BBC
Pairing: Sherlock/John
Sherlock, cocciuto, non vuole chiedere scusa per una cosa che ha fatto. John si vendica in modo infantile ma efficace.

Quando Sherlock e John vengono inviati sotto copertura per indagare su un caso di ricatto, viene loro richiesto più di quanto si aspettassero. A volte il modo migliore per fare progressi è spingersi semplicemente oltre.
Dal capitolo 1: "Mi scuserò più tardi, ora stai solo al gioco, va bene?" Queste furono le ultime parole mormorate frettolosamente che John udì prima che il suo coinquilino schiacciasse le labbra più o meno contro le sue e tre uomini con i fucili irrompessero attraverso la porta. John fece un respiro allarmato dal naso mentre Sherlock lo girava leggermente, bloccando gli uomini dalla sua vista.
Tutto sommato, pensò John, il piano di stasera per entrare nello studio del Lord non stava andando esattamente come programmato.

Dopo aver fatto visita a Mycroft, la Norbury è in viaggio verso le Indie Occidentali. Una sera, al tramonto, Bordom si lascia andare e decide di intrattenere l’equipaggio cantando una canzone.
Post: “Il cuore di un corsaro” (fa parte della serie di storie che inizia da “Sherlock Holmes e l’isola del tesoro”, se non avete letto le precedenti ne capirete ben poco).

Dopo la morte di Sherlock, John torna a Baker Street per recuperare le sue cose, ma lì si lascia andare allo sconforto e prende atto dei sentimenti che prova nei suoi confronti.
Due anni dopo, Sherlock ritorna e lui e John hanno modo di confrontarsi.
Se chiudeva gli occhi poteva sentirlo. Poteva vederlo, percepirlo, ma se li riapriva si rendeva conto che non era tutto che una dolorosa illusione. Le immagini della sua morte lo tormentavano, da sveglio e mentre dormiva. Mai avrebbe dimenticato del suo corpo cadere, sfracellarsi contro il suolo, tutto quel sangue.
Tremò a ripensarci. Non poteva andare avanti, la vita, il mondo, non era rispettoso, non era giusto, non era possibile. Sherlock non esisteva più, non lo avrebbe più sentito parlare, né avrebbe incrociato il suo sguardo, anche casualmente.
Terza classificata al contest “Let’s Love Them Together” indetto da fantaysytrash sul forum di EFP.