I passi risuonavano, i tacchi provocavano dei suoni, camminavo lungo il marciapiede vicino al fiume. Era tardi, molto tardi e nonostante fosse aprile mi vedevo costretta a stringere il mio cappotto nero attorno al mio esile e freddo corpo. Finalmente vidi il ponte che segnava il mio quasi arrivo a casa.
Ero a metà di esso quando altri passi echeggiarono, mi voltai ma nessuno camminava dietro di me. Curiosa di sapere chi fosse a emanare quei passi mi guardai intorno.
Fino a quado, nell'altro marciapiede del ponte, due occhi chiari non incrociarono i miei.
Uno sguardo sensuale, freddo, duro, le iridi azzurre si concentrarono sul mio sguardo spaventato, caldo, timido dalle iridi verdi.
Sentii il cuore gelarsi nel mio petto.
Entrambi seguimmo i nostri sguardi fino a quando i nostri colli lo permisero.
Una volta girata in avanti schiusi le labbra che emanarono degli sbuffi provocati dal mio respiro.
Avevo il cuore che batteva tanto forte da farmi male.
Le mani si congelarono.
Quando il ponte finì mi voltai di scatto per vedere se quello sguardo esistesse davvero.
Non vidi nessuno, niente e nessuno.
Possibile che la mia mente potesse immaginarsi gli occhi profondi di un ragazzo?

E' ROSSA. MOLTO ROSSA.
'Amami.' sussurra. Diventa serio, abbassando lo sguardo. Mi metto in ginocchio, avvicinandomi a lui. Mi metto a cavalcioni su di lui. Avvicinandomi al suo viso, lui mi guarda spostando un ciuffo dietro al mio orecchio. 'Lo sto facendo.' sussurro, unendo le mie labbra alle sue. Le sue mani si posano sotto la mia felpa, accarezzando un piccolo spazio di pelle. Poso le mie mani sui suoi fianchi, levando con il suo aiuto la sua maglia. Si lecca le labbra. Poso una mia mano sul suo petto scolpito, lasciando una piccola scia di baci. Arrivo al suo bacino quando mi fermo, traccio il 'triangolo' con un dito. Tiro leggermente in giù i pantaloni della sua tuta, facendo scoprire i suoi boxer neri. Mordicchio l'elastico sentendo un gemito uscire dalle sue labbra.
E' la prima che pubblico c:

Ciaooo mi chiamo Alice ed ho 17 anni. In questa storia parlerò di un cambiamento di un ragazzi.
Non so se l'avete capito. Aprite dai su! Ci piacerà.

Cammino tra i corridoi della scuola,è dura essere il nuovo arrivato,devo trovare un rimedio per farmi conoscere.
Mi avvicino ad un gruppetto di ragazzi del quinto anno
- Sei tu lo stronzo che prima mi ha riso dietro?- Dico al primo e senza aspettare una sua replica gli sgancio un pugno così da farlo cadere a terra,qualche secondo dopo un ondata di applausi mi giunge alle orecchie ,avevo colpito il bullo della scuola.
Appeno uscito dal bagno vedo una ragazza che mi incuriosisce,mi dirigo verso di lei ignorando le riprese del mio amico dietro
-Ehi stronzetta- La chiamo,si gira immediatamente ,così la prendo per un polso cercando di strattonarla,ma lei mi rivolta il polso girandomi e sbattendomi sull'armadietto
-Riprova a toccarmi e quei ricci li userò come lattiera per gatti- Mi sussurra lasciandomi e allontanandosi sotto lo sguardo dell'intera scuola-
-Harry sei nuovo,non sai ancora la gente che puoi toccare-
-Cioè?-
-Lei è Elounor,tutto l'istituto la invidia,la desidera...dicono che abbia un lato oscuro-
La guardo attraversare i corridoi mentre ha gli sguardi di tutti addosso,ma non curandosene,si gira nella mia direzione lasciandomi affascinato per poi sparire.