é quello che tutti si aspettano da me, è quello che pensano io sia, ma tutti si sbagliano. Io, Harold Edward Styles ho paura, paura di deludere le persone.

"Lou, non è il caso di continuare..."
"Sisi, lo so. Scusami. Stiamo correndo troppo." M'interruppe
"Non mi hai fatto finire la frase.- risi -Stavo dicendo che non è il caso di continuare qui, mi sento abbastanza osservata." Non so il motivo, ma arrossii.
Rise. Che risata stupenda.
"Che sciocco che sono. Vieni con me."

“Vieni qui…”sussurrò. Ne aveva bisogno. La discussione di quel pomeriggio gli ritornava ancora alla mente, facendogli venire voglia di urlare, scappare, morire.
Harry si avvicinò piano, allargando le braccia per stringerlo a sé. Louis si alzò di scatto, mettendosi in ginocchio sul materasso, e si aggrappò al busto del riccio, lasciandosi avvolgere da quel senso di benessere che trovava solo in poche posizioni, e solo con Harry.
“Harry…”mormorò. Non voleva mettersi a piangere, non in quel momento.
“Va tutto bene. Tornerà tutto come prima.”disse, mentendo. Nulla sarebbe tornato come prima. Sentì la falsità della sua stesse parole e rabbrividì. Come poteva mentire all’unica persona a cui tenesse davvero?

Ebbene, quelle che mi erano sembrate le parole di un pazzo, sin trasformarono nel mio sogno e più avanti nel mio futuro.
Ora sono, non solo il mio passato ma, cosa più importante, il mio presente.
(Spero davvero che vi piaccia)

Sei un' idiota, l'idiota più meraviglioso che io abbia mai conosciuto.
Ma ora basta, vai via!

Troppo, troppo, troppo.. Questo mondo è fatto solo di questo aggettivo? Se guadagni sei troppo ricco, se non guadagni abbastanza sei troppo povero. Se hai una macchina bella te la tiri troppo, se hai una macchina che stai ancora pagando dopo anni, sei troppo poco. Basta con questi troppo! Io chi sono?

Lei cheerleader popolare. Lui capitano della squadra di football. E poi quell'altra, la "sfigata".

Piangere da sola perchè sei emozionata nel sentirli.
Piangere da sola perchè sei triste sapendo di non vederli.
Piangere da sola perchè nessuno ti capisce.
Sei sola. Sola con loro.

Sono passati giorni, settimane, mesi, anni da quando l'ho rivisto per l'ultima volta; ora è famoso, io sono una semplice studentessa; eravamo inseparabili, ma la fama ci ha diviso...
mi manchi, hai lasciato un vuoto dentro me, un niente incolmabile...

Questa è una One Shot su Zayn, è drammatica. Mentre la scrivevo avevo le lacrime agli occhi.. Beh... Che altro dire? Leggetela!

Seyra è un maschiaccio che porta un peso dentro di se, odia il mondo, ma soprattutto le persone.
Ama la musica, e grazie ad un concorso si ritrovera in una casa con una band famosa.
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-Piacere sono Zayn
-Oh, lo so, il piacere è tutto tuo!-
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-Mi stai dando della puttana?-
-Aspetta fammici pensare….. SI! ESATTAMENTE!!
-Puttana sarai tu!- urla incazzata
-Mi dispiace io non apro le gambe al pubblico
Si mette di mezzo quel pervertito di Harry con le sue domande -.-‘’
-Chi di voi è ancora vergine?
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-Cazzo ridi coglione? Non ti ho mica raccontato una barzelletta!
-Ma lo sai che per me ci sei solo te
-Hahahaha – questa volta è il mio turno di ridere
-Cazzo ridi cogliona? Non ti ho mica raccontato una barzelletta! – mi dice mentre mi fa il verso
-Imitami ancora volta e ti grattuggio le palle!!!
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Se volete sapere di più entrate e leggete, se vi piace, lasciate una recensione **

A dream come true.

Cosa si può sognare di più dalla vita? Una giovane italiana a New Yourk dovrebbe morire di gioia, ma dopo i primi giorni quest'euforia è svanita. Il motivo? Un sogno infranto.. o forse non del tutto.
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA]

23 settembre 2002.
"Pensi che ci scopriranno?" Chiesi a Niall mentre lo tenevo con la manina per scappare.
Mi fissó con i suoi occhi blu innocenti e puri.
"No e poi non ci rimproverebbero mai!"
Inciampai per terra e ruppi la bambola che avevo rubato dalla borsa di mia madre di nascosto.
Cominciai a piangere. Niall si chinó a aiutarmi.
"Tieni questo!" Mi diede il suo orsacchiotto.
Poi mia madre mi venne a prendere e mi prese in braccio.
Salutai il mio amichetto sventolando la manina, non sapevo che non l'avrei mai più visto.

Erano passati due anni da quando i suoi genitori e quelli di Louis erano partiti per gli Stati Uniti e avevano lasciato i figli nella grande casa dei Tomlinson. Probabilmente non l'avrebbero mai amesso ma, nonostante l'età, mancavano a entrambi. Sopratutto a Aileen.