Una notte dopo una battaglia, due ragazzi si confrontano.
Prequel di "Equazione di una sera ubriaca risolta in un'alba marina".

"Ma io e te, bhe io e te Leni siamo okay hai capito? Nulla può separarci, io e te siamo a posto, hai capito?” Sirius tirò fuori una foto.
Erano loro due ad una fiera babbana.
Marlene rideva mentre Sirius mangiava zucchero filato.
Era una foto bellissima, erano solo loro due e nulla altro.
Solo Marlene e Sirius, solo quei due che erano okay mentre il mondo crollava.

Draco aveva sempre pensato che il Maniero in cui aveva passato tutta l’infanzia fosse il posto più bello del mondo.
Era facile sentirsi un principe in mezzo alle sontuose sale da ballo, agli enormi corridoi e ai giardini sfarzosi. Non aveva bisogno di ricorrere all’immaginazione.
Era già tutto pronto per lui. Suonava un campanello e una decina di elfi domestici scalpitavano per accogliere la sua richiesta. Alzava la voce per qualsiasi cosa che non gli andava a genio e subito sua madre accorreva da lui, preoccupata. Era tutto così dannatamente facile. Nessun problema, nessuna preoccupazione.
Non c’era niente che potesse andare storto all’interno di quelle pareti. Era convinto che la sensazione di calore e sicurezza di casa sua non l’avrebbe mai abbandonato. Ma si sa che le convinzioni non sono altro che un falso senso di controllo. Ed è proprio quando nulla è al proprio posto, che cominci a domandarti dove hai sbagliato.

Lettera per JK Rowling, scritta in un momento in cui mi mancava tanto il mondo di Harry.
Non è una vera e propria fanfiction, ma appunto una lettera a mamma Row...forse andava nelle storie originali, ma volevo condividerla con voi Potterhead che siete di famiglia e di certo saprete capirmi

‘Sono ancora a rischio denuncia?’
Mi domanda furbo e io ridacchio.
‘Direi di no’
Rispondo eloquente e lui sorride.
‘E io sono ancora così noiosa?’
Domando a mia volta e lui spalanca la bocca.
‘Direi di no’
Ribatte e scoppiamo entrambi a ridere.
FREMIONE ROSSA!

Allora ella si alzò dolorante,le guancie bollenti,sferzate dalle lacrime..e si avviò verso la finestra,con il cuore a pezzi,dolorante per il suo folle amore incompreso,che era diventata una gabbia,una schiavitú,e non la rendeva felice.
Guardò la luna,che era piena,guardo la pioggia che lentamente cadeva,tambureggiando sulla villa.
Aprî la finestra,odorò il buon profumo della pioggia simile alle sue lacrime e assaporò il vento che ululava in quella serata.
Lentamente si mise in piedi sulla finestra.. e senza pensarci due volte.. si buttò.
Ma ecco che mentre serrava gli occhi e si lasciava cadere...

Una oneshot che mi frullava in testa da un po'...spero che leggendo vi possiate accorgere che in ogni cattivo alla fine si trova sempre un po' di rimorso e che non esiste solo odio dentro di loro...
P.S. adoro entrare nei pensieri delle persone malvagie e sconvolgere un po' la storia senza modificarne il corso originale...spero che vi piaccia :)

La battaglia di Hogwarts imperversava.
Potter sembrava essere appena risorto, per dare il via all'ultimo scontro.
Lord Voldemort duellava, nel cuore della battaglia, contro la McGranitt, Kingsley e Lumacorno.
Bellatrix, a cinquanta metri da lui, sul suo stesso lato, duellava contro Luna, Ginny ed Hermione.
Lieve OOC di Voldemort, spero non sia eccessivo.
Partecipa al contest "Ad ogni Coppia la sua frase"

Si arriva ad un certo punto nella nostra vita, dove spettri del passato ritornano nella nostra mente. Persone che si sono perdute, ritornano nel nostro cuore per farci sentire ancora un pò la loro mancanza. Specialmente quando a mancarci è un genitore che non abbiamo mai conosciuto.
E quando meno te l'aspetti ti succede una cosa bellissima, il passato ti sta dando la possibilità di conoscere e di parlare con qualcuno che per te è importante.
DAL TESTO:
«Harry, Harry…» era una voce strana, quasi familiare…«Harry…»
«Ginny, ne parliamo domani…ti prego» disse lui pensando fosse sua moglie.
La voce rise e poi disse «Non sapevo che tua moglie avesse una voce maschile»
In effetti era vero. Ma allora, chi era? Stanco ma curioso, Harry si sedette sul letto e prese gli occhiali, li inforcò e guardo davanti a lui, da dove veniva la voce, e…

La sirena dell'allarme antiaereo suonò.
"Non voglio morire!" pensò Mirtilla, mentre correva al rifugio più vicino - una cantina - dietro a sua madre, la lettera sigillata ancora stretta nel pugno.
"Se ci fosse un modo per non morire mai realmente, un modo qualsiasi…"
Le bombe cominciarono a cadere assordanti.
1° classificata nel contest "Recensiamocela! (il mio genio incompreso)" di Aleyiah.

Questa è la primissima storia che scrivo su questo Fandom. Non uccidetemi se ho sbagliato qualcosa, accetto qualsiasi consiglio, quindi non siate timidi a darmeli :)
Dal testo:
[Ad un tratto qualcosa interruppe il flusso dei suoi pensieri, la mano di Ron aveva preso la sua e la stringeva amorevolmente]

Poesia dettata dal delirio di un pomeriggio di agosto in un appartamento senza condizionatore a Milano
Questa flashfic si è classificata seconda nel contest "Titoli: che passione!" di Lumosmaximalove (valutato da Aleyiah).

Quando si affronta una guerra, quando si decide di scendere in prima persona sul campo di battaglia, sono tante le cose a cui si deve rinunciare oltre che a se stessi, ad una vita di dignità. Durante la guerra anche la cosa più spontanea e vera può essere un lusso, anche una cosa come l'amore. Ogni cosa che ci rende felici, in questi tempi oscuri, è qualcosa che non possiamo permetterci.
Questa storia si è classificata prima al contest "Scegli un colore che giochi a tuo favore " indetto sul forum di EFP da MooneyDora e _Giugiola

Lord Voldemort ha catturato Harry Potter... Severus Snape assiste e Albus Silente interviene.
ok non c'è una trama... è demenziale e idiota e facciamo finta che sia colpa del caldo.
Solo dialoghi.

Hermione ormai è cresciuta, ma nonostante ciò fa delle scelte sbagliate, di cui poi si pente. La sua vita le sfugge di mano, è confusa e spaventata, e ferita dall'uomo che ama, Draco Malfoy. Ma sa di non essere sola, Ron Weasley, l'uomo che dovrebbe amare è li con lei. Non le resta che far finta che non sia mai accaduto, è giusto così.