Forse non dovrei recensire, non ora almeno. Mi prendo sempre qualche secondo, ora, tempo, prima di farlo perché lo sento ancora dentro, troppo dentro. Le parole, l’emozioni, la loro realtà ma questa volta non posso permettermelo. Ho bisogno di scrivere questa recensione ora, ora che ancora tutto brucia. Ora che l’emozioni stanno pizzicando i miei occhi e stanno minacciando nuove lacrime. Ora che il mio respiro è ancora pesante e il mio cuore batte incontrollato nel petto. E non prometto niente.
Forse questa sarà la recensione più confusa, senza senso e piena di parole che ti abbia mai scritto ma non importa, non adesso. Non ora che questa realtà, quella che sono costretta a vivere quando l’ultima parola scritta lascia spazio al foglio bianco, non mi appartiene, non ancora.
Ma proverò ad andare con ordine, come sempre, perché è quella che sono. Ordine dopo la confusione di un terremoto. Dopo di aver creduto di non poter arrivare alla fine ma di averlo fatto. Dopo che il mio cuore si è fermato mille volte a aver dovuto di ricordarmi di respirare dopo ogni parola. Dopo tutto sono forte, come il mio piccolo Harry, come dice Zayn, come dici sempre tu e io inizio a crederci. Quando non crollo e aspetto. Perché non è ancora tempo e io ho una recensione da dover scrivere.
Quando ho guardato il capitolo, prima di leggerlo, non mi sembrava cosi lungo, anzi, credevo che l’avrei letto in poco tempo, in un soffio, farlo durare in eterno dentro di me ma solo pochi secondi nella nostra realtà ma mi sbagliavo. E stato il più lungo ma non per lunghezza ma per intensità. Non mi fraintendere, ho vissuto ogni capitolo a pieno e con tutta me stessa, fino a non voler tornare indietro ma questo è stato troppo. È stato stancante, doloroso, pensante. Come un macinio sul cuore, no, come se il mio cuore fosse il macinio.
Ho avuto l’impressione che tutto quello fin ora scritto, raccontato, provato, fosse per arrivare a questo. A questo momento. Il centro, il fulcro, il magma al centro della terra. Una preparazione. E tutto quel angst che tanto mi affascinava, che mi convinceva a tornare, che trovavo senza parole, che non sapevo come descrivere ma che mi faceva piangere, adesso è diventato reale. Non si nascondeva più, non stava cercando di fare piano per poi colpire al momento più adatto, fino a sentirlo. No. Ha colpito fin da subito, togliendo il fiato, fino a farmi urlare di smetterla. Fino a costringermi a fare una pausa di ore dopo solo poche righe perché era troppo e non ero forte abbastanza per poterlo gestire.
Una preparazione durata troppe parole o forse troppo poche. E lo sapevo. Fino dall’inizio, dopo aver letto il titolo in copertina e la descrizione, che avrebbe fatto male e tutto di me urlava di non andare avanti, di cancellare e dimenticare, come a proteggermi. Ma no. E non me ne pento, adesso sono il mio mattino, la luce che mi sveglia dopo una notte insonne, che mi ricorda cosa vuol dire sentire sul serio. E sento già il cuore spezzato quando arriverà alla conclusione. E allora mi dico che forse sono davvero forte e continuo.
Ma non sono ancora pronta a scrivere una recensione più dettagliata e allora parlerò di Harry e Zayn, come se fosse più facile e meno doloroso. Harry dice una cosa meravigliosa che ha regalato un respiro al mio cuore e pace ai miei occhi e mi riferisco a quando ha parlato della sua forza o meglio a quella che Zayn gli attribuisce e mi ha fatto pensare a noi. Infondo io e te siamo un po’ come loro. Tu che continui a ripetermi che sono forte, come Zayn, e io che continuo a non capire ma una parte di me, inizia a crederci, come Harry. E quando gli dice di crollare, tutto il mio essere si è rilassato (dopo aver imprecato contro di Zayn, ovvio) perché alle volte possiamo solo crollare, per ricostruirci con più forza e meno peso.
Ma Zayn non riusciva a essere più niente, consumato da se stesso e Harry ne ha tratto forza ed è stato forte, forse per entrambi, aspettando che Louis tornasse da lui. Ridando forza, coraggio e speranza a entrambi, riportandoli in vita, sani e salvi.
E tutto quello che ricordo, tutto quello che riuscivo a fare, mentre leggevo, era scuotere il capo, ignorando le parole scritte, rifiutando di immaginare ma quel " 'Giorno, pasticcino" ha dato nuova forza anche a me e quando sono arrivata alla fine, ho lasciato andare un respiro liberatorio perché ero sana e salva… ricostruendo me stessa dalla macerie che tutto quello vissuto, aveva distrutto. Perché come Zayn, anche io ero solo distrutta, lasciando pezzi ovunque ma continuando a restare integra dentro, consapevole che tutto sarebbe andato bene, che doveva andare tutto bene. Riponendo e sperando tutta me stessa nel loro filo rosso, indistruttibile e sempre.
Okay! Credo che sia il momento di seguire gli eventi e di parlare, anche se tutto fa ancora cosi male, ma non posso lasciare andare e fingere che sia una recensione completa quando ho solo chiuso gli occhi, fingendo che niente sia successo e che non ho niente da dire in merito. Lo so, questa recensione è già troppo lunga ma trattieni il fiato un altro perché io l’ho fatto per tutto il capitolo ed è arrivato il mio turno di respirare e se non lo faccio, impazzisco.
Ho sempre ansia prima di iniziare a leggere Feel ma dopo la prima frase, le mie labbra si sono stirate sul mio volto e ho sentito gli occhi farsi sempre più bagnati. Non è umano il mio attaccamento a questa storia, forse anche malsano ma, anche se una parte di me mi consigliava di voltare le spalle, sono rimasta e non me ne pento. Se prima mi chiedevo come fosse possibile adesso so che è parte di me e allora continuo a leggere perché bisogna respirare per continuare a restare in vita, come io di leggere per continuare a sentire. Fatto sta, che frase dopo frase, ho iniziato a sentire il mio respiro più pesate e quando Zayn ha iniziato a parlare, io ho iniziato a singhiozzare, già senza forze.
Quando: “mi sembra tutto estraneo, tutte le facce che vedo mi sembrano sconosciute, perché è così che dovrebbe essere, io non dovrei conoscere nessuno, nessuno qui dentro dovrebbe sapere il mio nome, nessuno dovrebbe sapere il suo nome” non potevo che essere più d’accordo con il mio piccolo Hazza.
Credevo di potercela fare, leggere e recensire ma come lo gestisco Zayn? Come posso anche solo lontanamente scegliere delle parole per parlare di Zayn? Il mio bambino. Quando hai iniziato a parlare di lui, ho avuto paura, anche se ancora non lo sapevo. Lo sentivo sotto pelle. Il legame tra Louis e lui poi, è stato il colpo di grazia. Ma la mia paura era ingiustificata perché, solo poco dopo, dopo aver concesso a Zayn una possibilità,ho capito. Ho capito Zayn Malik e l’ho fatto attraverso il suo mondo, i suoi colori, i suoi occhi. Mi sono innamorata di lui e ho lasciato che fosse la mia forza, almeno fino a quando l’ho visto sgretolarsi. Poi ho iniziato a voler essere la sua forza.
Ogni volta che va in pezzi, una parte di me si spegne. Non dovrebbe essere legale fargli del male, ferirlo, toccarlo cosi tanto, fino a farlo controllare e quando succede, niente ha senso. Il mondo smette di girare e presta tutta la sua attenzione a quel ragazzo che da forza e si inebria di questo. Che vive consapevole di non poter amare la persona più importante della sua vita e si consuma, unendo questa persona a qualcun altro. Qualcuno che non sarà mai lui ma se andrà bene, lui starà bene. Quando Zayn parla, dai miei occhi non scendono solo lacrime, ma reale dolore. Quando Zayn si lascia andare, il respiro non so neanche cosa sia. Per questo dirò solo quello che ho detto e non parlerò delle sue parole perché non posso vederlo controllare ancora, non posso, non ci riesco.
“Tutto l’amore che provi per lui ce l’hai nascosto negli occhi"
Inizio a credere che questa recensione non sarà mia completa. Sono state dette cosi tante cose, con cosi tanta passione che mi sento bloccata, per poter commentare o raccontare le mie emozioni in merito e non ci riesco. Il dolore si è asciugato sulla mia pelle come le mie lacrime sulle mie guancie e no, non riesco a parlare di Harry e Louis perché finirei per dire le stesse cose e ripetermi ancora e ancora. Lasciami solo dire che quando Louis ha aperto gli occhi, il mio corpo era completamente rilassato e i singhiozzi che mi lasciavo scappare, erano stanchi ma non disperati, portandosi via tutto di me. Come se fosse rimasto qualcosa di me. Si sono presi tutto e ho preso tutto, sentendomi più forte e debole allo stesso tempo. Debole mentre li vivo, forte mentre li aspetto.
E no, non potresti mai deluderci e sì, questo capitolo è stato più che perfetto e pieno e intenso e tutto. Anche se non vuoi, grazie. Feel The Moment significa tanto per me e solo, grazie.
Con tutto il mio cuore
Hanna |