Recensioni per
La felicità più grande
di Amantea
Struggenti i ricordi di Alain che, in fondo, sembra morto anche lui quel giorno... |
Te l'ho detto...no, io non mi aspettavo "la notte di fuoco". Quello che ci hai descritto, quello che ci hai fatto vivere in quell'umile casetta, ove pochi oggetti "parlano di lui", di ciò che è e di quello che fu, è un delicato incontro di due anime sincere, è il bisogno di confrontarsi con la Verità e farne i conti e tirare le somme. |
Bello luciana gran bel capitolo ben scritto e dettagliato oora sono curiosa di sapere cosa combina Alain. A presto 😊 |
Sono davvero curiosa di comprendere cosa ha spinto Alain, soprattutto questo tuo Alain, così "vivo", ad esiliarsi in qualità di custode di due tombe... Di certo la fortissima amicizia che lo legava ad André, di sicuro il sentimento magari non " giustissimo" che provava per il suo comandante... Ma mi pare di leggere tra le righe qualcosa di più, che va oltre il rimpianto e il senso di colpa per essere ancora vivo e non essere riuscito a salvarli. Qualcosa che forse si cela nel diario di André. Mi piace tanto Camille, con il suo desiderio di realizzarsi, di ricalcare le orme della zia diventando anche lei una "donna che lavora", soprattutto in quel suo intento di aiutare le donne a partorire. E mi è piaciuto molto, moltissimo che tutte queste cose siano emerse di notte, quando, davvero, ciascuno di noi è ciò che di giorno a volte non riesce ad essere... Bello, questo tuo raccontarli, molto personale, molto tuo. A presto, ed un abbraccio, sorella! |
Camille sta fuggendo da un matrimonio imposto, credo... Freme per "liberarsi"... Chissà forse il diario che le ha dato Alain, se lo leggesse, se conoscesse tutti i tormenti di Andrè, magari potrebbero aiutarla. Chissà che anche Alain riesca ad andare avanti e a "liberarsi" dai suoi ricordi e dai suoi tormenti... È come se una parte importante di lui fosse ferma alla presa della Bastiglia e il resto va avanti per inerzia(?): i sogni, l'insonnia, i pensieri sono sempre per Loro. Questo capitolo lascia in sospeso diverse cose, almeno in me, sei sempre intensa... A presto! |
Interessante questa confidenza timida, sorretta dal buio, dal diario che passa di mano, dalle piccole confidenze di lei. |
Uh, che peccato! E non è un gioco di parole con una delle tue più belle opere ;) Sta per finire e io ancora non ho capito dove ci vuoi portare. Devo essere lenta di comprendonio. Bel capitolo, come sempre. A parte il ricordo di loro due, visti attreverso le parole di Alain, due cose ho trovato notevoli: la citazione iniziale della Woolf e il passaggio molto poetico sulla notte. Brava, come sempre. |
È vero di notte si è più libere di pensare e di agire..Camille in un certo senso si è dichiarata :venite con noi!vediamo ora che succederà..un abbraccio |
La notte è il momento migliore per aprire il proprio cuore ai ricordi e scambiarsi confidenze: loro ne hanno molte in comune! |
Adoro, adoro, adoro... stupendo tutto! |
Che bello questo intrecciarsi di ricordi... quanta delicatezza e profondità in questo capitolo! Le considerazioni sull'amore che André provava per Oscar, sulla grandezza di quel sentimento incrollabile, bellissime! |
Non mi sarebbe dispiaciuto assistere al colloquio di Alain con Madame Jarjayes... mi chiedo come avrebbe raccontato quell'ultima parte di vita di Oscar e André ad una madre che, solo da poco, ha saputo la verità. Sicuramente avrà usato delicatezza, ma lo immagino ad usare parole ferme ed appassionate nel raccontare il loro amore, così sconfinato, che li ha portati insieme alla morte. |
Ecco delineato il quadro. Madame Jarjayes e la nipote Camille sono rimpatriate dall'Inghilterra e si trovano ad Arras, nella villa di famiglia. Bello il personaggio di Camille, simile alla zia anche nel temperamento, forte e indipendente. Mi piace anche la caratterizzazione di Alain, un uomo che appare mesto ma del quale si apprezzano ancora quei guizzi ironici e sbruffoni... Bellissimo e come sempre bravissima, Amantea!! |
Con il tuo stile inconfondibile, ricco e ricercato, ci introduci in una scena che richiama fortemente l'ultimo episodio. Un Alain che zappa la terra sotto il sole e si asciuga il sudore, ma qui non arrivano Rosalie e Bernard, bensì una ragazza i cui occhi e l'aspetto ricordano qualcuno... una ragazza che chiede indicazioni per il cimitero... |
Hai una potenza descrittiva che fa paura. Non c'è un affastellamento di dettagli, ma quello che c'è, accidenti se c'è. |