Recensioni per
Al di là del Limes
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 115 recensioni.
Positive : 115
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
29/06/18, ore 13:29
Cap. 12:

Ciao!
Quando è finito il contest ho deciso che avrei letto tutte le storie partecipanti ed eccomi qua, finalmente. A proposito, complimenti per l'esito! :)
Devi sapere che ho un "feeling" particolare con i Longobardi, quindi ho letto la tua storia con molta curiosità e ho apprezzato le note che hai lasciato alla fine di ogni capitolo. Si capisce che ti sei informato parecchio, dalla disinvoltura che hai usato nelle note (per caso studi storia?) e credo che tu sia riuscito a trasmettere anche la tua passione.
Sinceramente all'inizio ho avuto un attimo di spiazzamento, perché quando c'è il salto temporale all'indietro e cominci a raccontare di Rothar e dell'arrivo di Rufillo al suo cospetto hai continuato ad usare i verbi al passato remoto, quando per la consecutio avresti dovuto utilizzare il trapassato, (cosa che in effetti hai rispettato negli ultimi capitoli, quando si ritorna al viaggio di Rufillo al passato remoto, che rimembra il passato con il trapassato).
La vicenda di per sé è molto semplice e verosimile, ma posso dire qual è il mio capitolo preferito? Questo, l'ultimo, l'epilogo in cui il protagonista muore sereno. Sapevamo di quel dolore al petto fin dall'inizio (e lo sapeva anche lui) eppure nel corso della storia siamo riusciti a dimenticarlo, perché presi dalle vicende narrate e credo che non potesse esserci esito più dolce e commovente di questo.
Detto questo, complimenti ancora e... al prossimo contest!
FatSalad

Recensore Master
23/06/18, ore 18:25
Cap. 1:

SECONDO POSTO PARIMERITO, CON UN TOTALE DI 38,75/40 
Al di là del Limes, di alessandroago_94
 

Grammatica e Stile: 6,5/7 (3/3 di g. e 3,5/4 di s.) 
Come ho già specificato, la valutazione della grammatica sarà molto generica: non segnalerò quindi gli errori a meno che non comportino una grande sottrazione di punteggio per la loro gravità. 
La grammatica è sostanzialmente perfetta, hai indubbiamente curato sia l’aspetto sintattico che quello della punteggiatura: il punteggio pieno è quindi dovuto. Devo dire anche che il tuo stile mi piace molto: è ricercato e raffinato, adatto al contesto, presenta termini specifici e, cosa molto importante, è quasi sempre fluido. L’unico appunto che ho da farti riguarda la suddivisione dei paragrafi, che interrompe spesso il flusso della narrazione visti i troppi “punto e a capo”: ho rilevato questo problema soprattutto nei primi capitoli e nel decimo, mentre nella parte centrale e nel finale non trovo che si noti così tanto. 

Trama e originalità: 9,5/10 
Lo sviluppo della trama non è lineare, ma segue due filoni paralleli collegati tra di loro dalla figura di Rufillo. Il principale è quello a cui sono dedicati l’inizio e la fine del racconto; sinceramente, ho trovato l’inizio fin troppo lento, e non nego di essermi annoiato per i primi due capitoli: sono d’accordo con te sul fatto di dover presentare l’ambiente in cui si svolge la vicenda, ma penso che in contemporanea alla magistrale atmosfera che hai creato nella Selva Litana avresti dovuto introdurre fin dal prologo (almeno un po’) i personaggi, magari presentando prima alcuni accenni sul vescovo (figura sulla quale ritorni solamente dopo la fine del flashback). La parte del flashback mi è piaciuta decisamente di più, complice anche la mia passione per il thriller (ti sei infatti meritato il premio speciale “Verità o Menzogna”): hai saputo amalgamare perfettamente il mistero sulla morte del sovrano e del suo primogenito con la cultura e i valori dell’epoca, espressi soprattutto attraverso la voglia di non morire in un luogo diverso dal campo di battaglia e la cerimonia dell’ordalia; inoltre la scena della battaglia, un momento in cui è sempre facile perdersi, è descritta con ordine e coinvolgimento e risulta perfettamente adeguata. Una menzione positiva va fatta anche al finale: innanzitutto per aver nominato il celebre Evangelario di Teodolinda, poi per la scelta, a mio parere sacrosanta, di far restare il monaco a Mutina, alla corte di colui che ha cresciuto e protetto quasi a costo della propria vita; la sua morte poi, alla fine dell’ultima missione affidatagli da Dio, chiude il cerchio delle vicende passate di quella terra. Il voto sull’originalità, invece, è certamente pieno, soprattutto per la meticolosa maestria con cui sei riuscito a descrivere la misteriosa e dimenticata cultura longobarda, che tuttavia ha condizionato enormemente l’intera storia d’Italia. 

Utilizzo del Pacchetto: 6/6 (2 x categoria) 
Ambientazione - penisola Italiana, Sicilia, Sardegna, Malta, Istria, Dalmazia: il luogo principale della narrazione è Mutina, ovvero Modena, quindi l’indicazione è rispettata. 2/2 

Prompt - libro: un libro (in questo caso la Bibbia) è l’elemento fondamentale del “presente” di Rufillo, l’oggetto che va portato alla regina Teodolinda. 2/2 

Obbligo: il protagonista principale deve essere un uomo (maschio): il protagonista è indubbiamente Rufillo, quindi l’obbligo è rispettato. 2/2 

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10 
Eccoci al punto che ho indubbiamente preferito: i personaggi. Ognuno di essi, anche il più sfuggente, non è stato lascato al caso nemmeno per un secondo e ritengo che, in una storia che si snoda nel tempo come questa, esso sia un eccelso risultato. La caratterizzazione meglio eseguita, ovviamente, è quella di Rufillo, il monaco: in lui si ritrovano molti dei tratti dell’epoca, soprattutto per quanto riguarda la fede incondizionata, ma la sua figura è stata resa un tramite tra due culture un tempo completamente diverse, quella barbarica e quella romana, che poi si sarebbero fuse, insieme a quella greca, in quella proto-italiana. In questo senso, si può dire che sia Rufillo il vero Limes, un punto sia di unione che di separazione tra due popoli diversi; questo espediente, insieme al suo opposto (cioè presentare due personaggi uguali ma opposti), fa esplodere tutto il potenziale della figura che si è andata a creare, rendendola sia protagonista che sfondo della narrazione. Per questo motivo ho deciso di assegnarti il premio “rivelazione maschile” per il miglior personaggio maschile. 
Meno marcati, ma ugualmente eccezionali, sono i tratti che hai dato alle restanti figure principali: innanzitutto Rhotar, che ha scelto di inscenare il proprio omicidio piuttosto che far trapelare le sue debolezze; poi Agilulfo, scosso da un impeto giovanile di rabbia ma ucciso subito dopo, e Adalberto, colui che diventerà il nuovo duca e che guiderà, insieme alla regina Teodolinda, il proprio popolo “fuori dall’ombra”, cioè lo introdurrà nella storia che è a noi chiara. La regina, anche se solo nominata, copre comunque un ruolo di rilievo all’interno della trama nel suo filone principale: è lei il centro di tutto, l’obiettivo da raggiungere e l’alleanza da ottenere per il Pontefice e l’Esarca, quindi il suo ruolo di donna forte ma misteriosa è stato ricoperto magnificamente. Si passa poi al fratello di Rhotar, sopraffatto dalla fama, e ai due servetti delle cucine, due italioti succubi del potere dei propri superiori e condannati a patire quelle pene infernali dell’ordalia. Una menzione speciale va inoltre al vescovo di Nursia, Flavio Massimo, che rappresenta essenzialmente il primo, vero, contatto tra l’autorità romana e cristiana e il mondo sconosciuto degli ex-nomadi Longobardi. Hai riassunto in questi personaggi tutta la mentalità dell’epoca, in ogni sua minima sfaccettatura, è il punteggio pieno è essenzialmente un obbligo. 


Titolo: 2/2 
Penso che il titolo che hai usato sia perfetto per questa storia. È una domanda che ricorre per tutto il testo, in particolar modo nella mente del vescovo: l’unico che lo sa è Rufillo, e noi lettori scopriamo il passato e il presente di quelle terre attraverso i suoi pensieri. 

Gradimento personale: 4,75/5 
Ho amato tantissimo la tua storia: ho già commentato precedentemente i pregi della trama e dei personaggi, ma qui aggiungo la cosa che me l’ha fatta piacere così tanto, la cultura Longobarda. Ho apprezzato infinitamente tutti i cenni alle usanze come l’ordalia, le fare e il mundio, che mi hai fatto conoscere o approfondire in maniera approfondita ma essenziale grazie alle tue magnifiche note; un tocco di classe sono, inoltre, le citazioni iniziali di autori sia contemporanei ai fatti, sia successivi e perfino moderni: rappresentano un’opinione, un fatto sulla cultura e sulle relazioni di questo popolo, qualcosa che la tua storia sia smentisce che conferma in egual misura. La piccola sottrazione è solo per la lentezza dell’inizio, ma ti sei completamente riscattato immergendomi completamente nell’atmosfera medievale: la tua storia è quello che cercavo con questo contest. 

Recensore Veterano
16/06/18, ore 22:09
Cap. 3:

Manco da qualche settimana - causa esami da preparare - e, se ho visto bene, hai terminato il racconto? Accidenti! Dovrò mettermi in pari...
Beh, bando al divertimento e diventiamo seri, una volta tanto. Questo terzo capitolo mi ha ricordato tanto, ma davvero tanto, 'The King and I', in cui un'insegnante inglese va ad insegnare ai figli del re del Siam, occasione questa per confrontare i mondi e le prospettive di questo di entrambi. Immagino non fosse questo il tuo scopo, ma, per quanto mi riguarda, se lo fosse stato l'avresti raggiunto molto bene. Buon lavoro.
La tua sfida è ancora questa: farmi appassionare al genere storico come sei riuscito a fare con l'introspettivo attraverso numerosi personaggi e trame tanto complesse quanto ben gestite. A proposito! Se il tuo futuro non sarà nella scrittura, allora potrebbe essere nella regia, dato che non basta stare dietro ad una telecamera per definirsi regista, potendo farlo un assistente qualunque dotato della vista.
Per ora ti dico che sei sulla buona strada, ma manca il passo decisivo... e chissà che non sia presente in uno dei prossimi capitoli che leggerò in questi giorni.
In conclusione, anche per il lavoro di ricerca dietro all'opera ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto.

Recensore Master
13/06/18, ore 18:07
Cap. 12:

Ciao carissimo^^
e così la storia si chiude, e anche la vita di Rufillo si chiude. Egli spira in pace con se stesso e con il Dio che per tutta la vita ha servito con fervore. Non ha rimpianti nè rimorsi, si spegne tranquillo, con un ultimo crampo e poi la liberazione.
Una bella storia, con un'ottima ambientazione storica, che ci ha trasportati senza fatica nell'Italia dei Longobardi. Complimenti per le tue competenze, se non sei un professore di Storia dovresti diventarlo!^^

Recensore Master
13/06/18, ore 13:27

Ciao carissimo,
ci avviciniamo all'epilogo di qeusta vicenda che ci ha portati nel cuore delle terre dei Longobardi. Rufillo ha compiuto la sua missione e prova la soddisfazione di chi ha portato a termine ciò che si era prefisso.
All'epoca il nord Italia era solo foreste e vestigia dell'antica civiltà romana, quindi non era certamente uno scherzo andare fino a Pavia. Ci penserà Adalberto, che è un guerriero.
Una storia molto bella, che denota una profonda conoscenza dell'argomento, complimenti!

Recensore Master
12/06/18, ore 11:04

Ciao^^
messaggio ai Winnili: ma no, ragazzi, non mollate il vostro sano paganesimo!! Non sapete mica che razza di patimenti vi andate a tirare addosso...
Momento odinistico a parte, ecco che il prezioso libro giunge infine a destinazione. In effetti, all'epoca un libro era un oggetto di valore inaudito, e se poi era stato scritto dal Papa in persona diventava qualcosa di inestimabile.
Come sempre, eccellente la ricostruzione storica.
Bravissimo e alla prossima!

Recensore Master
11/06/18, ore 15:19

Ciao^^
la gente fa ancora fatica a capire che i Longobardi non vivono nelle selve come i barbari...
Quindi adesso ritorna Adalberto, ormai uomo seguito da una schiera di armati.
Come sempre, dimostri grandi e articoate competenze storiche che ti mettono in grado di parlare con disinvoltura di questo periodo.
Bravissimo e alla prossima!

Recensore Master
07/06/18, ore 16:33
Cap. 12:

Ehi Ale, rieccomi **
Oddio, mi hai menzionato nelle note finali! Quest'oggi ho già notato tre autori che lo hanno fatto, te compreso, e io non so se lo merito!
Faccio solo ciò che mi sento, faccio di tutto per aiutare chi lo merita, chi ha bisogno di un poco di spinta in più per scrivere ^^
E forse tu mi ringrazi perché per la prima volta ho letto un tuo racconto storico, eh? Anzi, per la prima volta ho letto un racconto storico su EFP!
In realtà mi è capitato di leggere qualcos'altro, ma magari era per qualche contest o per scambi di recensioni. Invece stavolta l'ho voluto proprio fare, e non me ne sono affatto pentita, come ti ho detto anche in altre recensioni e in altri contesti.
Di sicuro non avevo mai letto una long storica, questo mai!
Oh no, mi dispiace così tanto che il povero Rufillo sia morto... non è giusto, io mi ero affezionata a lui ç_ç
Però come tu giustamente hai pensato, prima la gente non viveva tanto a lungo, e lui ne ha passato davvero tante. Magari al giorno d'oggi, forse, quel dolore che l'ha portato alla morte si sarebbe potuto curare. Ma non è nemmeno detto, in fondo a volte capitano cose improvvise che... ma non voglio essere malinconica.
Credo che Rufillo sia stato molto contento, nel senso che sentiva di star morendo, però comunque sapeva di aver compiuto la sua missione ed è morto con l'anima in pace.
Bravissimo Ale, hai curato tantissimo questo racconto e la cosa mi è piaciuta molto, si nota che ci tenevi tantissimo. Addirittura ce l'avevi in mente dal 2014? Vedi, alla fine sei riuscito a portarlo fuori e a dargli vita, rendendo onore ai tuoi amati Longobardi **
Okay, alla prossima avventura, e... attendo di leggere il racconto per il contest di Soul ;)
A prestissimo ♥

Recensore Master
07/06/18, ore 16:22

Ciao Ale, finalmente riesco a finire di recensire questa long ^^
Così poi posso passare anche dalla raccolta di poesie!
Be'... che dire?
Sono veramente molto contenta che Rufillo abbia deciso di rimanere con Adalberto e gli altri, del resto loro sono la vera famiglia del monaco. Io credo che lui si senta proprio parte di loro, non importa quali poi sono le sue vere radici.
Magari il Vescovo non ci arriva, non lo vorrebbe accettare, ma lui non sa cosa prova Rufillo per quelle persone. Non lo capirà mai...
Okay, ora non mi resta che passare per l'epilogo :)
Complimenti Ale, sei riuscito a inserire il tanto giusto di sentimenti anche stavolta, facendomi entrare nella psicologia di Rufillo e facendomi capire perfettamente come si sente ;)
A presto ♥

Recensore Master
07/06/18, ore 08:27

Ciao carissimo^^
e torniamo a Rufillo che contempla la selva. Certo fa fatica a convincere il Vescovo che i Longobardi non sono dei barbari selvaggi, dediti a usanze orribili e sanguinose, i pregiudizi sono duri a morire, tanto che per certi aspetti perdurano fino aoi giorni nostri...
Rufillo lascia dire. Non è il tipo che si mette a fare battibecchi, lui sa come sono le cose veramente e tanto gli basta.
Ottimo capitolo come sempre, alla prossima!

Recensore Master
05/06/18, ore 19:24
Cap. 12:

Ed eccoci arrivati finalmente alla fine! Guarda, devo ammettere che un pochettino-ino-ino mi aspettavo che alla fine di tutto Rufillo schioppasse. Però, sinceramente, me lo aspettavo che morisse per mano di qualcuno, magari per una qualche congiura o assassino. E invece no, se ne è semplicemente andato in pace - a grandi linee - dopo aver compiuto l'ultima missione che il Grandone gli aveva affidato. Molto più bello e toccante, quasi dolce, a dirla tutta. Rufillo, in fin dei conti, è stato un buon personaggio, anziano, ma con dei solidi principii ed un gran cuore, sopratutto per i suoi longobardi. ed ora, finalmente, se ne può andare tra le braccia del creatore.
Non ho neanche versato lacrime perché, in fin dei conti, era molto vecchio e quindi tutta la sua vita se l'è passata, e da tutte le sue avventure, decisamente si è pure fatto un po' di avventure! Comunque, grazie per avermi deliziato con questa storia, e scusa se sono arrivato così in ritardo con le ultime recensioni, ma ho avuto un pochettino di progetti e problemi - ho anche cancellato l'altra storia... ma questa è un'altra storia, appunto - detto ciò, alla prossima!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
05/06/18, ore 19:14

E siamo giunti quasi alla fine di questa brevissima avventura all'insegna di flashback, omicidi, prese di potere alla trono di spade, missionari anche se i missionari non erano ancora stati inventati e tomi troppo fighi simili al Necronomicon, solo che il dio di cui si parla è Dio e non Azatoth. Allora, questa scena semifinale è molto malinconica, in un certo senso: il nostro rufillio, alla fine, ha compiuto la sua ultima missione, ed ha portato il Tomo nelle mani di Teodolinda. Nonostante le richieste del suo amico, tuttavia, egli non è intenzionato a lasciare i suoi ormai carissimi longobardi, e la cosa è abbastanza cute. Mi piace tra l'altro vedere come l'amicizia di questo due sia ancora così solida e ottima. Il tema dell'amicizia è uno dei più belli a cui possa pensare, a qualsiasi età... sono contento che tu lo abbia reso così bene, nonostante non sia il tema principale della storia.
Bravo, bravo, bravo.
Bene! All'ultimo capitolo!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
05/06/18, ore 08:06

Ciao^^
e quindi in pratica Rothar si è suicidato per interposta persona? Nessun intrigo, nessuna lotta di potere all'interno della sua famiglia?
A questo punto il caso sembra chiuso, ma il fatto che ci siano altri cinque capitoli mi fa sospettare che dobbiamo aspettarci qualcos'altro.
Sono curioso di scoprire cos'hai in serbo per noi...
Alla prossima!

Recensore Master
04/06/18, ore 22:01
Cap. 12:

Ciao ^^
Povero Rufillo! Che tenerezza immaginarlo spirare sul suo giaciglio, dopo aver compiuto l'ultima missione che Dio gli ha affidato. Ha qualcosa di romantico questo finale, il fatto che sia riuscito a concludere il suo ultimo dovere mi ha dato uno strano senso di sollievo. La sua missione è compiuta, il senso della sua vita è stato portato a termine, magari fosse così per tutti: morire senza lasciare nulla di incompiuto, non credi?
L'esperimento di mettere una storia nella storia ti è riuscito benissimo, senza problemi né intoppi, quindi se vorrai riprovarci sappi che potrai farlo tranquillamente ;)
Che altro dirti, la storia di Rufillo mi ha convinto che non sempre ciò che noi crediamo un male in verità lo è davvero. Come tutti i cambiamenti importanti (in questo caso l'arrivo dei Longobardi sulle nostre terre) la sentenza finale può essere espressa solo dai posteri.
Complimenti quindi, una bella e piacevole storia che mi ha insegnato tanto ;)
Alla prossima allora, e non dimenticare che io sono ancora in attesa del "principe di mezzanotte" ^^
Nina

Recensore Master
04/06/18, ore 21:26
Cap. 12:

Ciao!
Eccoci al termine di un racconto che ci ha narrato un episodio importante per il futuro dell'Italia.
I Longobardi sono il popolo che frammenterà l'equilibrio che, come hai espresso, si potrà ricomporre solo grazie all'Unità.

Ho adorato davvero tanto il personaggio saggio e buono di Rufillo.
Leggendo le tue storie e giugendo alla loro conclusione perpepisco sempre un po' di amarezza...Racconti così bene e fai immedesimare tanto i lettori nella storia, da farli diventare "amici" dei personaggi, dei quali personalmente sentirò la mancanza...

Bravissimo Ale, impeccabile come sempre.
Complimenti per tutto.

Un abbraccio,

-Bigin

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