Recensioni per
Congiunzione astrale
di paige95

Questa storia ha ottenuto 265 recensioni.
Positive : 265
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/07/24, ore 18:41

Ciao tesoro,
sono felice di essere riuscita a tornare già oggi, perché non ho intenzione di demordere finché non mi sarò riportata in pari in questa meravigliosa storia che, lo ripeto, mi era mancata troppo.
Le tue descrizioni della devastazione che caratterizza l’Afghanistan sono ogni volta un colpo al cuore, mi ricordano quanto siamo fortunati a essere nati nel lato giusto del mondo e quanta gente invece non ha avuto le nostre stesse possibilità…
Christian che si preoccupa di non angustiare Kathe è di una dolcezza unica, davvero un uomo meraviglioso, di cui sono sicura che la sua famiglia senta la mancanza sempre un po’ di più.
Mi piace il legame che si è creato tra lui e Gwen, si vede che lei lo considera un modello e lui un po’ una sorella minore, qualcuno a cui insegnare come riuscire a rimanere umano anche durante una guerra sanguinosa come quella a cui stanno prendendo parte. Christian è un personaggio così puro, così pieno di buoni propositi che è davvero difficile trovargli un difetto, lo ammetto, ma il suo essere sempre disposto a sacrificarsi per gli altri continua a metterlo in pericolo e, se continua così, finirà con il non essere in grado di mantenere la promessa di tornare a casa sano e salvo.
Concludi il capitolo definendoti un mostro e, sinceramente, un o’ lo sei perché ci hai lasciati in sospeso senza alcuna rassicurazione riguardo alla salute di Christian – anche se immagino che non possa essere tutto finito così, non quando proprio un disegno della sua adorata figlia gli è servito da scudo contro a una granata destinata a lui. Gwen è stata bravissima a mantenere il sangue freddo e assistere al parto, anche quando ha sentito l’esplosione, perché in questo modo ha salvato sia la madre che il nascituro. Il fatto che la partoriente fosse la sorella proprio del ragazzo che ha sparato a Christian ci ha mostrato, una volta di più, quanto tutte queste vite siano irrimediabilmente legate l’una all’altra e quanto l’equilibrio che è in essere sia precario.
Non ho mai capito la violenza gratuita, quindi faccio fatica ad approcciarmi a qualcosa come il delitto d’onore, soprattutto quando implica l’uccisione di due anime innocenti, come in questo caso. Christian è consapevole che i talebani non parlano la sua stessa lingua eppure, proprio in questo momento, capisce quanto importante sia affrancarsi e dimostrare la sua bontà d’animo, tentare di essere la persona migliore e non lasciarsi guidare dai sentimenti di vendetta. Mi auguro che questa scelta non metta a repentaglio la sua vita, perché Kathe non glielo perdonerebbe mai – su questo non c’è dubbio – e anche Gwen finirebbe con l’essere erosa dai sensi di colpa, avendo lei stessa sentito i rumori che li hanno condotti proprio lì.
Mi conquisti ogni capitolo un po’ di più, tesoro, hai fatto un lavoro immenso, è innegabile, e io sono ammirata dalle tue capacità narrative e dalla delicatezza con la quale tratti argomenti così spinosi e difficili.
Posso solo sperare che tutti sopravvivano, soprattutto questa piccola vita arrivata in condizione tutt’altro che ideali, ma con tanta voglia di lottare.
Un abbraccio grandissimo e a presto,
Francy

Recensore Master
24/07/24, ore 18:05

Ciao Vale,
dopo mesi e mesi rieccomi finalmente qui, mi mancava tanto leggere questa storia e sono felicissima di essermi di nuovo calata in questo meraviglioso contesto.
Non avevi approfondito molto il personaggio di Delilah prima e sono felice che tu lo abbia fatto, perchè mi è piaciuto molto entrare un po' nel suo mondo. Posso iniziare dicendoti che amo lei e Nathan? Okay, stanno divorziando, ma è più che evidente che entrambi siano ancora innamorati e posso solo sperare che riescano a capirlo prima che lui rintracci il certificato di matrimonio e il procedimento sia concluso.
Trovo bellissimo il fatto che si preoccupi per il padre, nonostante lui non sia stato la miglior figura paterna e, anzi, abbia avuto molte mancanze nei suoi confronti. Di certo incarna al meglio lo spirito che ogni medico dovrebbe avere e credo che Daniel dovrebbe essere oltremodo orgoglioso di lei - e di Samuel. Ho anche amato il modo in cui NAt si sia preoccupato sia di lei che della salute del suocero... mi ripeterò, lo so, ma trovo che loro due siano davvero perfetti insieme, anche se li abbiamo a malapena intravisti per ora.
Devo dire che mi piace questo tema ricorrente delle telefonate inaspettate e sono contenta che Samuel si sia rivolto alla sorella, visto che è sicuramente qualcuno su cui può contare in ogni momento. Soprattutto perché Karim ha davvero bisogno di tutto il suo aiuto e, spero, che Samuel riuscirà a trovare le medicine di cui necessita alla base – immagino che Christian non avrà obiezioni di sorta, e anzi lo aiuterà.
Non oso immaginare quanto sia difficile combattere una malattia contagiosa in situazioni precarie come l’Afghanistan devastato da una guerra, posso solo sperare che l’aiuto divino che Samuel, e credo anche Maryam, hanno invocato possa servire quanto le medicine.
Tra l’altro, non credo di avertelo mai detto, ma anni fa anche mia madre contrasse la tubercolosi e faticò a guarire, pur vivendo in un paese privo dei problemi che flagellano le zone di guerra… questo solo per dirti che, come sempre, si vede quanta attenzione e ricerca hai investito in ogni dettaglio di questa storia. Ora sono qui colma di preoccupazione per Karim e spero tanto che ciò che noi consideriamo un banale antibiotico, che laggiù è merce rara, possa servire a salvarlo.
Come sempre, ho apprezzato tantissimo il tuo stile e la capacità di trattare così bene un argomento delicato come la guerra; questa frase in particolare mi ha colpita: "Sarebbe stato bello credere che la salvezza fosse giunta dal continente americano, il medesimo che prometteva pace, ma allo stesso tempo dichiarava guerra." Maryam è un personaggio speciale a cui mi sto affezionando sempre di più e spero proprio che ci sia un lieto fine previsto per lei – se lo merita senza alcun dubbio.
Mi è mancato Christian, ma, per lo meno, questo mi servirà da spinta per proseguire nella lettura quanto prima e non lasciar passare altri mesi; spero che l’estate risulti clemente sotto questo punto di vista, lasciando mi più tempo libero.
Ti lascio con un grande abbraccio e ti do appuntamento a presto!
Francy

Recensore Master
19/07/24, ore 20:02

Ehi, rieccomi!
Intanto, ignora la notifica su Wattpad: avrei voluto continuare lì la lettura, perché da PC il layout è meno stancante per i miei occhi, ma evidentemente Wattpad ci odia, perché ha appiccicato tutto il testo della storia e non mi permette di lasciare commenti ai paragrafi singoli ç^ç
Soluzione: leggere su Wattpad e prendere appunti nel box di EFP ahahah ♥
Problemi tecnici a parte, ci sono!

Mi piace tantissimo come dipingi il conflitto tra l'animo patriottico di Christian, credo comune a molti militari cresciuti in questo ambiente, e la consapevolezza del pegno richiesto per indossare quella stessa divisa. Credo sia chiaro che io sono estremamente critica delle politiche belliche statunitensi, e mi piace, però, immergermi nella mente di qualcuno che per forza di cose ha un'ottica diversa sulla faccenda, essendovi totalmente immerso, oltre che reduce da un'esperienza simile. In un certo senso, si può dire che dalla sua prospettiva abbia già pagato l'obolo del servizio militare, ed essere rispedito nelle fauci di una guerra non sarebbe una prospettiva rosea per nessuno.

Il momento dell'addio mi ha stretto il cuore e il semplice gesto di assicurare la fede al collo ha un significato bellissimo e allo stesso tempo dolceamaro. Mi viene da pensare all'anello posato accanto alle targhette militari, quelle usate per il riconoscimento dei corpi. È senza dubbio macabro saperla così vicina a un oggetto così nefasto. Ho anche molto apprezzato la sensibilità di Christian nell'accorciare i tempi d'addio, risparmiando un viaggio angosciante e lunghissimo che prolungherebbe solo lo strazio a una bambina così sensibile, nonostante significherebbe essere vicino a loro per qualche ora in più.

E dopo l'affetto profondo della famiglia di Christian, si torna ai rapporti burrascosi tra Samuel e il padre, che di affettuoso hanno poco e niente; oltre alla assenza di Margaret, dura da leggere, seppur comprensibile in luce di quanto accaduto nello scorso capitolo e dei sogni di nozze infranti. Si percepisce tutta l'ansia soppressa nel desiderio non sfogabile di fumare e nei suoi pensieri cupi riguardo alla definizione di "giornalista di guerra", probabilmente il mestiere più rischioso dopo quello di militare in zona di scontro attiva; se non di più, ché come osserva bene Samuel non gli è dato difendersi, né credo avrebbe l'addestramento sufficiente per farlo, anche con un'arma al fianco.
Io ammiro chi ha scelto questa missione, perché di missione si tratta, e rimango incuriosita dal fatto che, per ora, Samuel sembra considerarlo più un modo per apparire agli occhi del padre. Di nuovo, una manifestazione di egoismo, di egocentrismo, ribadito nel finale persino da Margaret. Questo potrebbe essere deleterio, a livello psicologico, una volta scagliato sul campo di battaglia: aspetto di vedere come si evolverà sotto questo punto di vista!
Intanto, rimango con l'amara consapevolezza della distanza emotiva di Daniel, imperdonabile non solo nei confronti del figlio, ma di qualunque essere umano suo sottoposto che debba partire per una missione così rischiosa... considerando il rapporto con tutta la sua famiglia, attuale o passata che sia, non dovrei stupirmi.

Delilah è una nuova aggiunta che mi è piaciuto molto conoscere: ha grinta, è materna, esuberante ma non sopra le righe. Soprattutto, nonostante sia cresciuta lontana da lui, ha un po' della rigidità del padre, ironicamente rivolta proprio verso di lui, ma abbastanza dolcezza da ammansire lo spirito inquieto di Samuel vestendo i panni della mediatrice. Li trovo perfettamente controbilanciati, come fratelli ♥
È però significativo che non si sia rivolta a lui nei difficili giorni dalla separazione con Nathan: è chiaro che Samuel non sia un eroe di intelligenza emotiva, ma di certo il padre supera ogni limite concepibile. Ho letto con rabbia delle accuse e insinuazioni che ha scagliato contro Delilah e, per quanto sappia che simili dinamiche familiari siano purtroppo fin troppo realistiche, non posso evitare di indignarmi.

La comparsa di Margaret è stato un colpo di scena che mi ha fatto sobbalzare, l'hai costruito davvero bene e inserito a pennello nel dialogo!
Ovviamente, non è riuscita a far rinsavire Samuel, ma mi consola il fatto che almeno non si separino con troppi non detti in sospeso tra loro, sarebbe stato atroce vivere a quel modo la lontananza.

Conscia che nel prossimo capitolo si entrerà nel vivo, non vedo l'ora di proseguire la lettura e ti faccio i complimenti per la storia, sempre avvincente anche nelle sue parti più introspettive e mai pesante grazie allo stile fluido.

Alla prossima!

-Light-

Recensore Master
19/05/24, ore 12:08

Ciao,
eccomi di nuovo da Samuel e Christian.
Che ansia la prima parte con Catherine che soffre per le conseguenza della decisione del Generale di Christian... Cavolo io pensavo che il tipo le avesse almeno risposto per farle sapere che il marito stava bene ma per un po' non avrebbe potuto chiamarla! Però, anche Christian, accidenti a lui, chiedi a qualcuno la cortesia di inviare un SMS da parte tua, no? Mado' gli uomini... Comunque, ti assicuro che la descrizione dell'ansia di Catherine, che non riesce neppure a provare empatia per chi sta soffrendo a causa della guerra perché troppo angosciata per Christian è resa benissimo. Anche la telefonata all'amico, quando alla fine non ce la fa più è incredibilmente realistica, te lo dico da persona che quel tipo di angoscia l'ha provato (fortunatamente non perché abbia avuto familiari in zone di guerra).
Mi è piaciuto molto come sei riuscita a darci notizie di Samuel, inserendo il suo servizio per la CNN nella parte dedicata a Catherine, l'ho trovata un'ottima soluzione narrativa!
E veniamo al padre di Samuel, mi spiace, ma anche se alla fine rivela un po' di umanità, non riesco a provare simpatia nei suoi confronti: è egoista, scostante e pressoché anafettivo e accorgersi che il figlio un po' gli manca, ora che è in zona di guerra e si sta anche dimostrando un bravo giornalista, è troppo poco per renderlo un padre anche solo lontanamente decente. Se devo dire, non mi preoccupa neppure più di tanto che possa avere un brutto male, se non per il fatto che possa andarsene prima che il figlio torni, cosa che farebbe più male a Samuel che a lui.
Complimenti, come sempre, sia per le emozioni che riesci a trasmettere che per questi bei personaggi che si fanno amare o odiare e che mi fanno arrabbiare e commuovere!
A presto! ♥️
AlbAM

Recensore Master
17/05/24, ore 15:20

Ciao, carissima <3
Eccomi qui a proseguire la lettura!

Dire che sono rimasta sorpresa da questo capitolo sarebbe un eufemismo, ma lo intendo in senso assolutamente positivo. Mi ero figurata Samuel come una persona forse timida, insicura, decisamente succube del padre, ma in qualche modo discosto da lui nel comportamento, gentile d'animo.
Invece, per quanto il biasimo di Samuel verso Daniel e la sua anaffettività sia molto vivo e si percepisca in ogni riga, io vedo nel figlio dei rispecchiamenti nel suo approccio freddo, distante, poco comunicativo. Certo, quello della partenza è un argomento delicatissimo, ma... uscirsene così a due settimane dalle nozze?
Insomma, Margaret ha ogni ragione per essere furiosa col suo fidanzato.

E, appunto, vedo l'ombra del padre in Samuel, nella sua incapacità di prendere di petto le questioni, per poi farlo nel momento meno indicato (il che, in realtà, è già un'evoluzione rispetto al padre, che invece sembra evitarle del tutto, senza mai cercare confronto. C'è margine di miglioramento, insomma).
Il modo in cui hai tratteggiato il suo personaggio mi è piaciuto tantissimo, esattamente per la sua negatività, almeno per quello che mi è passato leggendolo. Però non credo affatto sia una cattiva persona: semplicemente, è difficile relazionarsi con le difficoltà quando non si ha avuto un buon esempio in famiglia. Sicuramente, se lui e Margaret sono rimasti insieme per così tanto tempo, queste sue spigolosità non sono poi così deleterie, ma è ovvio che in un momento di stress così intenso diventino angoli acuminati.

Anche Margaret mi è piaciuta: c'è un che di rigoroso nella sua personalità (il non voler trascorrere la notte col fidanzato prima delle nozze, per esempio), ma anche di dolce e comprensivo, nel modo in cui accenna di essere stata lei la confidente di molte delle paure di Samuel. Allo stesso tempo, si infiamma e incendia all'istante e si dimostra impulsiva, categorica. Non che le dia torto, assolutamente, ma si percepisce già un personaggio sfaccettato e per nulla remissivo. Mi spiego perché abbia saputo rimanere al fianco di Samuel così a lungo e le attribuisco anche tanta pazienza proprio per questo motivo. Non dev'essere facile vivere con qualcuno che si porta appresso costantemente l'ombra del padre.

Il modo di affrontare questa trasferta in Afghanistan è stato molto diverso per Samuel e Christian, anche se sono ovviamente legati da alcune emozioni comuni: la paura dell'ignoto, l'incertezza per il futuro, il senso di colpa verso le loro partner. Con la differenza, credo sostanziale, che Christian non ha scelta, mentre Samuel sembra essersi gettato di sua sponte in questa impresa dall'esito oscuro. Questi sono capitoli di certo fondamentali per delineare la rete di rapporti in cui si muovono entrambi, e soprattutto l'approccio che hanno verso la vita e le situazioni che essa pone loro davanti. Sono davvero molto intrigata da quali saranno le rispettive reazioni e pensieri una volta sul campo ^^

Un altro capitolo decisamente accattivante, e la lettura si fa sempre più coinvolgente.
Aspettami prestissimo di nuovo da queste parti!

Un abbraccio,

-Light-

Recensore Master
13/05/24, ore 13:42

Ciao,
Era da tanto che dovevo passare e finalmente sono riuscita.
Questo capitolo, ammetto che mi ha messi un po' in crisi emotivamente. Probabilmente perché sappiamo come è andata a finire, e cioè che quando non c'è più stata una convenienza a continuare a stare in Afghanistan gli Americani (e la NATO in generale) se ne sono andati lasciando il paese in balia dei Talebani, con le terribili conseguenze che sappiamo.
Ma tornando alla tua storia, ammetto che la sofferenza di Christian è così ben descritta che ci fai soffrire con lui. Mentre leggevo, mi sembrava di essere lì con lui, sotto il sole cocente, la testa che scoppia, gli occhi accecati dalla luce a cercare di colpire un bersaglio che sembra impossibile da centrare! Un vero incubo!
L'arrivo di Gwen, con la sua allegria e il suo entusiasmo giovanile, porta un po' di leggerezza ed è una piccola ventata di aria fresca per tutti. E poi mi fa piacere che Christian abbia trovato una persona di cui fidarsi e con cui c'è una connessione importante. Spero che lo aiuti ad affrontare meglio la situazione, perché fino ad ora, nonostante i suoi sforzi, continua ad essere schiacciato da tutto: la lontananza dalla famiglia, il caldo, la luce, la responsabilità che gli hanno scaricato addosso.
Credo che, sebbene nel modo peggiore possibile, il Generale abbia cercato di scuoterlo, e forse ci è riuscito.
Infine, penso che se Gwen gli insegnerà a sparare meglio, lui si sentirà più forte e acquisterà po' di tranquillità. Lo spero proprio!
A presto! ❤️
AlbAM

Recensore Master
26/04/24, ore 17:27

Ciao!
Finalmente, riesco a riprendere la lettura di questa storia ♥
Questa presentazione di Christian mi ha intrigata: innanzitutto, perché una persona innamorata del mare è un qualcosa al quale io sarò sempre debolissima, e poi perché mi è piaciuto molto il modo in cui hai delineato il personaggio. Soprattutto, il fatto che abbia una fobia, in parte irrazionale, in parte giustificata, ovvero quella di volare. Apprezzo sempre quando i personaggi hanno queste idiosincrasie, perché influiscono sempre tantissimo sui loro pensieri e sul loro agire - terreno fertile per gli scrittori e di conseguenza per i lettori, insomma!
A parte questo, è anche significativa la scelta di non dire subito a sua moglie della nuova missione, ma di aspettare un momento di quiete, di raccoglimento, a costo di rovinare un momento felice. Mi dà l'idea di essere una persona molto riflessiva, sebbene pronta all'azione per forza di cose, considerando il suo addestramento, ma anche molto chiusa e insicura nell'esprimere le proprie emozioni e pensieri.
Riesco anche a empatizzare meglio con lui nel vedere come la sua scelta di unirsi all'esercito sia stata dettata da uno smarrimento adolescenziale, che poi si trova a pagare a caro prezzo in età adulta. Ammetto di essere molto curiosa di scoprire i suoi pensieri relativamente alla guerra a cui sta per prendere parte e alle sue implicazioni, oltre al "proteggere i civili": si sa che in guerra la patina di patriottismo e buone intenzioni va spesso a farsi benedire. Adesso però, com'è ovvio che sia, sono incentrati su se stesso e sulla sua famiglia che dovrà lasciare; e trovo molto umano anche questo suo egocentrismo del tutto comprensibile.
Le introspezioni di Katherine mi hanno strizzato il cuore nel loro essere così vere, sentite. Neanche lei ha un vissuto facile, e mi è venuto naturale ricollegare il trauma dell'abbandono metaforico da parte dei suoi stessi genitori con quello vero, tangibile che Christian le sta per far patire contro la propria volontà.
Ho apprezzato anche il fatto che, al di là dell'amore indiscutibile che i Richardson provano, vi sia comunque un contrasto forte e divisivo, in questo momento, e che Katherine preferisca il distacco all'annegare la preoccupazione in gesti romantici o di conforto. Non è una rabbia razionale, la sua, ma è perfettamente comprensibile che la riversi sul marito, anche se spero che questa acredine riesca ad ammorbidirsi prima della partenza.

Come vedi, questo capitolo mi ha presa moltissimo XD
Sono curiosa di scoprire altro su Samuel che, lo ammetto, dei due è il personaggio che mi intriga di più.
Spero di continuare presto la lettura e, nel frattempo, ti mando un abbraccio ♥

-Light-

Recensore Master
07/04/24, ore 20:31

Ciao, come ti avevo detto volevo passare da te, come sai adoro questa storia e sono felicissima che tu abbia potuto aggiornare, così eccomi con tanto entusiasmo per un nuovo bellissimo capitolo!
Christian si sta preparando a una battaglia, e la sua mente e il suo cuore sono lacerati. Lui è perfettamente consapevole di non essere in grado di sparare a sangue freddo per uccidere altri esseri umani, la sua sensibilità è troppo forte e non gli permette di vedere nei soldati avversari dei veri nemici, sa che non riuscirebbe mai a sparare per primo. D'altro canto, però, si rende anche conto del fatto che i suoi scrupoli potrebbero portare alla morte dei suoi uomini, perché in fondo è lui che deve guidarli e non può permettersi esitazioni. In tutto ciò mi chiedo perché, alla fine, si sia arruolato, visto che sapeva di non voler togliere la vita ad altri uomini, forse sarebbe stato più utile come ufficiale medico o cose del genere, perché adesso la sua situazione è veramente molto delicata. Mi si è straziato il cuore durante la sua telefonata a Katherine, in un certo senso mi è quasi parso che la sua fosse una telefonata di addio, come se Christian avesse pensato di sacrificarsi pur di non uccidere nessuno e non mettere in pericolo i suoi uomini... spero di aver capito male!
E poi c'è l'azione, la battaglia. Devo dire che in questa parte mi sono commossa ancora di più per Flores, che dimostra sempre maggiore umanità e sembra riavvicinarsi sempre di più al giovane che era tanti anni prima. Desidera salvare quanti più civili possibile perché si sente in colpa per ciò che ha fatto in Vietnam, e poi ha sviluppato un senso di protezione per Christian, ha capito il suo senso dell'onore e la sua volontà di pace e vuole ad ogni costo che torni sano e salvo dalla sua famiglia e soprattutto dalla sua bambina. Nel frattempo, però, Christian è in mezzo alla battaglia e io posso anche capire la sua comprensione e il rifiuto di sparare contro ragazzi che sono stati costretti da un regime malvagio a combattere (un po' come Josef nella mia storia!), oppure convinti a forza di indottrinamenti e lavaggio del cervello... lo capisco però sono anche tanto in pena per lui! Comunque, a quanto pare, anche Beatriz condivide i suoi sentimenti, quando colpisce un giovanissimo afghano resta sconvolta, si rende conto che quel ragazzo potrebbe essere suo figlio e non vuole lasciarlo morire da solo, resta accanto a lui in lacrime fino alla fine. Christian e Beatriz non possono che essere grandissimi amici, visto che condividono la stessa visione della vita e vedono nella guerra un mostro, qualcosa voluto dai governi che mandano a morire giovani e anche civili innocenti per i loro interessi.
Intanto, a Los Angeles, altre persone stanno vivendo un proprio Inferno interiore. Margaret continua a soffrire e a angosciarsi per la sorte di Samuel, ma adesso scopre che anche il suo grande amico Padre Ralph sta per partire per l'Afghanistan e non può sopportarlo, non può permettere di perdere anche lui. Mi fa molta pena questa ragazza che in poco tempo ha visto crollare tutto il suo mondo e le sue sicurezze e che vede le persone amate partire per un luogo dove c'è solo morte e distruzione, nonostante quello che dice Padre Ralph. Ho trovato molto bello che Delilah sia stata la persona alla quale Margaret si è subito affidata per esprimere il suo dolore e la sua paura, ovviamente lei ha temuto che fosse successo qualcosa a Samuel, invece Margaret è stravolta perché anche Padre Ralph vuole raggiungerlo in Afghanistan.
E poi è davvero bellissimo l'approfondimento su Padre Ralph, che, un po' come Flores, nasconde un passato tragico, errori compiuti e in particolare cose che sono accadute in Vietnam e adesso vuole cercare di rimediare partendo per l'Afghanistan e cercando di ritrovare Samuel. La sua Rachel non è morta come Isabel, ma è stato lui a lasciarla perché, dopo gli orrori del Vietnam, non si è sentito più degno di lei e di una vita felice al suo fianco. In un certo senso mi ha dato l'idea che la sua scelta di diventare sacerdote sia nata dal desiderio di rimediare e riparare più che da una vera e propria vocazione, e questo lo porta a voler raggiungere un territorio come l'Afghanistan, distrutto e martoriato, per portare conforto, una sorta di espiazione per ciò che tanti anni prima ha compiuto invece in Vietnam. E, anche se mi dispiace molto che Margaret debba veder partire anche lui, nel suo caso soprattutto posso capire il suo bisogno di andarci e di rimediare, portando amore e pace come un tempo, da soldato, ha invece portato violenza e morte. I sensi di colpa non si sono mai placati, non gli è bastato rinunciare alla sua stessa vita e alla donna che amava, ora sente la necessità di fare di più ed esporsi in prima persona.
Sono stata felicissima di leggere di nuovo questa storia, i tuoi personaggi sono sempre così intensi e profondi, le loro vicende e i loro problemi toccano il cuore e commuovono, mi erano davvero mancati tanto!
Bravissima, spero che troverai ancora il tempo per portare avanti questa magnifica storia!
Un abbraccio!
Abby

Recensore Master
04/04/24, ore 23:08
Cap. 1:

Ciao!
Era da tantissimo che avevo questa storia in lista lettura (perché sono una persona terribilmente procrastinatrice, di base ahahah) e finalmente trovo modo di leggerla ♥
Mi aveva catturato tantissimo il titolo sin dall'inizio, perché sono attratta più o meno da tutto ciò che abbia vagamente a che fare con le stelle e il cosmo; poi vedevo come ne parlavi e parli su Facebook ed era chiaro che fosse una storia a cui tenessi molto, quindi ero doppiamente curiosa di leggerla. Così, quando ho visto che avevi aggiornato dopo tanto tempo, ho deciso di cogliere la palla al balzo ♥

Già il prologo mette bene in evidenza i temi delicati che ti proponi di affrontare e, per di più, dalla prospettiva di un Paese quale gli Stati Uniti. Premetto che io sono abbastanza critica delle politiche estere e belliche statunitensi; quindi leggere la storia sarà una sfida dal punto di vista emotivo – ma in senso buono, nel senso che trovo che tu abbia fatto già un ottimo lavoro di rappresentazione.
In Daniel Clark ho visto proprio la figura dell'"americano doc": dedizione al lavoro in quanto tale, più che al contenuto dello stesso, caffè sempre in mano, un patriottismo venato di commiserazione verso i soldati spediti al fronte – e loro soltanto, con poco riguardo della popolazione civile – e un pragmatismo innato, che lo spinge a ritardare la pubblicazione del giornale pur di non rovinare i festeggiamenti di quel giorno a loro tanto caro.

Abbiamo anche un rapporto col figlio Samuel che sembra già molto conflittuale, ma allo stesso tempo mi è difficile inquadrarla in così poche righe. C'è una sorta di distacco, ma allo stesso tempo anche fiducia, visto che gli affida le comunicazioni interne ad appena quindici anni. Mi piace, non è un qualcosa di netto e definito e sono curiosa di scoprirne di più.

Tra le righe, o meglio i trafiletti, compare anche Christian, che per ora sembra solo calzare bene le vesti dell'eroe di guerra, ma aspetto ovviamente di conoscerlo meglio in futuro.

Spero di riuscire presto a leggere il prossimo capitolo e, nel frattempo, ti faccio i complimenti per questo incipit che mi ha subito coinvolta nella storia ♥
Alla prossima,

-Light-

Recensore Master
31/03/24, ore 20:47

Carissima ^^
Ma che splendida Pasqua con un nuovo capitolo di questa meravigliosa storia!
Attendevo con ansia il tuo aggiornamento ❤️❤️❤️
Torniamo dal nostro marine dal cuore d'oro. Christian è davvero troppo buono per fare il soldato, l'esperienza lo ha reso più competente e determinato, ma a differenza di molti suoi commilitoni non ha perso il suo lato più sensibile.
Ora che trova ad affrontare una missione così pericolosa non può far a meno di pensare ai suoi affetti, a tutto quel che ha da perdere, al dolore che potrebbe causare alle persone amate. La telefonata alla moglie è stata davvero intensa e commovente. Christian cerca di fare del suo meglio per trasmettere alla moglie tutto il suo amore, senza però manifestare il suo reale turbamento per non causarle ulteriori preoccupazioni. Dall'altra parte Katherine conosce bene l'uomo che ha sposato e sa cosa dire per fargli coraggio, ricordandogli quanto sia importante che ritorni a casa sano e salvo, e soprattutto rammentandogli che c'è chi crede in lui e ha fiducia nel fatto che saprà sempre fare del suo meglio, ovvero lei e la piccola Alisia.
Sono certa che Christian saprà far tesoro di queste parole e che nel profondo del suo cuore la sua famiglia sarà sempre la sua ancora di salvezza.

Nel mezzo dell'azione la narrazione diventa più drammatica.
Christian si preoccupa sempre degli altri esseri umani, anche se nemici. Questo è pericoloso e a volte anche dannoso per la mentalità di un soldato, ma comprensibile e anche ammirevole.
Sono sempre dell'idea che prima o poi il nostro amato Christian dovrà rinunciare al suo lato più sensibile ed emotivo per iniziare a "fare sul serio", penso che fosse di Platoon la frase: la prima vittima della guerra è l'innocenza.
In ogni caso, Christian si premura di neutralizzare il nemico senza ucciderlo.
Purtroppo nel caso di Beatriz questo non è stato possibile e la donna rivede nel nemico morente la figura del figlio. Anche qui vediamo l'empatia di Christian, che comprende e supporta la sua compagna in un momento così difficile.
Interessante il rapporto che si è creato tra Beatriz e Christian, i due condividono un passato sentimentale che però non si è mai rivelato vero amore, mentre ora si stimano e si rispettano a vicenda come commilitoni, oltre che condividere una sincera amicizia.

Padre Ralph è un personaggio complesso, tormentato dalle colpe e dai fantasmi del passato. Affrontando da giovanissimo gli orrori della guerra non si è sentito meritevole dell'amore della donna amata, tanto da decidere di lasciarla andare per permetterle di vivere una vita lontano dai suoi tormenti. La vita religiosa gli ha permesso di aiutare le altre persone, ma ora che rivede nella giovane Margaret la donna perduta, non vuole arrecare altro dolore, non vuole che la sua triste storia si ripeta, non vuole che l'amore di due giovani sia nuovamente ostacolato dalla guerra.
Così Padre Ralph compie un atto di coraggio, decidendo di agire in prima persona. Una scelta davvero ammirevole, che forse vuole provare a rimediare alla paura avuta in passato, ai limiti mai superati.
Di certo per lui non sarà semplice riaffrontare i fantasmi della guerra.
Infine molto bello il rapporto di amicizia che si è creato tra Margaret e Delilah, due donne unite non solo dalla sofferenza, ma soprattutto dalla speranza.
Complimenti anche per l'attenzione ai particolari, dagli acari dei materassi alle specifiche armi che vengono nominate. Apprezzo sempre il tuo lavoro di ricerca.
Bravissima, questa storia è sempre più appassionante. Riesci sempre a mostrarci l'interiorità dei tuoi personaggi grazie alla tua sensibilità e alla tua bravura nell'introspezione ❤️
Attendo già con ansia il prossimo capitolo.
Un abbraccio e alla prossima! :)

PS: auguri di Buona Pasquetta!

Recensore Master
23/12/23, ore 19:05

Ciao,
così Samuel appena arrivato viene subito catapultato in questa nuova terribile realtà. Ho trovato molto bello il modo in cui hai descritto il suo spaesamento in questo paese martoriato dalla guerra, così caldo, polveroso e lontano dalla cultura americana. Mi è piaciuta molto la figura del medico che vede il giovane Samuel come un figlio e si sente subito in dovere di aiutarlo e proteggerlo.
La scena con i bambini che giocano a cricket è veramente bella, sembra quasi un sogno, terribile poi come uno di quei bambini sia lo stesso ferito dalla mina. Il fatto che Samuel non li abbia avvertiti è la dimostrazione come ancora non si fosse reso conto della realtà in cui si trova. Penso che man mano che la storia andrà avanti diventerà sempre piu esperto e attento.
Molto bello lo scambio finale con la ragazza afghana, soprattutto la riflessione sul'importanza del "sorriso" hai espresso un pensiero davvero profondo.
Complimenti e a presto! ♥️
AlbAM

Recensore Master
03/12/23, ore 13:58

Ciao,
ed ecco che abbiamo il primo incontro tra Christian e Samuel. Ho trovato molto originale l'idea che sia il “veterano” ad avere un attacco di panico e che il civile cerchi di dargli una mano a calmarsi. Tra l'altro In questo frangente Samuel è risalito un pochino nella mia stima, anche se continuo a non piacermi il modo in cui si è comportato. Comunque vedremo, magari l'esperienza che sta per vivere lo aiuterà a migliorare!
Una volta atterrati i protagonisti si separano l
e noi seguiamo Christian, che non fa neanche in tempo ad arrivare che subito pretendono da lui che faccia i miracoli! Devo dire che hai descritto benissimo il disagio di Christian, al punto che ho iniziato anche io a sentirmi soffocare da tutta quella pressione. Giustamente chiede di poter avere qualche momento per “respirare” e ne approfitta per inviare un messaggio alla moglie che subito lo chiama. Il momento è molto bello e carico di emozione, si sente quanto la situazione sia dura per entrambi.
Sentire Katherine lo aiuta a riprendersi il tanto da rientrare dentro e iniziare ad affrontare la situazione.
Complimenti, un bellissimo capitolo che mi ha fatto affezionare ancora di più a Christian e Katherine!
A presto! ❤️
AlbAM
(Recensione modificata il 03/12/2023 - 02:46 pm)

Recensore Master
29/09/23, ore 15:17

Ciao dolcezza!
In ritardo ma ci sono, perdonami ♥
Inizi il capitolo con il rincasare di Fabian e devo dire che questa semplice azione mi ha passato un senso di inquietudine che comporta ciò che quell’uomo ha dovuto provare nell’entrare in casa. È un’azione che dovrebbe essere spontanea e quasi rilassante, ma qui per tutti i loro problemi si sono ritrovati a rendere “casa” un posto inospitale e poco sano da vivere.
 Ho adorato il modo in cui la figlia cerca di scoprire qualcosa, quel modo innocente che un’adolescente ha nell’approcciarsi a una questione spinosa come quella.  Mi piace, l’ho adorata perché è umana e un’anima pura che viene a contatto con qualcosa di terribile.
Il passaggio successivo è il confronto temuto da Fabian con la moglie Sophie e anche qui ci ho trovato un’umanità unica e potente. Un uomo che non sa nemmeno lui come sentirsi di fronte a tutto quello, un uomo che si sente messo in secondo piano per via di un altro uomo già morto da tempo.
È un pensiero semplice e giusto quello che fa quando guarda quella fotografia perché penso che molti uomini avrebbero dato di matti nel vedere la propria compagna piangere per l’ex marito in quel modo…
La cosa che più mi ha toccato è il suo discorso sui figli, che è una cosa umana e normale da fare in una situazione del genere, ma qualcosa di egoistico a livelli di una donna ferita e a cui hanno tolto tutto nella vita.
Questa scena mi ha toccato le corde dell’anima ed è sempre bello quando ciò accade in uno scritto perché significa che l’autore è riuscito a coinvolgere il lettore ♥
Passiamo alla parte di Nathan che si ritrova a scontrarsi con la realtà del divorzio, un uomo spezzato ma che non vorrebbe esserlo, che ci prova con tutto se stesso a combattere quel mostro che lo divora dentro ma che non riesce a scacciare.
È un uomo distrutto da ciò che è accaduto e che non vuole capacitarsene, mi si è stretto il cuoricino ♥
Sophie arriva e lo aiuta a cambiare pensiero, a uscire per qualche minuto dalla sua bolla di dolore e nella stessa bolla riesce a smuovere qualcosa, ad aiutare la donna a ricordare alcuni dettagli; diciamo che la loro chiacchierata è stata d’importanza per muovere le indagini e devo dire che sei riuscita a farlo sembrare naturale e spontaneo, non come una macchinazione di un’autrice, ma qualcosa che Sophie ricorda davvero solo in quel momento grazie alle parole di Nathan.
Insomma, l’ho trovato corretto e molto ben fatto questo fatto.
Passiamo ora a questo inizio del matrimonio di Maryam e Karim.
C’è dolcezza, c’è timore, c’è angoscia, c’è salvezza e speranza, tutto ciò in queste poche righe e tutto è mischiato in un mix d’impatto e dolce amato.
Sì, perché si capisce cosa lega i due e che quello non è un amore carnale come quello tra Samuel e la sua fidanzata, no, questo è un amore platonico, qualcosa che non vogliono che scivoli in carnale, qualcosa che rimarrà su un piano meramente sentimentale, un amore assoluto e intoccabile.
Che dire? c’è tutta la delicatezza di cui tu ti “macchi” sempre, non c’è una parola fuori posto che possa portare a contrastare tutto ciò che ho scritto fino a ora, anzi, ogni lettera e ogni sillaba incoraggia la delicatezza e la pesantezza di quel momento con armonia. Complimenti perché non deve essere facile scrivere di una cultura che non è nemmeno la tua e farlo con così tanta passione e dolcezza è invidiabile ♥
Anche il loro breve confronto sa tantissimo di loro due, di come fino a questo momento si sono approcciati l’un l’altro con rispetto e pudore.
Il fatto che lei voglia diventare medico come lui è un tocco in più, qualcosa che mi ha strappato un sorriso perché lei ha preso a esempio l’uomo che le sta salvando la vita,  lo fa da sempre, ma finalmente riesce a dirlo ad alta voce. È una scena fortissima e colma di speranza, qualcosa che porta orgoglio anche in Karim oltre che a quella leggera angoscia perché lei è una donna, è incinta a seguito di una violenza e in più non ha una base di studi, ma lei ci crede e quindi lui lo accetta.
Questo significa anche entrare in un matrimonio: trovare compromessi e vedere speranza solo perché l’altra parte ce la vede.
Stupendo.
Che dire… mi era mancata la tua scrittura, i tuoi personaggi, la tua delicatezza nel trascrivere fatti destabilizzanti e momenti belli. Mi eri mancata tu come autrice, quindi sì, in ritardo ma felice di essere riuscita – la lettura mi ha preso tre giorni e perché non ce la faccio io mentalmente, ma il testo rimane scorrevole sia ben chiaro – a passare su questo capitolo ♥
Io lo sai che con i miei tempi arrivo sempre, ma oltre a ciò ci tengo a ricordarti che questa storia – ogni singolo capitolo di essa – vale molto di più di moltissimi libri che si trovano in circolazione, te lo dico perché so cosa sto leggendo.
So che tu dubiti del suo valore e so anche che queste parole non serviranno a risollevare nulla, ma vale tanto a livello umano, a livello di scritto e a livello di unicità ♥
Non c’è nulla di scontato o di superficiale, qui c’è un livello di introspezione molto potente, ogni personaggio ha un proprio cuore e una propria anima che pulsano, non sono piatti e men che meno non sono una versione stropicciata di qualcosa.
Devi essere fiera di ciò che hai creato, di ciò che, parola dopo parola, hai messo insieme ♥
Non smetterò mai di dirtelo, sappilo!
Io non vedo l’ora di riuscire a leggere altro scritto da te e, lo sai benissimo, che io questa storia prima o poi mi piacerebbe tantissimo vederla in formato libro, anzi, penso che sia uno dei miei sogni più importanti ♥
Ciao carissima e per ogni cosa sai dove trovarmi perché anche se ogni tanto posso sembrare distante e fredda, io per te nel mio piccolo ci sono ♥
Ciao ciao!

Recensore Master
17/09/23, ore 16:43

Ciao,
questo capitolo è stato un po' difficile da leggere, emotivamente parlando. Avendo lasciato la mia città per motivi di lavoro so bene cosa vuol dire salutare la famiglia ogni volta che si deve partire per cui ho rivissuto il malessere e la tristezza di quei momenti, per fortuna ormai lontani. Questo per dire che scrivi davvero bene e sopratutto rendi reali le emozioni dei personaggi. In particolare attraverso tutti quei piccoli gesti.
Mi è piaciuto moltissimo il momento in cui lui fruga tra le catenine della moglie e lei appare all'improvviso e da un primo momento di imbarazzo si passa alla complicità e all'affetto tra marito e moglie. L'ho trovato molto realistico e commovente.
Anche il rapporto con la bambina è molto tenero e dolce, si capisce che lui è un padre presente e affezionato.e che mancherà molto alla sua famiglia. Crhistian mi piace davvero molto! ❤️
Nella seconda parte incontriamo Samuel. Non so ma non riesco ancora a farmelo diventare simpatico. Continuo a pensare che si sia comportato in modo terribile e che al posto di Margareth non so se sarei riuscita a perdonarlo. O forse perdonarlo si, ma aspettarlo no. Non tanto per una ripicca ma perché, almeno per il momento, troppe cose di lui portano a pensare che finirà per somigliare troppo a suo padre. Uno che fa saltare il matrimonio per lavoro, quante altre volte metterà la famiglia dopo il lavoro? Quante altre volte deluderà la moglie e i figli mancando a un evento per loro importante?
Certo questa esperienza di "giornalismo di guerra" potrebbe anche insegnargli quali sono le vere priorità nella vita. Chissà, per ora sono scettica!
Sua sorella Delilah invece mi è risultata piuttosto simpatica, probabilmente passerà parecchio tempo prima di incontrarla di nuovo, ma per quel poco che è apparsa mi è sembrata proprio un bel personaggio positivo e leale.
Immagino.che Christian e Samuel si incontreranno presto e so o molto curiosa di scoprire che tipo di rapporto si instaurera' tra loro. Oppure per qualche strano scherzo del destino non sono destinati a incontrarsi?
Sono curiosissima di scoprirlo!
A presto ❤️
AlbAM
(Recensione modificata il 17/09/2023 - 04:55 pm)

Recensore Master
12/09/23, ore 11:43

Ciao,
ed ecco una coppia che è esattamente all'opposto della precedente. Qui abbiamo un fidanzato poco attento e troppo impegnato a cercare l'affetto e la stima del padre, al punto da far saltare il matrimonio con una ragazza che, lasciamelo dire, perdere è veramente da cretini. Ma quante possibilità avrà Samuel di trovare una donna in grado di capirlo come Maggy, che lo conosce fin da quando erano ragazzini? Sono sincera, io dopo una cosa del genere, chiuderei i rapporti per sempre è evidente infatti che lui si avvia a diventare freddo ed egoista come suo padre. Comunicare una notizia del genere a quindici giorni dal matrimonio fa già capire il tipo di futuro che aspetta Maggie: verrà sempre dopo il lavoro di Samuel, perché come lei stessa dice "la sua fidanzata non è una priorità". Per non parlare del fatto che lui non si sia minimamente sentito impegnato davvero, visto che non ha il minimo rimorso a far saltare il mattimonio! Chissà se quello che vivrà in Afghanistan porterà Samuel a capire quali sono le vere priorità.
In ogni modo al di là del nervoso che mi ha fatto venire il comportamento di Samuel (che è la dimostrazione che hai colpito nel segno suscitandomi una forte reazione emotiva), ti faccio i complimenti anche per questo capitolo che conferma la tua capacità nel delineare le personalità sei personaggi e le loro relazioni.
A presto! ❤️
AlbAM

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