Recensioni per
Una rosa nera e una rosa
di kiara 69

Questa storia ha ottenuto 160 recensioni.
Positive : 160
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/10/21, ore 07:08

Buongiorno Kiata, anche se in ritardo ho letto il capitolo.
La tua storia è giunta al termine, almeno Rosalie è sopravvissuta al terrore della rivoluzione che invece ha portato via i nostri beniamini .😪

Tanto bella quanto veritiera la frase: Ma non muore nulla che sia passato dal cuore.


Ti ringrazio per avermi citata e spero di leggere ancora le tue ff. Alla prossima!

Recensore Master
17/09/21, ore 09:51

Ciao Kiara. Ti ringrazio molto per avermi citata in questo viaggio che abbiamo fatto insieme, scambiando ogni volta opinioni. In quest'ultimo capitolo Rosalie, dopo tanta sofferenza, alla fine ritrova la pace. Ho riflettuto riguardo l'espressione emblematica: "la storia non insegna agli uomini." Mi è piaciuta molto la frase nel finale riguardante la morte, i giusti e i malvagi. Sono rimasta colpita nell'aver letto che abbia inserito parole dell'album. Grazie di questa bella avventura, con protagonista in particolar modo Rosalie. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 17/09/2021 - 09:52 am)

Recensore Master
16/09/21, ore 22:06

E così, siamo arrivati alla fine: e davvero Rosalie si merita, dunque, l'appellativo di sopravvissuta. Per anni non ho amato questo personaggio, e mai avrei pensato che qualcuno potesse scegliere lei come protagonista di un racconto: il male fa notizia, il bene no; di solito non si dice che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce? E invece: eccola, meritatamente, protagonista.
Menzione speciale e premio all'odiosità per la Polignac: la coppia Rosalie/Polignac dimostra che il sangue non conta nulla, e che il retaggio familiare non è importante quanto il mondo degli affetti in cui si cresce e che si costruisce.
Ti chiedo solo una cosa: perché hai scelto di far dare del lei e non del voi alla Polignac da parte di Rosalie? E' per avvicinare il testo alla nostra sensibilità?
Un saluto caro e grazie per questa tua long!!
D.

Recensore Master
16/09/21, ore 15:18

Rosalie, come ogni persona giusta, ha ricevuto il bene che aveva seminato, assistendo alla caduta di molti cattivi; l'unica nota dolorosa è stata la morte di Oscar ed André.

Recensore Master
16/09/21, ore 11:23

Finale struggente, hai scelto con cura le parole per concludere questa long così coinvolgente e veritiera. Spero che tornerai presto per allietarci con i tuoi scritti pieni di pathos.

Recensore Master
16/09/21, ore 10:33

Ed eccoti Kiara a regalarci il finale di questa storia, che è stata un viaggio condotto per far conoscere un po’ meglio alcuni personaggi minori, i quali però hanno animato con le loro vicende il mondo di L.O., trovando ognuno il proprio posto che ha arricchito ulteriormente il racconto principale.
Tu ti sei focalizzata sulle vicissitudini che hanno visto quale protagonista Rosalie, con il suo carattere, mettendolo in evidenza, e soprattutto con i rapporti intessuti con Oscar e André nel periodo che ha condiviso quando era ospite a Palazzo Jarjayes.
La piccola dolce Rosalie che si è dimostrata una ragazza di carattere, molto affezionata alle persone che le vivevano intorno, traparente nei suoi sentimenti e nel dimostrarli, non riuscendo mai ad odiare con tutta se stessa coloro che le avevano fatto del male, come accaduto con sua sorella Jeanne.
Qui nell’epilogo, in particolare, la vediamo cedere al ricatto di quell’arpia della contessa di Polignac, la quale ora vorrebbe fregiarsi del titolo di madre, dopo aver perduto la figlia Charlotte, pur di non mettere in mezzo Oscar, che tanto bene le ha fatto. E proprio per non nuocerle, con le rivelazioni che vorrebbe mettere in campo la perfida contessa sul suo conto, abbandona con il cuore gonfio di tristezza quella casa e quelle persone che, con cuore e mente aperti, le avevano offerto rifugio.
La permanenza a casa Polignac dura però poco e Rosalie torna fra la sua gente, sposando il giovane giornalista Chatelet, conosciuto anni prima, e con lui assiste ai tragici avvenimenti che travolgeranno la Francia e che si porteranno via sia Oscar che André, i quali avevano abbracciato la causa rivoluzionaria convinti di poter partecipare al cambiamento di una società che avrebbe reso uguali tutti gli uomini. Meno male che i due amici erano morti prima di vedere tutto il sangue inutilmente sparso e quel mondo, che loro avevano come ideale, diventare sempre più una utopia, con la follia collettiva e distruttiva che aveva preso piede con la amara constatazione che gli uomini non sanno mai imparare dai propri sbagli.
Grazie pertanto per questa panoramica che ci hai offerto e che ha fatto risaltare la forza interiore di Rosalie attraversando le sue vicende note approfondendole.
Un grazie per il ringraziamento rivolto a tutti i tuoi lettori, scusa il gioco di parole, e un augurio per un buon proseguimento per i tuoi progetti futuri, tempo a disposizione permettendo.
Mi congedo da te con un caro saluto. A risentirci presto!

Recensore Master
16/09/21, ore 07:48

La Polignac è una creatura malvagia che non merita il nome di madre.
Prima, tenta con la blandizie: "Chiamami mamma". Poi, vedendo che non attacca, getta la maschera, mostra il suo vero volto di megera e formula il vile ricatto.
Alla fine, però, resterà con un pugno di mosche in mano ed è suggestivo, oltre che gotico, immaginarla, negli ultimi giorni di vita, tormentata dallo spettro della ghigliottinata.
Rosalie, invece, all'apparenza così fragile, è stata l'unica superstite, sopravvivendo a persone molto più carismatiche e potenti di lei, ma prive della forza di questa semplice giovane donna: la capacità di adattamento, la flessibilità di chinarsi al sopraggiungere della marea e un forte spirito di sopravvivenza.
E' una grande verità: la storia non insegna agli uomini e Oscar e André hanno dato la vita per un ideale astratto che non solo non si è concretizzato, ma che ha aperto le porte al terrore. Chi si è adattato alle piccole cose, invece, ce l'ha fatta, seppure in mezzo a una distesa di cadaveri.
Mi dispiace che questa storia sia finita. Spero che ne arrivi presto un'altra, magari incentrata su altri personaggi "minori".
A presto!

Recensore Master
05/09/21, ore 00:30

Che brutto destino quello di Charlotte...
La contessa di Polignac è una manipolatrice, ciò che non è riuscita con la figlia minore, in seguito tenta con Rosalie.
In quel tempo si preoccupavano solo di rafforzare il potere e denaro e le vittime erano i figli. Che tristezza!

Recensore Master
02/09/21, ore 15:18

Bello veramente questo capitolo. Il punto di vista di Rosalie nei confronti delle sue sorelle. Una biologica l'altra quella con cui ha passato l'infanzia. Devastante per Rosalie sapere che nulla avrebbe potuto fare per Charlotte, vittima sacrificale di una madre senza cuore, e neppure nulla per Jeanne vittima di sé stessa. Ma non giudica Rosalie. Per entrambe prova un grande affetto. Così con agrodolce nostalgia si augura che Jeanne possa trovare pace tra le braccia di Nicole, in un luogo dove le rose non sono nere e le stelle portano fortuna. Chapeau.

Recensore Master
02/09/21, ore 09:30

Ciao Kiara. Grazie, come sempre, per ringraziare chi commenta. In questo capitolo è trattato il doloroso destino sia di Charlotte e che di Jeanne. Riguardo la prima è accennato, mentre per la seconda ripercorriamo gli eventi che conosciamo, fino alla sua sua triste fine, essendo importante in questa tua storia. Mi è piaciuta l'espressione: "madre, aiutatemi voi, in questo difficile momento." Due grandi sofferenze per Rosalie, nonostante i diversi rapporti. Chissà come finirà la tua storia, cosa scriverai nell'ultimo capitolo. Ho visto che hai pubblicato una one shot collegata a questo scritto e sarò curiosa di leggere. A presto. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 02/09/2021 - 09:34 am)

Recensore Master
31/08/21, ore 17:55

Ciao Kiara ecco che ci stiamo approssimando alla fine, ed in questo passaggio, uno fra quelli che ho preferito, hai messo a confronto queste sorelle dipingendone un affresco che ce le ha fatte percepire in tutti i loro drammi.
Charlotte, vista come vittima delle brame materne e morta suicida per non voler accettare a soli undici anni un matrimonio senza amore, e accorgersi di volerle bene forse solo per un senso di dolorosa pietà, aspetto questo che mi ha fatto riflettere.
Jeanne, che si credeva artefice del suo destino, anche lei accecata dalla smania di poter ricoprire e vivere una vita che sentiva aspettarle di diritto. Non si è fermata di fronte a niente, è stata usata per biechi scopi da gente più manipolatrice di lei che non ha fatto altro che condurla a quella follia che avrebbe distrutto tutto e tutti.
Rosalie ha potuto conoscere entrambe le sorelle, non riuscendo a stabilire un legame con Charlotte con la quale sentiva di non avere niente a che spartire, mentre è sempre rimasta legata a Jeanne, la quale, pur con la crudeltà con cui l’ha trattata, è stata colei che ha sentito come sorella, avendo vissuto una parte della loro vita insieme.
Rosalie è stata spettatrice involontaria della storia di entrambe che si è tragicamente conclusa lasciando in lei un grande turbamento associato ad un profondo dolore per il suo animo.
Ti aspetto per il finale. Un caro saluto.

Recensore Master
31/08/21, ore 15:55

Povera Jeanne, in fondo era una vittima! Ha cercato la via d'uscita sbagliata, ma in quel mondo di vittime e carnefici non aveva altra scelta.

Recensore Master
31/08/21, ore 07:00

Bello questo capitolo!

Rosalie deve fare i conti con la tragica morte di entrambe le sorelle, tutte e due vittima di giochi più grandi di loro.

Charlotte voleva sfuggire un matrimonio imposto con un uomo sgradevole e sgradito.
Chi sa se Jeanne lo avrebbe sposato volentieri, spinta dall'ambizione sfrenata, pur di diventare una ricca Duchessa.

Jeanne, invece, vuole fuggire un altro tipo di prigione, quella reale. L'epilogo di Jeanne è la risultante di tutta una vita sbagliata (a differenza di Charlotte, è vittima di se stessa oltre che degli altri), ma, alla fine, anche lei si rivela essere un burattino da usare e da gettare via. Jeanne è soltanto in apparenza artefice del suo destino. Si illudeva di avere il controllo della situazione, ma era una pedina esattamente come Charlotte.

Charlotte è morta disperata e sola ancor più di Jeanne.
Jeanne, pur perdendo tutto, ha conservato il ricordo consolatorio della madre. A Charlotte, invece, questo conforto è stato negato, perché la madre è stata la principale artefice del suicidio.
Accanto a Charlotte, non c'era un marito né penso che fosse sorretta dalla speranza di un mondo dove le rose non sono mai nere e le stelle portano soltanto fortuna.
Charlotte, poi, ha avuto l'amore di Rosalie (l'amore o il rimpianto?) soltanto dopo la morte mentre Jeanne l'ha sempre conservato anche se non se lo meritava.

Recensore Master
23/08/21, ore 20:48
Cap. 16:

Cara Kiara, comincio a recensire, disordinata come sono, dopo aver fatto una scorpacciata cumulativa delle precedenti puntate della tua storia. Ora metto un po' nero su bianco le mie impressioni. Per prima cosa, è interessante che tu abbia scelto di sviluppare il rapporto dicotomico fra Jeanne e Rosalie, cosa che non ho visto spesso nelle FF. E se ci facciamo caso, il più trascurato dei rapporti nell'anime e nel manga è proprio quello tra fratelli/ sorelle: Oscar non ha rapporti con le sorelle, Andrè è figlio unico(o comunque a Palazzo Jarjayes arriva da solo); Fersen una sorella ce l'ha, ma compare solo nem manga, Maria Antonietta ha uno sfracello di fratelli e sorelle, ma sparsi per l'Europa e comunque nelle sue memorie Madame Campan, che visse per anni accanto alla Regina e ne ascoltò la voce e le confidenze, non ci lascia un lusinghiero ricordo del clima familiare di Schömbrunn; e dall'anime è eliminata anche la sorella di Luigi XVI, Madame Elisabeth, che fu molto vicina a Maria Antonoetta e ne condivide la prigionia e la fine iniqua. Quindi mi piace il tuo focalizzarti su Rosalie e Jeanne, la sola coppia di sorelle dell'anime, insieme a Rosalie e Charlotte : coppie speculari, le prime sorelle per parte di padre, le seconde per parte di madre. Poi è interessante che tu, del rapporto fra Oscar e Rosalie colga la sproporzione, il fatto che, al di là del fatto che Pscar sia una donna, la incolmabile distanza fra le due è dovuta non solo alla differenza di età (otto anni nella adolescenza/prima giovinezza sono tanti), ma al senso di infinita superiorità che Oscar trasmette alla sua pupilla, una sensazione che si affievolirà negli anni, dato che poi sarà Rosalie a soccorrere Oscar, ferita durante la caccia al cavaliere nero...e sarà lei a occuparsi di Oscar nei suoi ahimé ultimi momenti terreni... un personaggio quello di Rosalie cui tu dai il giusto rilievo... ora completo la lettura. A presto e grazie, d.

Recensore Master
19/08/21, ore 16:11
Cap. 20:

Ciao Kiara. Mi fa piacere trovarti con un nuovo capitolo di questa tua storia. Ormai siamo giunti quasi alla fine, un bel viaggio che abbiamo fatto insieme. Rosalie scopre un tassello fondamentale della sua vita e, nonostante la sua sofferenza, alla fine fa la scelta giusta. Non macchia la sua anima pura con il sangue della vendetta. Per fortuna c'è André accanto alla ragazza e soprattutto Oscar, che emerge nella sua statura morale ancora di più in quanto di terribile stava per accadere con la Polignac. Forse nel prossimo capitolo troveremo anche Jeanne. A presto. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 19/08/2021 - 04:15 pm)

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