Ciao! Prima di recensire questo nuovo, stupendo capitolo, sono andato a rileggermi la prima parte, per potermi gustare meglio l'insieme. E ne è valsa assolutamente la pena!^^
All'inizio, una delle frasi che mi ha colpito di più è quella in cui scrivi che "Hermione, seduta sulla sua solita sedia, un libro in grembo, era una visione talmente familiare che quasi faceva male". Se vuoi, non c'è nulla di stratosferico in questa frase, eppure è vivida in modo singolare! Continua a tornarmi in mente anche quando sto facendo altro...
Mi piace come hai reso l'atmosfera dei festeggiamenti, riservando uno spazio alla conversazione tra Harry ed Hermione, senza però trascurare o far scolorire l'euforia generale della festa. Una piccola perplessità è giunta leggendo che Hestia Jones è la nuova Direttrice della Casa: un'insegnante nuova, al suo primo anno, già nominata Direttrice, mi sembrava una forzatura. Ma poi ho pensato che non sarei mai riuscito a proporre un candidato tra il corpo docenti con più anzianità...Quindi forse una ventata d'aria fresca non è poi così male^^
Non so dirti quanto ti abbia ammirata per come hai presentato la Preside McGranitt nel suo ufficio! Spesso si leggono ff con una Minerva che si sente una specie di usurpatrice, o di supplente (di non si sa chi), che tratta l'ufficio come un museo di Silente (e Piton per un anno cos'avrebbe fatto?!). Invece tu hai il buon gusto di presentare la sua particolare firma anche in un luogo che è stato in precedenza di Silente, ma che ora è legittimamente il suo. Brava!
La promessa della McGranitt di aiutare Harry ad ogni costo mi colpisce ogni volta che rileggo il quinto libro. Mi è piaciuto ritrovarla tra queste righe.
Ho letteralmente amato l'elogio che tessi di Ron attraverso i pensieri di Ginny! Sei riuscita a mettere in risalto la sua nobiltà d'animo, che, ora che è cresciuto e maturato, sa accettare il posto meno glorioso, l'ombra, il secondo piano, pur di aiutare chi gli sta attorno. L'ha fatto con Harry, anche se non amava, all'epoca, l'ombra in cui lo poneva il suo innato bisogno di aiutare, ed ora lo fa con George, senza cercare un riconoscimento, senza sperare in qualche gratificazione, ma solo perchè è qualcosa che va fatto.
Mi ha colpito, durante la lunga cerimonia di commemorazione dei caduti, osservare come il pensiero di Ginny continui a posarsi ora su questo, ora su quell'altro oggetto, come a cercare una via di fuga da un dolore troppo forte, che vuole solo lasciarsi alle spalle. L'hai reso con grande efficacia e delicatezza, senza nemmeno che ci fosse bisogno di esplicitarlo. Altrettanto delicato è il riferimento all'"aria più sola che mai" di Harry, che non ha nessun parente da piangere, ma che in un certo senso piange tutti i caduti, grazie alla sua innata capacità di sentirsi responsabile per chiunque.
Nell'ormai lunga lista di motivi per cui ti rinnovo i complimenti non posso non aggiungere l'analisi che Harry fa del suo rapporto con Ron ed Hermione, paragonato a quello che prova per Ginny. Ho apprezzato molto l'idea che Ginny lo attira proprio perchè non è parte di lui. Lo dico perchè non amo molto le Harry/Hermione: ritengo che se un ragazzo ed una ragazza passano insieme così tanto tempo e vivono quasi in simbiosi come loro due fanno, è difficile che ad un certo punto scoppi l'amore. O c'è sempre stato (vedi il caso tra Ron ed Hermione) o è difficile che spunti come un fungo! Ginny invece presenta quella miscela di noto/ignoto che è il terreno più fertile per l'amore.
Basta! Mi fermo finalmente qui^^ Non prima, però, di averti rinnovato i miei vivissimi complimenti!
Alla prossima,
Althalus |