«Davvero vuoi un parere su questa storia?»
Non era la prima volta che Shigeki chiedesse a Raita il suo ragazzo un'opinione sui testi e sapeva che gli avrebbe dato ottimi consigli anche su quel piccolo racconto.
«Certo, Raita»

Insieme a te, Isamu, sono stato davvero felice, forse più di quanto avessi mai creduto.
Ci siamo amati molto, desiderati oltre ogni aspettativa, ma ovviamente il destino ci ha separato e questa malattia che mi affligge da anni sta prendendo il sopravvento su di me e mi dispiace doverti abbandonare.

Il profumo di caffè appena fatto stuzzicavano le narici di Ruka che ne rendevano il risveglio assai piacevole.

Tutti nel regno erano a conoscenza dei sontuosi balli, soprattutto quelli in maschera, che si tenevano ad Inarion capitale di Bayrion.
Era un modo che il re e la regina avevano per fare vita sociale e non solo, infatti, non tutti lo sapevano ma molti di essi erano organizzati solo per il loro figlio maggiore ed erede al trono.
I due genitori, infatti, volevano che il principe potesse incontrare una fanciulla con cui potesse convolare a nozze.

Al principe Anhrian non capitava così frequentemente di lasciare il palazzo reale: era troppo occupato nello studio della magia e passava tutto il tempo nel suo addestramento imposto dal re, suo padre.

Akihiko e Shinji si erano amati molto durante la loro adolescenza, entrambi erano il reciproco primo amore, ma come la maggior parte dei rapporti nati fra i banchi di scuola, erano destinati a finire.

Nessuna persona avrebbe immaginato che i lupi mannari potessero esistere realmente e c'erano due possibilità: 1) avrebbe creduto sicuramente fosse uno scherzo 2) lo avrebbe preso per pazzo.

Senichi aveva completamente perso il conto di quanto anni fossero passati dall’ultima volta che era stato così male, non che avesse una salute di ferro fosse chiaro, ma non aveva preso una simile influenza da davvero troppi anni.

Non avevo mai capito perché gli abbracci di Bunta mi facessero sentire così protetto e al sicuro, forse perché mi sembrasse che lui avesse delle braccia possenti, sviluppate anche per via della sua passione per il tennis; mi sembravano così forti da renderle delle poche cose al mondo in grado di rassicurarmi.

“Vedi, Nori, se provi un forte affetto per una persona, delle volte non sono necessarie le parole per descrivere quello che provi”.
Noriyuki aveva solo sei anni quando sua madre si risposò con un uomo muto, all’epoca era ancora troppo piccolo per comprendere queste cose, ma quelle parole lo avevano colpito al punto da fargli desiderare percepire un sentimento simile.

Quante promesse mi avevi fatto, Tadamasa?
Quante promesse non avevi rispettato?
"Lascerò mia moglie e farò coming out col pubblico, te lo prometto, Masanoru"

Tutto cominciò il giorno in cui scoprì del tradimento di Isamu:mvoi direste "è solo un tradimento, suvvia!", ma se quest'ultima fosse poco di meno che la vostra migliore amica? Come avreste reagito al mio posto?

Era mai possibile che le tue carezze mi dovessero mancare così tanto?
Volevo sentire le tue mani sfiorare la mia pelle.
Volevo sentire il tuo indice sfiorarmi i contorni del labbro inferiore , cosa che facevi sempre prima di baciarmi.
Volevo sentire le tue labbra sulle mie.

Come potevo resistere alla tentazione di baciare Takeshi? Le sue labbra sembravano invogliare tutto di me, soprattutto quando mi sorrideva in quel modo caloroso.

«Lo sai che l'amore eterno non esiste, Eiji?»
«Lo so, ma che male c'è che i bambini lo sognino?»

Questa con molta probabilità sarà l’ultima lettera che scriverò in vita mia e sappiate che, se voi la state leggendo, io sarò già morto.

Mi manchi, Shinya
Mi manchi terribilmente

Goro si era sempre chiesto come fosse nata la passione delle stelle di Daisuke, ma sapeva che spesso adorava stendersi sul prato per ammirare il loro splendore.

«Sembra che Melody ti adori, è strano perché è sempre diffidente con gli estranei, non permette mai che le si avvicinino come avrai notato tu stesso».
«Credo che ormai lei si stia abituando alla mia presenza , Heisuke, dopotutto vengo a trovarti spesso e non credo che mi consideri più un estraneo».
«Credo tu abbia ragione».

Quando Makoto quella mattina gli aveva detto che sarebbe dovuto andare ad una visita oculistica, Naoki subito si era proposto di accompagnarlo immaginando che sarebbe stato difficile per l’altro guidare.

Ichiro era da sempre stato convinto che i colpi di fulmine fossero un’invenzione dei romanzi d’amore, quelli in cui le ragazze e anche donne adulte trascorrevamo ore sognando di vivere un amore come quello dei protagonisti.

Come poteva Makoto descrivere il rapporto che aveva con Haruki? Per lui era altamente difficile spiegare quello che avevano, sì, entrambi erano innamorati l'un l'altro ed erano tutte e due consapevoli dei sentimenti che provavano, però cera qualcos'altro come una complicità che li univa sempre di più.

Ryousuke ancora la ricordava lo strano interesse provato quando incontrò per la prima volta Keisuke al parco, era come una sensazione intensa che era cresciuta dentro di lui in un istante.

Suzuki Kenta aveva da sempre sognato di mettere su famiglia con una donna bellissima e avere almeno un figlio che avrebbe tanto voluto chiamare Shinta se fosse stato un ragazzo e Reiko se fosse stata una ragazza.

Lui aveva bisogno di tutto l'appoggio possibile, sopratutto dopo la fine della relazione con Ryouhei, non è che lui fosse solamente giù per la cosa, ma si sentiva umiliato e preso in giro dal ragazzo che più volte gli aveva detto di amarlo.

Era incredibile come ogni volta che Ryohei dormiva da lui, Fuyuki non riuscisse a resistere alla tentazione di rubargli dei baci e ogni volta si ritrova a pensare "Non posso, lo sveglierei" e cercava con tutte le sue forze di trattenersi.

Io e Satoshi non ci eravamo lasciati da così tanto tempo, solo tre mesi in effetti, ma era stato proprio lui a mollarmi, ma nonostante il tempo da quel giorno il mio cuore non sembrava avere pace.

Bruci
Bruci per Kazuki
Bruci per ogni suo gesto

La mia paura sicuramente vi potrà sembrare ingiustificata, ma, ai miei occhi, dire agli altri che mi piacessero gli uomini era forse uno dei miei più grandi timori, ma sapevo benissimo che essere gay non era una colpa.