[Matt/Rebekah]
Cinque prompt, cinque piccoli momenti in cui Matt è costretto a sopportare i capricci (e i conseguenti casini) di Rebekah.

[Jeremy/Katherine]
Riprende i sensi con un sussulto, sentendo le parole di scherno di Katherine.
"Volevi fare l'eroe, piccolo Gilbert?”
Un senso di nausea crescente gli annebbia i pensieri: ha oltrepassato la soglia di quel luogo proibito, e pagherà cara la propria incoscienza.

[Matt/Rebekah]
Fin dall'inizio, Matt le è sembrato un perfetto principe azzurro, come quelli delle fiabe che Rebekah non ha mai smesso di amare e raccontarsi, in segreto.

[Mason/Jules]
"Non mi fido di quella Kathy. Non mi piace"
"Non ti piace perché è un vampiro o perché sei gelosa?"

[Bonnie/Damon]
Bonnie non si abituerà mai al sarcasmo di Damon, o meglio, all'effetto del sarcasmo di Damon sui suoi nervi, e rimugina su quanto sia stata stupida a farsi trascinare in quella collaborazione forzata con lui – uno degli esseri più odiosi che abbia mai avuto la sventura di incontrare.
"Avanti, Bonnie. Nemmeno qualche mese fa avresti tentato di darmi fuoco soltanto se ti avessi rivolto la parola. Stiamo facendo grandi passi, noi due” la provoca di nuovo Damon, con quel suo ghigno insopportabile, e Bonnie si impone di non rovesciargli il drink in testa o magari tentare di dargli fuoco davvero.

[Katherine/Isobel]
"Mi è mancato questo sapore” mormora Katherine, quasi sovrappensiero.

[Damon/Jeremy]
Il pretesto è sempre diverso, ma le conseguenze di quegli incontri non cambiano.
Jeremy è stretto tra la parete e il corpo di Damon, la sua bocca sul collo e le sue mani gelide un po' ovunque, sotto i vestiti.

[John/Isobel]
E dire che le cheerleader nemmeno gli piacciono.
Cioè, non che gli facciano schifo gli svolazzi di gonne, le gambe scoperte e i saltelli con movimento di davanzale annesso, sia chiaro.
È solo che John Gilbert, a differenza della maggior parte dei suoi coetanei, non prova che un vago interesse per quel tipo di ragazze.
Infatti, a dirla tutta, John trova le cheerleader totalmente insipide e irritanti, frivole gallinelle che starnazzano attorno al gallo più popolare del pollaio scolastico, ignorando i comuni mortali.
Carine quanto si vuole, eh, ma niente meno che odiose.
E allora, per l'amor del cielo, perché mai Isobel Flemming dovrebbe fare eccezione?

[Matt/Elena]
Quando il bigliettino di Matt, incastrato a fatica dentro il tappo di una penna, raggiunge le mani di Elena, lei lo legge arrossendo furiosamente.
È l'ultima ora del venerdì, nessuno in classe sta più ascoltando l'insegnante, fuori è quasi estate e il mondo è bello: Matt le ha chiesto di uscire.
Il loro primo appuntamento – una data da scrivere sul diario e incidere sul banco accanto alle iniziali “M+E”.

[Katherine/Matt - 2x06]
Matt è confuso, ma non può esprimerlo con chiarezza nemmeno a se stesso.
È come se il tempo e lo spazio si fossero scomposti sotto l'effetto di un incantesimo nel momento esatto in cui lo sguardo di Elena s'è posato su di lui.
Colori, suoni, profumi, preoccupazioni, pensieri – tutto è stato assorbito dall'intensità degli occhi scuri della ragazza.
Per questo Matt non riesce a ricordare come mai ora si trovi in quella stanza sconosciuta, seduto sul letto e in attesa di qualcosa.
Elena è di fronte a lui, impegnata a smistare vestiti dall'armadio, posando sul materasso quelli che preferisce.
"Allora, cosa mettiamo per questo ballo in maschera?" chiede cantilenante.
“Sono tutti così belli... Non so scegliere”

[Damon/Jenna]
Quando Damon Salvatore si presenta alla sua porta, Jenna sfodera un sorriso enorme, improvvisamente esaltata per più di un motivo.
Punto primo: Elena non aveva accennato al fatto che Stefan avesse un fratello così figo.
Secondo: Damon porta magnifici doni con sé – vino italiano, per la precisione – e Jenna ha già il presentimento che lei e lui diventeranno buoni amici.

[Slater/Alice]
Dio benedica i vetri doppi e temperati.
Slater si sveglia con quell'esatta frase stampata in mente e un sorriso che gli si dipinge spontaneo sulle labbra.
Pannelli come quello che ha davanti sono ciò che permette di vedere la luce del giorno a un vampiro, e lui non ringrazierà mai abbastanza i progressi tecnologici del ventunesimo secolo per quell'invenzione geniale.
Il cielo è ancora striato di blu cobalto, ma qualche nube comincia a tingersi di rosso, oltre l'immensa finestra di fronte al letto: l'alba è appena cominciata, e Slater socchiude gli occhi, soddisfatto.
Gli piace svegliarsi così, tutti i giorni praticamente alla stessa ora, assieme al sole: lo trova qualcosa di molto umano, un'abitudine che aveva anche da vivo, quando frequentava il college per la prima volta e doveva alzarsi presto per buttarsi subito sui libri a studiare.
Lo mette di buon umore notare quei piccoli dettagli che non sono cambiati, come se la natura di vampiro non sia riuscita del tutto a coprire o a cancellare quella precedente, da mortale.

[Katherine/Matt; non-con]
Passando le dita tra i capelli biondi del ragazzo, arruffandoglieli e baciandolo piano sulle labbra, Katherine ride.
La diverte vedere quanto possano diventare ancor più blu gli occhi di Matt quando è terrorizzato.
O eccitato.
O entrambe le cose, come adesso.

[Anello di Stefan/Ciondolo di Elena/Anello di Damon; CRACK!]
Lui era un anello su per giù dell'età di Verbiana, ed era un vero gentiluomo, distinto ed elegante: le sussurrava sempre dolci tintinnii romantici, quando si sfioravano, e nelle notti che trascorrevano insieme, bastava che lui le vezzeggiasse appena le rifiniture perchè Verbiana emanasse soavi sbuffi di piacere aromatizzati alla verbena.
Certo, non era sempre tutto rose e fiori: a volte Stefislazzuli era sfuggente e ombroso, a causa di un qualche trauma subito anni prima.
Tra uno sfioramento e l'altro, Verbiana lo aveva sentito mormorare il nome di una certa Katenina – sicuramente una sua ex storica, della quale Stefislazzuli era però particolarmente riluttante a parlare.