JoiningJoice, autore su EFP Fanfiction

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JoiningJoice

Membro dal: 11/02/09
Recensore Junior (87 recensioni)

NOTA: Dal 7/12/21 questo profilo non verrà più aggiornato. Se desiderate continuare a leggere le mie pubblicazioni, potete cliccare su questa scritta per essere reindirizzati al mio profilo AO3.
Addio EFP, compagno di mille avventure ♥

Joice, 26, autrice per EFP dal 2009. Scrivo da quando avevo dieci anni e spero un giorno di poter rendere le mie storie originali libri editi.

I miei lavori consistono soprattutto in Fan Fiction per Anime/Manga. Nel 2013 ho cancellato i miei vecchi lavori per dare una svolta più "professionale" a questo profilo, e ho ricominciato a scrivere soprattutto per i fandom di Shingeki No Kyojin (Attacco dei Giganti) e Free! Iwatobi Swim Club; dal 2015/2016 ho "ampliato" la mia presenza in altri fandom quali Haikyuu!!, Magi, Voltron Legendary Defender e D.Gray-Man. In anni più recenti, per quanto "rallentata" dalla vita privata, ho prodotto per i fandom di JoJo, BTS e Banana Fish, e iniziato a lavorare su commissione (più dettagli sul mio profilo Twitter, linkato qui sotto). Spero che le storie vi piacciano e che vorrete farmi sapere cosa ne pensate!

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Pieta

Il corpo di Leone è scolpito nel marmo, un’opera d’arte che per troppo tempo ha risieduto solitaria all’interno di un blocco informe, apparentemente senza alcun valore artistico, senza scopo. Le mani di Bruno scavano ogni notte per ricavarne una forma solida e concreta, una forma che Leone riconosca e apprezzi come propria.
Indecentber Challenge, Day 4 - Prompt: Hot Wax

Teacher's Pet

La voce della ragione muore con la sua mano che spinge la testa di Edward Elric contro la sua scrivania dell’aula docenti, dita che affondano nei capelli biondi e folti come spighe. Intravede il suo ghigno, tra le ciocche disordinate – più che altro lo avverte, artefice della sua vergogna eccitata.
Indecentber Challenge, Day 3 - Prompt: Student/Professor

Eddie, My Love

[IT, Movieverse, Reddie]
“Che scherzo di merda…”, aveva borbottato, sedendosi a terra. Con la giacca, prontamente sfilata dalle spalle piccole, aveva fatto aria per allontanare il fumo rimasto attorno a Richie – poi però gli si era sistemato addosso, tutto imbronciato e rigido, la spalla premuta con forza contro la sua; e a quella dimostrazione di cameratismo, a quella ricerca probabilmente involontaria di conforto, Richie aveva risposto col silenzio – imbarazzato, i palmi delle mani sudati – e poi nell’unico modo che conosceva: “Sai, ho anche dell’erba oltre alle sigarette…”

Claire de Lune

Tutto ciò che lo circonda è polvere, è grigio, è privo di vita. Non lo è sempre stato, tuttavia, e per dimenticare che lo sia – ancora una volta – Remus chiude gli occhi. Finge che la brezza di una mattina appena giunta penetri dalla finestra rotta; finge che i drappi delle tende, ora ridotti a stracci mangiati dagli insetti, scivolino e carezzino i mobili sì impolverati, ma quantomeno tenuti con cura, amati.
Finge che il materasso sfondato, ora letto solo per muffe e piccoli animali, sia pesante di un peso che conosce perfettamente; e così fingendo posa finalmente le dita contro il piano, fingendo anche di non sentire le distorsioni nelle note stonate che esso produce, per suonare l’unica canzone che abbia mai saputo suonare su uno di quegli strumenti.
Inizia tutto con un fa ed un la diesis.
[ WolfStar ]

Sad Steps

[La Lunga Marcia]
Finalmente torna a girarsi verso Ray. Chiude il libro e posa una mano contro la sua guancia, sentendola calda e rosea sotto le proprie mani ruvide. Ray lo osserva con gli occhi non più pieni di lacrime, ma d’amore; la luce sembra essere stata creata per baciare il viso adulto e stanco di Peter, le ombre per scavare il solco della cicatrice sul suo viso.
« Ma in qualche parte resta, per gli altri. », conclude in un sospiro. « Intatta. »
La Lunga Marcia, McVries/Garraty (AU)

quiet lights above manhattan, nyc

Per un istante sorridere gli viene istintivo. La sua voce di quasi vent’anni prima ha una cadenza infantile ed innocente che col passare del tempo si è spenta del tutto, sostituita dal tono educato ma distaccato. Il sorriso muore sulle sue labbra quando l’inquadratura si gira – troppo maldestra per comprendere esattamente l’importanza di ciò che sta ritraendo, ciò che sta cristallizzando nel tempo. Ed è allora che ricorda il motivo per cui per anni ha finto che quelle cassette e quella videocamera non esistessero – il motivo che ha voluto ignorare quella mattina, spinto da chissà quale volontà pseudo suicida.
Ash guarda in camera.
(Eiji-centric, post finale)

Peonies and Cyclamens

« La prego, non chiami la polizia. »
Gardener!Nam*Writer!Jungkook

The end of the world (as we know it)

Fugo era rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua idea. Gli si era avvicinato, stringendosi nelle spalle, per domandargli sarcastico se quella non fosse la prima volta, per lui.
Gli aveva morso la spalla a sangue non appena Narancia aveva risposto che non lo era.

wolf&sheep

Il cubetto di ghiaccio che Guido gli ha portato dal freezer si è sciolto appena, e le gocce d’acque scivolate sulla sua spalla sono gelide, lo fanno rabbrividire. Pensa, in un attimo di debolezza, di chiedere a Guido di leccare il freddo via dalla sua pelle; la consapevolezza che lo farebbe senza neppure battere ciglio rilascia una scarica di adrenalina nel suo corpo, nella sua mente.

Le mien, c'est le sycomore

« Sei proprio tu, JoJo? », gli domanda lui, ancora a fiato corto; Joseph solleva il capo per potersi beare, ancora per un momento, di quella visione. Come può non aver creduto che fosse lui? Caesar gli sorride, lo sguardo confuso ma colmo di gioia. « Non capisco… che ti è successo? Sei… »
« Vecchio. », termina Joseph per lui; Caesar scoppia a ridere: le sue mani non hanno ancora abbandonato il volto di Joseph, lo tengono sollevato verso di sé.
SDC!Joseph x BT!Caesar

Schadenfreude

Jonathan non è mai stato il più forte ma, nello sconfiggerlo, Dio lo rende il più debole: ed è guardandolo dall’alto in basso che per la prima volta l’odio che prova per lui sboccia in qualcosa di diverso, esilarante.
Dio è felice.
Schadenfreude f (pl.: Schadenfreuden): 1. piacere provocato dal dolore altrui.

A Tale of the Bottomless Blue

- Ultimo capitolo

Sousuke Yamazaki non ha sogni; Rin Matsuoka sogna abbastanza per entrambi.
Entrambi i ragazzi si imbarcano, appena tredicenni, sul mercantile Pryce - nella speranza di ottenere gloria e fortuna; ma ciò che spetta loro è un mondo di orrori e violenze, che non bada a risparmiare neanche gli innocenti.
Pirate/Fantasy!AU
- Mi stai dicendo che sarò ammesso sulla tua nave, Capitano? -
- Certo. - Aveva sorriso. - E sarà un onore, quindi preparati. -
Parlava spesso anche di quello: quando Rin sognava, sognava in grande. Non voleva essere un semplice mercante, ma entrare a far parte della Marina e avere una nave tutta sua, e si perdeva in lunghe descrizioni di come sarebbe stata. Poco importava che fosse bloccato su un mercantile.
- Avrà quattro alberi maestri, alti il doppio di questi. - Spiegava; ma era un dettaglio che sarebbe cambiato alla prossima descrizione, e Sousuke non vi badava. - E navigherò per conto di Re e Regine fino alla fine del mondo! -
E Sousuke sorrideva, e i sogni di Rin erano scivolati dentro i suoi.

Porcelain

« Perché mi tratti come se potessi rompermi da un momento all’altro? »
Roy non l’ha mai vista in questo modo. Vorrebbe che lui potesse vederlo con i suoi occhi, comprendere per un solo istante quanto follemente lo adori; ma per farlo dovrebbe tornare al principio.
La frustrazione dietro a quelle lacrime nasce da un suo errore; uno dei tanti, d’altronde, che tende a commettere quando si tratta di Edward.

A Kind of Magic

Per un istante Shinsou non aveva sentito nulla, disgusto, eccitazione o orrore che fosse; aveva solo pensato a come fare retromarcia senza disturbare Kaminari, come fuggire il più in fretta e il più silenziosamente possibile da quella scena. Ma poi Denki aveva aperto gli occhi – non solo: aveva aperto gli occhi e lo aveva guardato, impedendogli di muovere un qualsiasi muscolo. Il verso che aveva emesso era stato il figlio proibito di un gemito di piacere e un guaito terrorizzato, e Shinsou sarebbe stato un idiota a non ammettere – almeno a se stesso – che sentirlo, vederlo tanto impotente e terrorizzato, aveva fatto qualcosa di strano al suo cervello.

And the arms of the ocean are carrying me

Un dito si posa sulla sua schiena, pallido sostituto delle labbra di Jimin; traccia la linea invisibile dalla base della sua nuca al fondoschiena, e poi di nuovo su. Gli concilia il sonno meglio di qualunque ninnananna, nonostante quello non sia evidente essere l’obiettivo di Jimin – che si interrompe, lasciandolo sull’orlo dell’unico precipizio in cui Taehyung desidera crollare. La frase che pronuncia lo sveglia ancor più di prima.
« Stavi chiamando tua mamma, nel sonno. Per questo ti ho svegliato. »
VMin, background VMinKook. Parte della serie "RUN" (maggiori info all'inizio della storia)

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