[Pirate!Frerard]
[Seguito di "Show me who I am"]
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“Hai ancora bisogno di me”
“Fammi il favore!” balbettò, sforzandosi di sembrare riluttante.
Il pirata sfoggiò uno di quei maledetti sorrisi. “Non mi allontaneresti se non lo sentissi anche tu”
“Gerard, non ha importanza. Qualunque cosa sia ciò che sentiamo, chiaramente non siamo fatti per stare insieme!”
“Oh, finalmente ne dici una giusta”
Accadde tutto con una velocità disarmante. Prima che Frank potesse registrare quelle parole, un corpo quasi il doppio del suo gli si era gettato addosso. E la bocca di Gerard lo aveva già assalito. Una voce nella sua mente iniziò a ripetere freneticamente Smettila, vattene, no. Ma si affievolì fino a dissolversi, quando la schiena di Frank sbatté contro il muro di pietra. Rispose a quel bacio perché era fisicamente incapace di non farlo. Lo invase un sollievo familiare, traboccante, incontenibile. Neanche ricordava l'ultima volta che un piacere così intenso gli aveva frustato di brividi la schiena. Strinse le sue spalle con le braccia, chiudendo i pugni sulla stoffa della camicia.
Gerard aveva ragione. Aveva ragione tanto da irritarlo. E lo irritava tanto da eccitarlo in una logica che solo nel mondo di Red Crow esisteva.

[Gerard/Frank; Gerard/Bert] [High School AU!]
[...]
"nonostante la sua sorprendente positività, non poteva negare di sentirsi dilaniato nel profondo. Ogni momento passato da solo –e, ultimamente, quei momenti costituivano la quasi totalità delle sue giornate- gli ricordava quanto fosse vuota e insensata la sua esistenza."
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Not the same old story.

Sì, racconterò la storia del nostro amore.
La racconterò perché gli indegni infelici provino invidia per ciò che abbiamo avuto, perché chi ha perduto la via ritrovi almeno la speranza, perché tutti possano condividere il nostro dolore e renderne meno pesante il fardello che sono rimasto solo a portare.
Per coloro che leggono e che ancora non sanno, il mio nome è Gerard Way, e questi sono i miei ricordi felici.

"As Snow Falls on Desert Sky, As Days Fade and We Go Cold"
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Frank sentiva un grande vuoto nella sua vita, mentre vedeva ragazzi come lui camminare tra le mura grigie e spoglie, in quell'edificio straripo di speranze vane.
Erano tutti in attesa di una fortuna che non arrivava mai, perché tutti quanti volevano andare via da lì, magari tra le braccia di qualcuno da chiamare madre e padre, scappando verso un posto degno di essere considerato "casa". Ma come poteva esserci un futuro per chi non aveva nemmeno avuto un passato? Era così inutile sognare, mentre i giorni passavano e si confondevano tra loro.
Tutti volevano andare via... o forse no. Forse non tutti.
Il suo nome era Gerard Way. Ed era un artista.
E in segreto, molto di più.
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"Voglio che tu faccia una cosa per me..." Senza preavviso, sollevò una mano verso il mio volto, passando il pollice su un lato del mio labbro e pulendo via, con lenta delicatezza, una macchia di cioccolato. Soddisfatto del risultato, sorrise. «Pensi di poterlo fare, Frank?»
Sperai solo non si accorgesse del brivido che mi attraversò la schiena.

"La notte ride e si dimena insieme a me, la sento e ne sono colmato nell’animo, che lei sa e comprende, quanto nauseabondo è il cadavere del male su questa terra, che va alla caccia alle streghe ma non crede più nemmeno alla magia."
Cross-over di Arancia Meccanica.

[Pirate!Frerard - 1718]
[Seguito di "Give me your freedom"]
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“Non te l’ho mai detto, Gee, ma quando sei al timone a guidare la tua nave e abbassi lo sguardo sull’equipaggio… sì ecco, mi hai sempre ricordato un leone che veglia fiero e silenzioso sulla sua savana. Stessa superbia, stessa vanità e arroganza. E, quando quella ragazzina ti ha risposto per le rime, mettendo a tacere il grande e spietato Red Crow…”. Frank lasciò dissolvere la voce per un secondo pieno, mentre sul suo volto si dipingeva un’espressione a metà tra il compiacimento e la pura incredulità. “ho visto il tuo ruggito nei suoi occhi”

"Lo senti il brusio? In mezzo a questo vortice di voci indistinte e parole amare, taglienti e appuntite.
Le sento, lo so che non è tutto nella mia testa. O forse sì, e nella mia testa ci sono caduto anche io, in un buco nero di ricordi e immagini, colori sfocati di giorni quasi dimenticati e momenti mai vissuti, attimi che avremmo potuto vivere insieme se non fossi caduto così giù, intrappolato nella pece che ricopre il mio cuore, affogato in una bottiglia, soffocato da una pillola."

Frank vuole solo essere un ragazzo normale.
E' stufo di fingere di avere una famiglia perfetta. Stufo di non essere mai preso in considerazione. Stufo di non avere ambizioni. Stufo, semplicemente, di essere sé stesso.
Convive con la sua apatia, non trovando un senso in ogni azione compia, e si tormenta per il suo sentirsi costantemente fuori posto. Diverso.
Ma un giorno arriva una nuova famiglia nel quartiere e mai penserebbe che, da quel momento in poi, la sua breve esistenza verrà interamente stravolta.
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Dal capitolo cinque:
“Ma come fanno le persone normali a convivere con questo altalenare di umori? Come fanno a preferire il bianco o il nero al piatto grigio? L'apatia inizialmente mi spaventava, ma ho capito che non è poi male se paragonata al resto. Certo, quando assistevo alla felicità altrui un po' mi pesava, ma, si sa, è una cosa labile e rara. Quasi come una cometa: si ripresenta in cielo anche dopo secoli e non fai in tempo a godertela che già si è dissolta lasciando una misera scia che svanirà anch'essa, ma più tardi. Giusto per ricordarti quanto fosse stato bello prima del ritorno al buio.”
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[Il rating può subire variazioni.]

“Gerard” mormorò dopo qualche secondo Frank, avvicinando le labbra al suo collo e stringendo un poco la presa attorno al ragazzo. “Mi sei mancato così tanto.”
“Anche tu. Immensamente.”
“Mi è mancato il tuo sorriso, il tuo respiro, il modo in cui ti incupisci quando mangi. Il profumo che emani appena uscito dalla doccia” elencò senza fretta, per poi premere il naso contro la sua spalla e inspirare forte prima di esalare un sospiro tranquillo. “Mi è mancato fare l’amore con te.”