La lettera che Piper, la migliore amica di Leo, gli scrisse dopo la sua scomparsa, nella guerra contro Gea.
Tratto dalla storia:
[... ] "Non è vero, Leo?
Ti presenterai in una notte di Agosto, forse assieme alle stelle cadenti, e ti avvicinerai alle spalle di noi ignari che arrostiamo marshmallows sul fuoco. Adoravi tanto i marshmallows. Sarai lì, col volto annerito dalle fiamme e dal carbone, ma con dipinto quel sorriso malandrino che ho amato vedere."

[Ratatouille]
«Mi hai fatto aspettare quasi due mesi per una scopata come si deve, senza roditori guardoni in giro… Potrai bene aspettare una decina di minuti, adesso.»

[La sirenetta II x Peter Pan II x Il Libro della Giungla II]
«Abbiamo qui un altro regalo per te,» ammicca Shanti, tendendosi a pescare un pacchetto da sotto il letto.
«Come, un altro?» La pila dei regali al piano di sotto è infinita, e Melody è sicurissima di aver visto, in mezzo alle altre, due elegantissime confezioni firmate dai nomi delle sue migliori amiche appena arrivate in visita.
«Questo non potevamo lasciartelo giù,» ridacchia Jane, mentre Shanti posa il pacco in grembo a Melody.

Abbassa il capo, lo bacia e tutto si aggiusta, torna al suo posto: i vestiti non sono più quelli della squadra di cui Jay e Carlos fanno parte, ma sono gli stracci sporchi e puzzolenti che indossavano sull’isola; il cioccolato salato con cui Carlos si è strafogato tutta mattina è tornato ad essere il sapore dell’asfalto su cui si sfracellava a terra durante le solite scorribande nel territorio di quel gamberetto di Uma. La bacchetta della Fata Smemorina non è davvero niente a confronto di tutta la magia che si crea quando Jay approfondisce il bacio e spinge Carlos verso il letto che no, non è più quello della loro stanza ad Auradon, ma quello a baldacchino della Regina di Cuori.
[Jaylos]

”Essere figlia di Atena aveva i suoi difetti, si era spesso ritrovata a pensare Annabeth negli ultimi giorni, per esempio il continuo bisogno di calcolare sempre tutto nei minimo dettagli. Piper, invece, era uno spirito libero; la maggior parte delle volte non aveva un piano e neanche lei capiva cosa stava facendo eppure riusciva a divertirsi e far divertire gli altri. Inoltre Piper...
Perché tutti i suoi pensieri finivano per coinvolgerla?“

[Spoiler da "Le sfide di Apollo - Il Labirinto di Fuoco"]
Jason preme le dita sulla fronte pulsante, tra le sopracciglia arcuate per il fastidio. Ha dormito neanche tre ore, tra la relazione da consegnare e il progetto della Collina. Distende il braccio libero di fronte a sé – per abitudine, per istinto –, nel vuoto della penombra, fino a posare la mano protesa sul cuscino che, nell’inquietudine della notte, è scivolato di lato. Liscia le pieghe della federa con il palmo, strofina per riuscire a sentire qualcosa.
Jason si sveglia una mattina, ma tutto ciò che trova accanto a sé è il ricordo delle sue piume che rimanevano sul cuscino.

Piper sembra capire (e che c’è di strano in questo? Piper capisce sempre, capisce prima di lui persino che cose che lo riguardano intimamente – come questa).

Lacy è l'amore puro, quello ingenuo ed infantile, l'amore spontaneo che nasce in ogni cuore senza un motivo e senza un doppio fine. E' il primo che proviamo, è quello che inconsciamente rincorreremo per tutta la vita.
Mitchell è l'amore sorprendente, quello che per la prima volta ti fa battere il cuore, che appena ti sfiora la mano riempie d'aria di elettricità. L'amore di chi cresce, di chi vuole di più, a cui non possiamo rinunciare.
Piper è l'amore combattivo, quello che ti fa desiderare di vincere, che ti convince che potresti affrontare il mondo intero se al tuo fianco ci sarà lui. L'amore che ti illude di essere in dirittura d'arrivo, tappandoti gli occhi.
Silena è l'amore. Non ci sono specificazioni da fare, lei è l'amore. Punto. E' quello che tutti noi desideriamo, quello delle favole.
Drew è l'amore crudele, è quella spiacevole parte dell'amore che la gente vorrebbe ignorare, fingere che non esista, che sia solo un volto -il più spietato- dell'amore. E' quello che non comprendi finché non ti bruci.
L'amore si snoda per cinque punti fondamentali: la spontaneità, la consapevolezza, la volontà, la sorpresa ed il dolore.
Ma è sempre amore.

Malcom sa bene che i figli di Afrodite, quando tutti loro sono occupati nella Caccia alla Bandiera, preferiscono sedersi sulle rive del lago e iniziare a parlare tra loro con aria complice.
Sa anche che i figli di Afrodite sono legati da un doppio filo, comprensibile ed incomprensibile allo stesso tempo per tutti.
Quello che non sa è che all'uscire con uno di loro si sarebbe sottoposto:
1. Alla gelosia dei fratellastri
2. Ad un combattimento all'ultimo shipping -o qualcosa del genere.
{Storia scritta per la challange One Hundred Alternative Universes, indetta dalla community campmezzosangue}

"Era uno di quei soliti pomeriggi autunnali: freddo, vento, foglie che volavano dappertutto e molta, molta umidità.
Non c'era molto da studiare per il giorno successivo, così Piper e Annabeth si erano fermate ad assistere agli allenamenti della squadra di volley della scuola.
Ora, Annabeth assisteva seriamente agli allenamenti, mentre lei, invece, era troppo occupata a fissare ogni movimento di un certo ragazzo biondo.
(...)
-E così… è venuta a vederti anche oggi, eh?- sogghignò. Oh, per gli Olimpi. Quel ragazzino alle volte sapeva essere così impertinente.
-Chi?- chiese lui, fingendo di non sapere nulla.
(...)
Piper McLean, figlia dell'attore Tristan McLean, l'idolo della popolazione femminile. Era una ragazza molto carina, di quelle bellezze semplici e pure. I capelli asimmetrici con qualche treccina e qualche piuma qua e là, senza neanche l'ombra di trucco e vestita in maniera sportiva per non dare nell'occhio. Jason ci aveva scambiato qualche parola all'inizio del semestre e aveva capito subito che possedesse un animo gentile e amorevole. Già, quella ragazza gli piaceva molto.
(...)
Jason le prese un polso e l'attirò a sé, per poi far scontrare immediatamente le loro bocche in un bacio lento, ma assetato."

[AU! Modern; Reyna/Piper, Hylla/Kinzie] [molto lemon]
Reyna studiò le donne che si erano presentate nella sala riunioni. Erano in totale una quindicina, tutte piuttosto giovani, tanto che alcune sembravano essere appena uscite dalla scuola superiore.
Era passata una settimana da quando era riuscita a persuadere la sorella di avere bisogno di una segretaria per funzioni di estrema necessità quali portarle il caffè, parlare con i clienti più insistenti e gestire i suoi appuntamenti settimanali.
[...]
Scrutò uno a uno i visi delle donne, venendo colpita da una in particolare. I suoi occhi caleidoscopici si guardavano attorno come atti a comprendere quale delle possibili altri candidate potesse rivelarsi una ostica concorrente. I tratti delicati del bel viso, le labbra carnose e i capelli castani colpirono non poco Reyna, che si sentì arrossire solo nel fissarla.

[Reyper/Pipeyna]
[AU! Antica Grecia, periodo successivo alla guerra del Peloponneso]
Quando anche il secondo comandante si sfilò il bell'elmo crestato, su cui campeggiavano una torcia e una lancia incrociate, Piper non si preoccupò neppure di poter essere scoperta. Si sporse in modo tale da riuscire a vederla chiaramente. Era la ragazza più bella su cui i suoi occhi si fossero mai posati. I capelli corvini le ricadevano morbidamente sulla spalla, acconciati in una severa treccia, il volto era serio e bellissimo. La corazza copriva gran parte del suo corpo, occultando le sue forme tanto diverse da quelle del resto dei soldati, ma grazie ad alcuni punti scoperti si riuscivano ad immaginare le curve dei fianchi e delle cosce. Il vento giocava con il suo mantello cremisi, donandole l'aspetto di una dea guerriera.
-Reyna Arellano, comandante del Dodicesimo battaglione spartano!- proclamò nuovamente l'anziano, ma la ragazza inizialmente non lo udì. I suoi occhi, infatti, erano fissi sul buio vicolo che separava due case d'argilla, come se vedesse qualcosa che, tuttavia, rimaneva celato agli occhi degli altri soldati.

Drew Tanaka odiava Piper McLean, era semplicemente un dato di fatto.
[DrewPiper] [School!Au]

Drew Tanaka è odiata a tutti. Bene, io ho provato a scrivere qualcosa che, se non ve la farà amare, spero almeno che vi aiuterà a comprenderla.
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Partecipa al contest "Fino alla Fine" indetto dalla comunity campmezzosangue.

I semidei sognano molto. Cavolo, se sognano. E cosa sognano, poi. Nell’ottanta percento dei casi la propria morte; morte orribile, c’è da sottolineare. Poi mostri, tanti mostri. E in generale cose non piacevoli, posti non ameni e creature non proprio adorabili.
Ma a parte questo, essere un mezzosangue è bellissimo. E Jason lo sapeva benissimo.
Quella sera, era di turno alla collina e dintorni per la quarta volta di fila; era stanchissimo, ma aveva capito che più fiaccava il corpo, meglio era per la sua psiche. Infatti, tanto più era dolorante, tanto meno si concentrava sui suoi problemi, quali l’imminente pericolo costituito dai giganti, la sua memoria parzialmente perduta e la scomparsa di Percy Jackson.
[...]
– Ti prego, figlio di Giove, di provare a capirmi. Lo sto facendo per te e per mia figlia. –
– Ma davvero? Beh, mi scusi per l’eccesso di schiettezza mia signora, ma non vedo dove sia l’utilità di farmi sognare una cosa del genere! –
Lei gli sorrise, materna e condiscendente.
– Hai saputo cogliere la differenza. Sai cosa vuol dire? –