L'estate di Sonya finì a Lylie, dove aveva ritrovato Tom e dove si era innamorata di Bill. Passione, tradimenti, intrighi, scelte, dopo aver visto tutto ciò, Sonya e Bill si salutarono con una promessa, si sarebbero amati da lontano, aspettando l'estate successiva. Una piccola sorpresa però aspettava di far capolino nella vita del cantante, Sonya aspettava un bambino e la scelta di non dire niente, aveva reso le cose ancora più difficili. Cosa accadrà? quali saranno le nuove scelte di Sonya? Bill scoprirà di diventare padre? scopritelo insieme a me in questa nuova storia!

Chuck adorava mettere in imbarazzo la sua vergine preferita.

Cavoli dire che da uno così ti faresti fare di tutto è dir poco! Avrà all'incirca venticinque anni, supera di sicuro il metro e ottantacinque, ha le spalle larghe e le braccia muscolose, l'addome piatto e i pettorali da urlo, il tutto si vede grazie a quella maglietta bianca che gli fa da seconda pelle, le gambe sono strette e fasciate da dei jeans da urlo, gli occhi, ora che torno al viso, sono del colore del ghiaccio e la bocca è carnosa, di quelle che ti fanno gemere solo se ti sfiora il viso...

“Ma si può sapere che altro vuoi? Non hai ancora finito di massacrarmi l'anima?” gli chiedo furiosa voltandomi a guardarlo. Lui di nuovo mi stupisce assalendomi, poi nel tempo di riprendere fiato mi sussurra ad un orecchio.
“Voglio te.” quelle parole, quella voce, quelle labbra, quel profumo... tutto mi fa perdere il controllo e stavolta sono io che assalgo lui, mentre lui sorride, bacio, mordo, tocco ogni parte del suo viso, poi lui di nuovo prende il controllo, si addossa completamente al mio corpo e le sue mani corrono ai miei fianchi stringendoli forte. Da quanto non mi toccava così? Da quanto non sentivo i miei ansiti dovuti alle sue carezze?
(...) Lo accontento e prendo ad accarezzargli il petto lentamente, partendo dal collo e scendendo giù, fermandomi sui pettorali e poi sugli addominali, per poi risalire su.
“Cristo baciami.” geme strozzato e di nuovo l'accontento, tiro fuori la lingua e senza tanti complimenti gliela metto in bocca sorprendendolo un secondo per la foga, poi di nuovo lui si spinge contro di me e stavolta sento chiaramente l'erezione premermi contro.

Bianca è una ragazza normale di quattordici anni, con i problemi di una qualsiasi adolescente, incomprensioni continue con la madre, migliori amici fantastici e un amore a distanza che dura da ormai due anni. Tutto nella sua vita funziona più o meno bene fino al giorno in cui scopre di essere incinta. E sarà qui, che presa dalla disperazione dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: abortire e continuare la sua vita di sempre o mollare tutto e scappare in montagna per crescere ciò che si sta formando dentro di lei con l'aiuto di Matteo, il suo ragazzo?

“Sono sposato.” mormora spezzandomi il cuore, così sconfitta, tradita da uno sguardo che forse ha rivelato troppo, indietreggio fino a dirigermi verso l'uscita. È un attimo, io a cercare la borsa e lui ad afferrarmi per poi voltarmi nella sua direzione. Sorpresa alzo lo sguardo incontrando i suoi laghi azzurri, seri, decisi, fin troppo e un secondo dopo le sue labbra sono sulle mie.

Per rassicurarlo, mi avvicinai con un sorriso rasserenante, ma lui prese a scuotere così violentemente la testa che mi ricordò per un attimo i nostri furiosi headbanging di Filth in the beauty.
«Stai là! Mi rubi l'aria!»
Mi bloccai con un braccio teso nel vuoto e quando lo abbassai pochi istanti dopo avevo già abbandonato l'espressione attonita che mi era nata spontaneamente sul volto per lasciare posto ad un ghigno malizioso.
«È uno dei tuoi modi poetici e teatrali per dirmi che la mia bellezza ti toglie il fiato?»
[Dedicata a Guren. Ti voglio bene, chibi.]

~{Sequel di "A Hot Dinner"}
La cena non è stata delle migliori, anche se qualcosa di decisamente appagante c'è stato, ma Heath non aveva specificato di voler passare assolutamente la notte con lui? Potrebbe esserci riuscito...

"Aaaaargh! Ma che fai?! Pervertito, vattene!" strillò con voce poco maschile e agendo in modo assai poco virile il nanetto. "Abbasso il volume, ti ammazzo e me ne torno davanti alla tivù!" risposte il biondo. "Ma sono nudoooooo!" si lagnò Takanori, come a dire che per ciò non poteva essere ucciso. "Ruki, sei dannatamente patetico, smettila di coprirti l'amichetto perché ce l'ho anche io e so com'è fatto!"

Come dire di no ad una cena organizzata da due donne per festeggiare l'uscita dell'imminente film dei rispettivi compagni? Insomma, è solo una cena dopotutto, indipendentemente dal fatto che i suddetti compagni lo siano anche l'uno verso l'altro e che ci provino gusto ad esserlo e che non ne possano fare a meno...
In fin dei conti, non dovrebbe essere nulla di male, ma non sempre qualcuno lo da per scontato e quella che, di base, era un'idea innocente e pulita diventerà incredibilmente calda e perversa.

[dedicata all'unico amore della mia vita]
«Itoshii Rei, aishiteru.»
Eh, certo.
Mi bacia e poi gli va a dire che lo ama.
[chiedo perdono a Riot Star per avergli fregato il titolo]

[Uruha/Aoi][one-shot]»-Non possiamo, Kou. Ci potrebbero vedere..- Uruha posò le sue labbra sul collo di Aoi, succhiando delicatamente la pallida pelle del ragazzo fino a lasciarci un piccolo marchio rossastro, che lecco sensualmente, facendo rabbrividire il moro. -E' questa la parte divertente, Yuu.- Sorrise leccandosi le labbra, pregustando il brivido di quel piccolo giochetto. »

Uruha e Aoi che passano il tempo in modo "costruttivo" XD

Inizia a massaggiarmi dal collo, per poi spostarti alle spalle. Scende lungo la schiena, con movimenti lenti che sciolgono la mia tensione. Un mugolio di apprezzamento mi esce dalle labbra. Continua a massaggiarmi facendomi stare meglio. Poi all’improvviso si blocca. [One shot sui Cinema Bizarre]

E' una vendetta la mia o una sconfitta? Ho fatto bene a desiderare di farle provare tanto dolore? No, tutto è andato male. Io sono diventato il suo schiavo, ma lei è rimasta la Regina. Ferita e debole sul suo trono di diamanti e orgoglio, ma con lo scettro in mano. Non lo ha ceduto a me e non sono riuscito a rubarglielo. Ha vinto e io ho perso. Ancora.