Avevo finito di scrivere questa storia "Delena" l'anno scorso, ma per errore l'ho cancellata da EFP. Convincendomi che "non tutto il male viene per nuocere" ho deciso di revisionarla, ho apportato alcune modifiche e corretto eventuali errori e oggi ho deciso di ripubblicarla. Spero tanto che qualcuno decida di (ri)seguirla e lasciare anche solo un piccolo commento. Aggiornerò rapidamente.
La storia riparte dall'episodio 11 della seconda stagione di The Vampire Diaries, con Elena segregata in casa, con Damon a farle da "balia", e Stefan imprigionato nella cripta insieme a Katherine.
CONCLUSA.

Elena si trova in mezzo tra l'amore dei due fratelli Salvatore. Ma se prima la sua scelta sembrava convinta e irreprensibile, qualcosa cambierà. Le decisioni prese in precedenza traballeranno, ed Elena sarà costretta a rimettere tutto in discussione. Ma la strada è lunga, e alla fine, cosa troverà? Chi sceglierà? L'amore di sempre, Stefan, o quello nuovo, appena sbocciato, che sta imparando a scoprire piano piano, ovvero Damon?

-E' troppo difficile amare chi non ti ama.
E io non ho più la forza di farlo: non posso più combattere per qualcosa che non avrò mai, per qualcuno che non mi vuole, che non apprezza niente di quello che faccio. Che se la tenga, penso. Stefan ha vinto ancora una volta e ormai non mi sorprendo più.
Io sono il fratello cattivo e di intralcio, quello per cui niente ha importanza, quello egoista e senza emozioni.
Beh, è ora di comportarsi come tutti si aspettano.
Perché io sono Damon, e il mio nome vale più di mille parole.
Il mio nome è tutto ciò che mi rimane-.
Fic sulla 3x14 nata come One-Shot, ma poi continuata.
Buona lettura ^_^
 

(...) Mi sentii trattenere per un polso. Sul momento balzai, ma poi la sua voce mi tranquillizzò. < Tieni davvero a me? >, chiese titubante.
Mi resi conto di averlo detto poco prima, quando ero ancora nella sua stanza, ma non pensavo che lui ci avrebbe fatto caso.
Girai il capo per poterlo guardare in volto.
< Sì >, risposi decisa, al che lo notai rilassarsi appena, quasi impercettibilmente. < Tu tieni a me? >, azzardai. Sapevo che probabilmente mi stavo spingendo troppo oltre, ma volevo saperlo, dovevo saperlo. (...)

..provai una sorta d'attrazione per lui, e mi tirai subito indietro.