Un po’? Mi hai trascurato un po’?
Mi hai semplicemente ignorato per un mese,ma niente di che.
Tanto,chi sono io per meritarmi la tua attenzione? Chi sono io? Nessuno,vero?
-Non fa niente. Va tutto bene. Davvero,sto bene. Puoi andare- ribatto amareggiato. 
 
  Mi contraggo per non urlare, mentre sento il sangue colare copiosamente lungo la mia schiena.
Vengo sbattuto nuovamente contro il muro, e poi sento i passi di Paul e gli altri allontanarsi.
Apro gli occhi: il pezzo di vetro è proprio accanto a me, sporco di sangue, del MIO sangue ...
 
Due ragazzi di una cittadina sperduta del NJ, entrambi con i loro problemi, che si incontrano per caso e diventeranno l'uno la salvezza dell'altro.

- Buona notte Keith!
- Io sono Brian, ma fa lo stesso...
- A me sembrate tutti uguali!!!
- Brutta cosa, brutta cosa!

Un omaggio alla band che ha cambiato la vita di molte persone, compresa la mia.

-Ecco Sally, è da un po' che voglio parlare con te...
Disse Duff torturandosi le mani a causa della tensione accumulata.
-Aspetta un secondo, anche io ti devo dire una cosa! Scusa, non riesco a trattenermi, sono troppo felice. Devo dirtelo: sono incinta! Io e Steven aspettiamo un bambino!

Ormai erano giorni che non dormivo bene a causa di quel incubo che mi perseguitava ogni notte. Sognavo sempre la solita cosa, anzi la solita persona, il solito ragazzo dai capelli neri tanto lunghi da coprirgli il viso e da impedirmi di riconoscerlo. La sua pelle era di un bianco latte, a tal punto da sembrare che emanasse una strana luce nella notte. Era sempre vestito di nero: solita maglia bianca a righe nere, coperta da una giacca di pelle scura abbinata a dei pantaloni di jeans neri…. Non sapevo chi fosse quel ragazzo, ma sembrava una persona a me cara, molto cara. Mi ripeteva sempre la solita cosa :“ Scusami Frankie..” e dopo scompariva nella nebbia delle rotaie di una vecchia stazione ferroviaria da cui transitavano ancora treni. Ogni volta che il ragazzo spariva una strana morsa mi impediva di andare da lui e quando essa se ne andava si sentiva un rumore frastornante, la nebbia si dileguava e il ragazzo… era sempre steso a terra privo di sensi… morto.

"Appena arrivata a casa e posate le buste sul tavolo, s’era trascinata fin sulla poltrona rossa, che più una poltrona, beh sembrava una sdraio. La sua preferita, quella che usava per leggere nei momenti di relax; ma in quel momento aveva voglia di ascoltare qualcosa, ed ecco accesa la radio lì vicina, su una stazione del tutto casuale, la prima che capitava.
Un riff già sentito, una melodia conosciuta, una voce familiare.
Era la sua canzone, era 'Sweet Child O’ Mine'."
Song-fic.

"All'improvviso sento risalire dal profondo dello stomaco una terribile rabbia: sono passati più di dieci giorni dall'incidente... non è possibile che questa ferita maledetta non si sia ancora rimarginata. E non è possibile che non abbiano ancora inventato una maledetta crema che riesca a non far attaccare le garze alle ferite. E non è possibile che quello nello specchio sia io, che mi sia ridotto così per lui. E... e non è possibile che siano già passati dieci giorni. E da allora neanche una chiamata, un messaggio... niente. Non è possibile che se ne sia andato sul serio stavolta."

Beth, è una normale ragazza di Londra. Il giorno del suo diciottesimo compleanno scappa di casa e parte per Los Angeles. Si ritrova quindi in una città sconosciuta, con pochi soldi e senza qualcuno che le possa dare una mano. Ma sarà un incontro con cinque strani ragazzi di L.A. a cambiarle la vita.

Io mi sono fidato di te,Gerard.
Eri -cazzo,lo sei ancora,dopo tutto questo- il mio migliore amico.
Lasciando stare il fatto che ero e sono innamorato di te,io mi sono fidato ciecamente.

Il profumo intenso delle rose riempiva lo studio. Era una mattina di domenica molto tranquilla, per Gerard significava solo un altro giorno di lavoro. Ma lui amava il suo lavoro.
[...] Gerard amava l'arte ma l'unica persona che poteva capirlo,che gli voleva bene,lo sosteneva,che era il raggio di luce mattutina che lo risvegliava dopo una tempesta era sua moglie.
Ispirata a "Il ritratto di Dorian Gray",Oscar Wilde.

Ogni anno, stesso giorno, stessa ora. E' tornato.

Sono le 23:58 a Cotchford Farm, il cielo di Hartfield è imbrunito da circa un'ora, pochi minuti alla mezzanotte, pochi minuti al ritrovamento del cadavere, pochi minuti alla morte di un mito.

[Traduzione][Frerard]traduzione di OhCheshireCat
Gerard Way vede il mondo in modo differente. Solo e segregato in un istituto psichiatrico, afferma di essere braccato, e che la sua mente contenga la chiave dell'esistenza. Davvero Gerard è in possesso di un segreto così potente? O è solo pazzo, come tutti gli altri all'interno dell'ospedale?
Pensavo di potermi nascondere da loro. Pensavo che si sarebbero dimenticati di me. Mi stanno cercando, proveranno a farmi parlare. Ma non posso far loro sapere -perchè sono l'unico che capisce quanto questo potrebbe essere devastante?

Axl era morto e lo sapeva meglio di chiunque altro.
No, in realtà no, forse Axl non lo sapeva, forse era intento a dimenarsi in boxer su un palco o a scoparsi una ragazza da qualche parte dopo un qualsiasi concerto.