[IN FASE DI REVISIONE]
«Dimenticare?»
«Si Zayn sto cercando di dimenticare ok? E se tu fai così non mi aiuti!»
Scosse lentamente la testa poi il suo sguardo ritornò su di me.
«Se fai di tutto per dimenticare quello che è successo perché non hai cercato di fermarmi? Perché non te ne sei andata? Perché sei venuta indietro a chiedermi scusa? So benissimo che mi odi e fidati che la cosa è reciproca, allora perché sei venuta da me?» urlò arrabbiato costringendomi contro il muro.
«Non lo so! - urlai esasperata - Non lo so Zayn! Non lo so! Sto cercando una ragione per spiegarmi tutto questo, per spiegarmi perché sono tornata da te, perché quelle parole sono involontariamente uscite dalla mia bocca, perché da quando abbiamo fatto sesso sei sempre nei miei pensieri come un chiodo fisso! Perché ogni cosa che dici o fai mi fa arrossire e mi fa ricordare venerdì! Non lo so Zayn! Quindi per favore lasciami in pace visto che mi odi. Non parlarmi più...» dissi tutto d'un fiato.
«Hai detto... hai detto che sono sempre nei tuoi pensieri?» chiese stupito.
«Cosa?»
«Hai detto che sono sempre nei tuoi pensieri... come un chiodo fisso...» ripeté.

Dal primo capitolo:
"-Ti accompagno a casa non sembri molto sobria- esitai a rispondere -no..no sto bene- balbettai" ATTENZIONE!
la FF è rossa con contenuti espliciti,ma non su tutti i capitoli,ma si deve comunque avere un account per leggerla.

DAL CAPITOLO 13.
“Hai paura di me Christine?” mi chiese addolcendo la voce e reclinando la testa lateralmente.
“Non mi fai paura” mentii “Lasciami il polso, mi stai facendo male” cercai di mantenere un tono duro per nascondere il reale dolore che provavo al polso. Non gli avrei dato quella soddisfazione.
Qualche secondo dopo mollò la presa e prima che potessi allontanarmi da lui, posò una mano sulla base della mia schiena e a pochi centimetri dal mio viso mi disse:
“Non finisce qui, avrò ciò che voglio…e voglio te”
Inghiottii rumorosamente e lui sorrise beffardo prima di allontanarsi da me. Mi diede le spalle e girò il capo ancora una volta in mia direzione salutandomi aprendo e chiudendo la mano come un bambino, che di innocente aveva ben poco. Non riuscii a muovere un muscolo, restando lì sul marciapiede a guardarlo mentre entrava in macchina e sfrecciava via. Quel ragazzo mi terrorizzava, soprattutto perché non potevo prevedere la sua prossima mossa. Era pericoloso e se volevo continuare a vivere in pace dovevo stargli lontana.

«bello e dannato, la parte mancante di una mela avvelenata.»
[...]
Appoggiò una mano sul muro, era davvero grande. Era vicino alla mia testa. Deglutii mentre continuava a guardarmi.
"sei la sorella di Peter, Peter Davis?" disse in un ghigno.
Annuì leggermente, continuando a guardare i suoi occhi verdi.
"perfetto, non vedevo l'ora di conoscerti" ridacchiò.
[...]
"ormai non hai più vie di scampo.." affermò "ormai ci sei dentro" concluse.
Era sempre più vicino a me. Appoggiò una mano sulla mia schiena, facendo schiacciare il mio petto contro il suo, per l'ennesima volta.
"per questa volta ti lascio andare, ma ci rivedremo presto" disse con voce rauca, per poi toccarmi il sedere.

Dicono che per trovare quello che si è perso bisogna tornare indietro, all'origine.
Ebbene, Megan, alla quale sembra che il mondo intero le abbia voltato le spalle, ritorna proprio dove tutto era iniziato. Bradford.

Andrea e Filippo sono amici, o meglio migliori amici dalle elementari.
Nel corso della storia, Andrea non vede più Filippo come un amico con cui giocare a fifa, ma desidera altro.
A volte succede che si ritrova chiuso in camera sua a pensare a lui.
Come andrà a finire? Cosa succederebbe se Andrea dicesse ciò che gli sta succedendo? Come reagirebbe Filippo alla scoperta di ciò?

Mancavano due giorni e Nicki non sapeva minimamente cosa mettersi.
Da quando la sua storia con Francine era finita aveva perso l'interesse per qualsiasi cosa.
Perché pettinarsi, o vestirsi bene se Francine non aveva scelto lei?
Che problema aveva, Francine? Troppa paura. Troppa debolezza, forse nemmeno a Nicki faceva bene stare con Francine.
Troppo simili.
Prima fan fiction, lavoro di fantasia intorno al mito di Nicki

-A te piace vedermi bruciare.
[IN REVISIONE]

«Facciamo una scommessa.» Affermò fermandosi.
«Spara» Disse il riccio guardandolo con aria di sfida.
«Scopatela.» Disse soltanto.
«Cosa?» Chiese sconvolto.
«Scopatela, per 200 sterline.» Affermò sorridendo beffardo.

Dal prologo:
"Chi sei?" Ringhiò il tipo nel suo orecchio. Fagli credere di avere il controllo.
" Mi chiamo Crystal." Rispose con voce piatta, senza far trasparire alcuna emozione. Doveva ammettere di avere un po’ di paura, e brividi freddi le scendevano lungo la schiena quando il metallo della lama premeva contro la pelle rovente della sua gola.
" Non voglio sapere il nome, puttanella! Come diavolo hai fatto a fare questo!?" Ed indicò con un cenno della testa i ragazzi stesi per terra.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dal secondo capitolo:
Lui era Harold Edward Styles; l’Angelo della Morte, il Tenente di Ghiaccio, il Killer… I suoi soprannomi erano innumerevoli, così come la somma di denaro che c’era sulla sua testa.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
" Attenta, Crystal. Sto arrivando."
" Attento, Harry. Ti aspetterò."
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
STORIA A RATING ROSSO, CONTENENTE SCENE DI SESSO E VIOLENZA ESPLICITE. NON LEGGETE SE NON VI PIACE IL GENERE.

''Chanel, lui ti sta usando.''
''No! Sei solo geloso di lui.''
''No, conosco bene Louis e so com'è fatto.''
''Non mi interessa delle tue bugie. Fanculo Harry.''
***
''Harry..'' Feci una pausa, sospirando dal nervosismo. ''Avevi ragione.'' Una lacrima percorse il mio viso, e lui la asciugò con il pollice, stringendomi in un dolce abbraccio.
***
''Harry, Louis, devo dirvi una cosa molto importante..'' Mi portai una mano sulla fronte cercando di regolarizzare il mio respiro. Harry e Louis mi guardavano impietriti, capendo la gravità della situazione.
''Sono incinta.''

Lei è una semplice ragazza diciannovenne che studia e lavora, bella, dolce, simpatica, intelligente e testarda, convinta che quel sentimento chiamato 'amore' non esista.
Lui è il suo migliore amico, capitano della squadra di basket, ragazzo amato da tutte ma innamorato solo di una ragazza: la sua migliore amica.
Lui ha un compito:farle cambiare idea sull'amore.
Riuscirà nel suo intento?
_________________________________________
-Perché non ci provi?-
-A fare cosa?-
-Ad amare.-
-Non esiste l'amore.-
-E se riuscissi a farti cambiare idea?-
-Non ci riusciresti.-
-Sottovaluti i miei poteri, piccola.-

Karen si è appena trasferita a Doncaster con sua madre e suo fratello. Non sa cosa aspettarsi dalla sua "nuova vita" e molto presto capirà quanto aveva ragione.
Dal terzo capitolo:
«Come ti chiami?» chiese piano, quasi sussurrando.
«Karen.» risposi guardandolo negli occhi mentre il suo sguardo vagava nel mio corpo. Arrossì e lui – ovviamente – se ne accorse. Mi accarezzò la guancia con la sua mano morbida ed io arrossì ancora di più. Il mio cuore cominciò a battere velocemente e l’aria cominciò a mancarmi...

Harry divaricò le gambe in modo incivile, come era solito fare. Portò la sigaretta sulle labbra, aspirando lentamente. I riccioli gli ricadevano sulla fronte in modo disordinato. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa nello schienale della poltrona in pelle del padre. Harry Styles, amato da tutti ed odiato da pochi.

"É fredda." affermò.
Una piccola onda mi oltrepassò e mi spinse verso di lui.
Mi cinse i fianchi permettendomi di non cadere.
"Faccio uno strano effetto alle ragazze,ma mai nessuna é caduta ai miei piedi."Sorrise maliziosamente.
[...]
"Vuoi provare qualcosa di nuovo?" chiese con quel suo sorriso malizioso che avrei tanto voluto strappargli dalla faccia.
"Che tipo di cosa?"dissi io isipida
Si avvicinò pericolosamente a me. 
"Qualcosa che ti porterà a pensarmi in un altro modo."sussurrò al mio orecchio. 
[...]
"Lo senti?"portò la mia mano sul suo cuore senza distogliere lo sguardo dai miei occhi."Non l'ho mai sentito battere così forte".