Sasuke ha sempre ritenuto sua figlia la ragazzina più dolce al mondo. Responsabile, intelligente e comprensiva, mai capricciosa, mai sconsiderata o irragionevole. Nonostante la lontananza della madre, è sempre stata una bambina modello, nonché una giovanissima donna davvero gentile.
Già. E' a questo a cui ripensa Sasuke, quando aprendo la porta, trova la sua Sarada intenta a baciare un biondino dall'aria furbetta, un biondino con un padre davvero particolare.
Dal testo:
-Potresti semplicemente avere una relazione stabile.
Naruto infilò le mani in tasca – come se fosse facile con il lavoro che faccio. Prima o poi vengo sempre mollato, e inoltre ho un figlio, non molti uomini vogliono agganciare una relazione con me. Troppe complicazioni. E poi non devo darti nessuna spiegazione – gesticolò indignato – io non ammazzo il tempo come hai detto tu, succede molto raramente. E comunque, se tu non riesci a divertirti, dovresti prendertela solo con te stesso, e smetterla di giudicare gli altri.
Sasuke voltò la testa - tsk, non ho bisogno di quel tipo di divertimento.
Naruto sorrise scaltro – allora vuol dire che nessuno ti ha mai fatto divertire come farei io.
*NaruSasuNaru* e *BoruSara*.

[Dear Evan Hansen]
[Dear Evan Hansen]Evan e Connor, due ragazzi con tanti problemi alle spalle, decidono finalmente di prendere un giorno di vacanza. I due ragazzi, nonostante non riescano a togliersi dalla testa tutti quei brutti pensieri, vengono affascinati dal bagliore del mondo proprio di fronte ai loro occhi.
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- Tu verresti con me, in ogni caso. Non voglio più stare da solo.

Lance sta appassendo, e Keith non può permetterglielo.
Riceverà una sorpresa che gli restituirà la voglia di brillare più del Sole, che si sta spegnendo assieme a lui.

Viola siderale, denso ed infinitamente sfumato… così incredibilmente diverso dall'odioso colore monotono che tutti i giorni lo perseguitava nell'immensità di quella prigione dorata (o anch'essa viola?) che lo avrebbero eternamente rinchiuso, privandolo per sempre di qualunque libertà.
Viola profondo e penetrante, luminoso come uno sguardo… il suo sguardo.
TU DEVI VIVERE LANCE!
{Klance}

Ah l'estate: le giornate si allungano, il cielo si rasserena e il sole brucia dalla mattina alla sera con 40 gradi all'ombra.
Una stagione fantastica dove vorresti poter cambiar pelle come i serpenti, soprattutto se ti ritrova a lavorare come un mulo, su e giù per un castello, per giunta nel medioevo dove i condizionatori - sia lodata la loro invenzione - non avevano ancora fatto la loro comparsa su questo pianeta in fiamme.
Provate a dirlo al povero Merlino, che deve soddisfare ogni capriccio del futuro Re di Camelot. E oh, intendo tutti
Nah, non è come pensate che sia.

Le specialità di Lance McClain erano due: le armi a lungo raggio e celare le proprie reali preoccupazioni, anche se per quest'ultima nessuno alla Garrison rilasciava diplomi o valutazioni di merito.
Non ci aveva più pensato, e anche se non avere più qualcuno che portasse più in alto l'asticella dell'obiettivo da raggiungere aveva fatto scendere leggermente il suo rendimento e gli aveva fatto prendere dolorosamente coscienza di essere un pilota tutto sommato mediocre, aveva continuato ad essere lo stesso di sempre.
Non c'era nessun bisogno di lasciare il suo vero io, quello alla costante ricerca di sè stesso e in preda al terrore di essere lasciato indietro, alla mercè degli sguardi altrui.
La sua maschera era brillante, affascinante, alla lunga era diventata anche comoda.
E se fosse riuscito a renderla impermeabile ai sentimenti (almeno a quelli che non poteva controllare) sarebbe stato perfetto. Una perfetta opera di autoconvincimento.

- Lo specchio… come si è rotto? –
Sbuffò - E adesso perché vuoi saperlo? –
- Perché porta sfortuna rompere uno specchio. Sette anni di disgrazie. –
- Da quando ti conosco saranno almeno venti anni di disgrazie. – borbottò lui, e Deku aprì un occhio probabilmente solo per guardarlo male.
- A volte non capisco se dici sul serio o se è solo il tuo modo di fare. –
Katsuki si sarebbe tagliato una mano, piuttosto che rispondere a quella domanda.

"Io appartengo a questo posto"
Langst
|Klance| Accenni alla Shallura|
ATTENZIONE: Questa storia NON è mia, è una traduzione

Questa Klance si articola in sms, di tanto in tanto interrotti da qualche spiegazione giusto per far capire che, in realtà, c’è un filo logico dietro a questa trashata.
-
Cosa diamine era successo, la sera prima…?
31/03
11:04
“Appena puoi, dimmi se ti senti meglio.”
11:04
“Bellissima dichiarazione, comunque. Dovresti fare il poeta.”
11:04
“Adesso vado a dormire. Vedi di non chiedermi di sposarti in questo lasso di tempo.”

Immaginate di avere un'ossessione e che quell'ossessione abbia un nome.
Immaginate poi che quell'ossessione non solo abbia un nome, ma anche un volto, con tanto di lineamenti sopraffini, iridi chiare come laghi di alta montagna, capelli sottili e splendenti come fili d'argento.
Immaginate poi che a tutto ciò si sommi un fisico atletico e slanciato, un fisico temprato da ore ed ore di rigorosi allenamenti, un fisico abituato a danzare letteralmente sul ghiaccio.
Riuscite ad immaginarlo?

“Sono incinto.”
“eh ???”
Bene… come prima reazione non c’è male… bah sinceramente mi aspettavo uno svenimento o roba del genere… o magari una fuga improvvisa… magari per anni… si, questo sarebbe stato decisamente più nel suo stile.
Comunque, piacere, sono Naruto Uzumaki e si, l’incinto sono io.

Salve a tutti ☺️
Questa storia narra di regni in crisi e di due ragazzi che cercheranno di migliorare la situazione.
La coppia principale sarà SasuNaruSasu.
Dal testo:
«E così la famigerata Volpe Nera ha deciso di farsi vedere.» Sogghignò la guardia con la lancia. [..]
[...] lui è il principe Sasuke Uchiha, erede al trono ma penso che tu lo sapessi già. E tu sei?»
[...]«Forza compagno. Il viaggio e lungo e tu devi uccidere mio fratello.»
é la prima ff che scrivo, quindi siate clementi :')
Spero di avervi incuriosito e buona lettura:)
-2017= Sto revisionando tutti i capitoli, correggendo errori e cambiando qualche frase. Per ora sono stati modificati i primi quattro.

Breve long-fic incentrata sulla commedia contorta tra il sovrano delle ombre e l'impacciato acchiappafantasmi del reame.

"Dimmi, Yuri. Se io dovessi sparire, mi verresti a cercare?"
La domanda di Victor lasciò Yuri senza parole. Perchè fare simili pensieri in un momento del genere? Erano alle terme, si stavano rilassando. Non c'era nessun altro insieme a loro. E Victor se ne usciva con una cosa così... Yuri lo osservò con gli occhi sgranati. Aveva un'aria strana. Malinconica. Non sembrava il solito Victor di sempre...

Yugi non poteva credere ai suoi occhi.
Credeva di averlo perso ormai da tempo, invece era davanti a lui, sorridente, bello come il sole, divino, letteralmente divino.
-Atem- il ragazzo sussurró il nome con trepidazione e le lacrime di gioia che gli scendevano per le goti.
Quelle quattro lettere erano pronunciate con un tale insieme di sentimenti contrastanti che portó al diretto interessato un brivido per la schiena e un ennesimo sorriso raggiante.
Il più piccolo allungó la mano verso l' altro, il quale lo imitó immediatamente , continuando a sorridergli pacato, amorevole, incrociando le loro dita e incastrandole tra loro.
Il giovane aveva desiderato così tanto rivederlo ancora, riaverlo con sé, riabbracciarlo e gustarsi il terpore dell' amato, che proprio non riusciva a convincersi di non star sognando, tanto che arrivó perfino ad aprire e chiudere le palpebre più volte di fila, cosa che portó l' altro a ridacchiare appena.
-Non stai sognando, Yugi- sussurró dunque il faraone, avvicinandosi fino a far scontrare le loro fronti e i loro nasi