"-Non importa- riuscì a dire, e le lanciò come poteva il pugnale -le dica che la perdono-
-No, Lightwood, non pensarci nemmeno- Trista si sporse più di quanto la sicurezza lo permettesse e tentò di afferrarlo per le braccia.
-Glielo dica, per favore- mormorò, prima di lasciarsi andare.
-No!- Trista rimase a guardare il portale vuoto con la testa tra le mani -No!-"
[Capitolo XXVI]
(Crossover 5SOS/Shadowhunters - Sequel di Carry On)

[Ed!Centric ⎸hints Ed/Winry ⎸ambientato da qualche parte nei primi episodi/capitoli ⎸150 parole]
Ed stava fissando il telefono dell’ospedale da almeno cinque minuti; il braccio sollevato a metà e lasciato tremante in quella misera distanza tra mano e cornetta.
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Humans +” a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 150
★Prompt/Traccia: 4. La protesi di A si rompe e A si vergogna da morire temendo la reazione di B.

Qualsiasi cosa si faccia, il destino non può essere cambiato. Ogni donna ed ogni uomo vengono messi al mondo con un filo rosso legato al mignolo, che lega in maniera indissolubile due anime gemelle.
Cosa succederebbe se Maka avesse l'occasione di vedere questo fantomatico filo, e scoprire a chi è legato per sempre?

Maka era come un temporale: rumoroso, seccante e dalla durata effimera, ma Soul si accorgerá presto di aver visto solo una parte della propria miester. Perchè lei non era un semplice acquazzone, no, lei era la pioggia stessa, con tutte le sue sfaccettature.
Ma alcune sono molto più oscure di quanto sembrano a chi non la conosce e Soul ha il compito di salvarla proprio da una parte se stessa.
Storia SoMa da un capitolo e 2.308 parole (nuovo record in questo fandom!) che spero possa essere di gradimento.

|Fullmetal Alchemist||Eroi dell'Olimpo||crossover|
Era tentato di strappare di mano la chiave inglese a Winry e di tirarla in fronte a quell'elfo iperattivo e bruciacchiato - Leo Vaduz, o come cavolo si chiamava... Ah no, Leo Valdez.
La sua tortura era cominciata quando quel tizio era precipitato giù dal cielo assieme a una ragazza e a un aggeggio di bronzo munito di ali {...}.
Poi il tipetto sudamericano {...} aveva visto il suo braccio meccanico e si era esaltato.
[Ispirata a delle fan art di viria e scritta di getto durante una notte insonne]

Lei lo aveva inconsapevolmente salvato, non aveva fatto altro da quando l’aveva conosciuta, giorno dopo giorno, facendo crollare quella sua maschera d’indifferenza in minuscoli pezzi che poi aveva calpestato senza paura, mentre gli si avvicinava per porgergli la propria mano e portarlo via da quella morsa fredda che era la solitudine, dove lui stesso si era rinchiuso.
“Vuoi essere il mio partner?”
Dio se lo voleva.

Ormai la sua unica ragione di vita era quella... Da quando Soul l'aveva lasciata sola Maka si sentiva vuota senza quegli occhi rossi a completarla.

«S-Soul Evans! C-cosa ti avevo detto? Di non alzarti dal letto! Ti sei fatto male?».
«Soul… Tu scotti! La febbre deve essere schizzata alle stelle!».
Per uno come il nostro Evans, beccarsi l'influenza non dev'essere affatto figo, ma nel momento in cui si ritrova accudito, coccolato, ed accarezzato dalla ragazza che è in possesso del suo cuore, il complesso assume una piega completamente diversa. Il suo approccio nei confronti di Maka cambia completamente, facendole capire, con poche parole, dette anche grazie alla spinta che la febbre gli ha inculcato, i suoi sentimenti per lei.

˹Prima regola con le donne con il ciclo: non nominare mai il ciclo. Puoi solo girarci intorno. Una donna fa tutto il possibile per nascondere il mostro che diventa in quei giorni, ma se lo nomini, allora fai uscire fuori il mostro. Se solo Soul tutto questo l'avesse saputo in tempo...˼
|SoMa|

[KageHina, Attack On Titan Crossover]
Hinata e Kageyama hanno sempre desiderato solo una cosa: vedere il mondo. Ma quando tutto si tinge di rosso, capiscono che hanno bisogno l'uno dell'altro e di nient'altro.

«Ero ancora cosciente, sentivo, pensavo, ero dolorante eppure non riuscivo a muovere un dito per far capire a quella ragazzina che stessi bene, sentivo le sue lacrime bagnarmi l’addome, erano salate e contro la mia ferita bruciavano da morire, avrei voluto sibilare un verso di dolore ma non riuscivo a fare neanche quello.»
Avete mai pensato a cosa esattamente Soul pensasse nel momento in cui salvò la vita della sua "Meister" lasciando il lusso a Crona di lacerare e squarciare il suo petto? Che fosse stato l'esclusivo rapporto fra Arma e Maestro a spingerlo in quel vortice di sangue, o c'era dell'altro sotto, che nessuno mai ha mostrato?
Racconto introspettivo ed allo stesso tempo romantico dal punto di vista della nostra falce.

Non avrebbe barattato quella visione per nient’altra cosa al mondo. Si sentì egoista e avido in quel preciso istante, se ne quasi vergognò. Ma non poteva farci nulla, lei era sua.
[Leggermente raiting rosso]

[Todoroki/Midoriya][Anche questa è da considerarsi ambientata quattro anni dopo i fatti della serie]
Dalla storia:
"Si alza sulle punte dei piedi e poggia il mento sulla sua spalla destra.
«Buongiorno anche a te.»
Shouto, di tutta risposta, gira la testa quel tanto che basta a baciarlo sulle labbra.
In ogni caso è costretto a spegnere il fuoco sotto la padella, perché Izuku ha spostato una delle mani dal suo petto al volto, per trattenerlo un po' più a lungo.
La lingua di Todoroki gli accarezza le labbra e all'improvviso Midoriya si rende conto di non avere più fame."

Le sue labbra si tirarono in un sorriso, mentre si faceva strada nella sua mente il pulsare classico del dopo-sbornia. Immediatamente, Ochako sembrò ricordare: la sera prima, c’era stata la riunione della sezione A e, come era ben immaginabile, si erano ridotti proprio male.
§
Sequel stupido di "Corde sulla sabbia", un po' di ironia partita da una vignetta ancora più stupida.
[Kacchako][Post-canon][997 words]