Takanori è affetto da C.I.P.A. non prova dolore fisico, non sente il freddo né il caldo.. Takanori vuole vivere, vuole essere come tutti gli altri.. sarà Akira la sua normalità.

VECCHIA STESURA
Il popolo dei saiyan torna in vita e Vegeta si unisce loro per tornare a conquistare lo spazio. In giro per la galassia, il Re dei saiyan intuisce che nel figlio Vegeta qualcosa è cambiato, e ciò metterà a rischio qualcun'altro...
Masturbava il proprio cuore con il suo etereo ricordo portandoselo in giro per lo spazio, dentro di sè, anni luce lontano da lei. E di tante immagini frammentate che lo perseguitavano, alfine non ne rimaneva che una indelebile. La sua.

REVISIONE DELLA STORIA IN CORSO.
Illusioni, un triangolo assopito, un gioco di seduzione che non dovrebbe evolversi in amore. Vegeta si lascia trascinare dagli eventi, vinto dalla solitudine e dalla nostalgia per un passato che non esiste più, ma ha un'anima complessa, non vuole legami ma solo vendetta. Rabbia, violenza, gelosia, confusione e magari un pizzico di cuore. Ai miei protagonisti darò forma quasi reale, pertanto non aspettatevi un amore da fiaba perchè qui il lieto fine non esiste.cit. Era nei guai. Guai seri. Le girava la testa, faceva caldo e non riusciva a respirare. Strinse i denti e serrò gli occhi con affanno, mentre i battiti del cuore aumentavano vertiginosamente, rimbombando nella cassa toracica come piccole esplosioni. Ma lui era a suo agio, anzi si abbeverava dalla sua frustrazione, gonfiando il petto di arrogante virilità.
Lo sentì ghignare di nuovo nell’oscurità, allora lo guardò negli occhi. "Oh, terrestre... non fartelo piacere." E tutto divenne nero.

“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano".
“TU – NON – LO – FARAI”.
“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.
“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita. [...]“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.

A me, come sempre, nessuno ha chiesto il parere. Non che io sia contrario, anzi, però gradirei avere voce in capitolo, dato che la casa è anche la mia e Takanori non è esattamente quello che si può definire un tranquillo e docile inquilino. Ma credo che dopo aver sopportato Aoi per ogni singolo giorno degli ultimi quattro anni, sarei pronto a tutto. Anche ad avere un petulante Ruki che scodinzola per casa.

[Scusate se non aggiorno da ere cosmiche, ma sto avendo un mucchio da fare. Giuro, entro la fine delle vacanze pasquali pubblicherò almeno un capitolo. E, forse, una nuova storia con Yamcha protagonista! P.S. come al solito mi rimangio la parola...]
Yamcha sarà costretto a vedere il proprio dongiovannismo atrofizzarsi di fronte alla disperazione esistenziale di un ragazzo che vuole a tutti costi essere creatore e distruttore della propria esistenza.

Quella sera, il pensiero che prima o poi si sarebbe addormentato gli fece paura.
Sta calmo, Akira, anche se dovesse ricomparire ricordati che è solo un sogno.

Non avevo mai fatto mistero dei miei gusti sessuali; né io né Kou abbiamo mai provato piacere nel perderci nelle dolci curve del gentil sesso. Ma quel ragazzo, dio… Era ed è tutt’ora la mia ossessione più totale. A lui non ci ho mai fatto l’abitudine… Lui… Il ragazzo del Babylon.

So che ti sta succedendo. Succede quello che odio più di ogni altra cosa al mondo. Ed è insopportabile, specialmente dopo quella mattina di due settimane fa.
“Taka, calmati”
I tuoi occhi lucidi creano una forte pressione su di me. Invocano aiuto, esprimono debolezza, necessitano sicurezza.
Prendo un sacchetto dal comodino e ti faccio respirare lì dentro, per placare la tua iperventilazione.
Ti accarezzo una guancia, asciugandoti una lacrima, e quando finalmente ti tranquillizzi ti do un bacio.
“E’ passato, Taka…”