AU!Università/Erasmus Phil/Clint - Tony/Steve - Thor/Loki
Phil afferrò la sua enorme valigia blu e uscì dal gate con un sorriso felice e impaurito al contempo. Quando aveva fatto domanda per l'Erasmus, mai avrebbe pensato di partire davvero. Era iniziato come un gioco e ora si trovava a dover vivere un intero anno fuori casa -Per la prima volta, tra l'altro.
Si guardò intorno, cercando il cartello col suo none -Gli avevano detto che qualcuno sarebbe andato a prenderlo, sperava solo che la sua guida parlasse un po' di inglese, perché lui masticava davvero poco lo spagnolo. Si fermò all'uscita e, quando scorse il foglio bianco col suo cognome scritto a caratteri cubitali, si precipitò subito, spingendo un po' di gente per passare.
"Hola." Disse, con uno spaventoso accento newyorkese.
"Wilkommen." Lo canzonò l'altro, con un sorriso magnetico tipicamente irlandese -Come tipicamente irlandese era anche la sua cadenza. "Sono Steven."

Artù avvertiva le scarpe affondare letteralmente nella neve mentre correva, completamente sudato, il vento che gli sferzava il viso e la gola.
Non sapeva nemmeno perché stesse correndo. Non avrebbe potuto impedire niente.
Ma come ogni volta in vita sua in cui era sicuro di aver perso, non si arrese. E corse.
Quella era una delle cose più importanti che lui gli aveva insegnato.
Correre.

Con Tony era sempre una lotta tra picchi altissimi e bassi più profondi della Fossa delle Marianne, Natasha lo sapeva da quando si era finta la sua segretaria. Passata l’euforia, l’instancabile istrione precipitava in baratri di afflizione pari se non superiori al suo splendore e lei non sapeva come intervenire. L’unico che sembrava aver avuto qualche pallido risultato, da quando Bruce se n’era andato, era stato Steve, ma non aveva la loro pazienza, né lo stesso legame. Era molto difficile fingere di fronte a una spia: le era bastata un’occhiata per capire della sua relazione segreta con Steve, benché nessuno dei due si fosse lasciato sfuggire alcun gesto equivoco. Era quindi semplice intuire perché Stark si sentisse così: quei giorni di assoluta calma dopo la tempesta gli avevano gettato addosso la consapevolezza di un ennesimo abbandono e, forse, avevano persino rivangato qualche spettro del passato di cui non le aveva parlato.
Si sarebbe rialzato, ne era certa.
Lo faceva sempre, solo più ammaccato, più triste, più instabile.
[Post Civil War] [Stony] [Stucky] [Tony/Bucky] [Wanda/Vision] [Clintasha]

Dal testo:
Clint raccolse i due scatoloni impilati davanti all'ascensore e vi si infilò, visibilmente imbarazzato mentre premeva con una certa impazienza il pulsante per scendere e non dover più assistere ad una lite fra "mamma" e "papà".
- "Nostro"? Tony, tu non hai capito. - La maschera di pacatezza che aveva deciso di indossare si stava sgretolando inesorabilmente. - Non c'è un "noi", niente di "nostro" e soprattutto: questo non è un litigio. Sono io che me ne vado e tu che lo accetti. Punto.
Stava per prendere il borsone e lo zaino, per caricarseli sulle spalle ed uscire, ma Tony lo bloccò, strattonandolo.
- Ah. E' così! Quindi questa è la storia di come Tony Stark ha fatto la puttana, era solo quello per te?

AU!School Hogwarts (Abbiamo preso solo il mondo, non i personaggi dei libri)
Phil/Clint
Loki/Thor
Steve/Tony
Il fumo già sventagliava sopra la locomotiva rossa. C'erano ragazzi e ragazze affastellati attorno a gabbie che sbatacchiavano per il fremito dei gufi e gatti che miagolavano a lungo, facendo sporgere le zampette dalle loro casettine mobili. Gli alunni più smaliziati guardavano le nuove reclute affaccendarsi goffi per issare i bagagli: alcuni genitori piangevano, altri -Babbani- si guardavano intorno, spaesati. I ragazzetti del secondo anno sorridevano: non era stato solo un sogno.

Con delicatezza sollevò di un paio di centimetri l’orlo della gonna e con fare apparentemente innocente accavallò le gambe, mettendo però in mostra le autoreggenti che quella mattina aveva indossato apposta per l’occasione, aspettando solo uno sguardo del biondino.
Malfoy la guardò completamente intontito, fece scorrere gli occhi dal viso della ragazza alle sue gambe lunghe e tornite -Ma che..? Salazar, che vista spettacolare. C’è da dire che la Mezzosangue si ritrova un paio di cosce niente male!- e senza indugiare ulteriormente riportò gli occhi alla sua tazza di caffè, di certo non voleva farsi vedere in atteggiamenti di apprezzamento dall’odiosa sotutto.

Raccolta di one-shot sugli Avengers, per la maggior parte Stony-centric! Rating e pairing potrebbero variare man a mano che pubblico.
☀ 01 | Steve Rogers/Tony Stark : Si passa una mano sul polso, sfrega energicamente coi polpastrelli, poi, quando il suo cervello registra che no, la scritta non andrà via tanto facilmente, si accascia a terra e versa tutto il flacone su quel nome impossibile, urlando e sfregando e graffiando fino a far sanguinare la pelle bianca del braccio.
☀ 02 | Steve Rogers/Tony Stark : Tony è un escort, ma Steve vuole solo parlare.

Raccolte di flashfic principalmente Stony, Thorki e Clintasha, scritte durante gli Event organizzati nel gruppo "We are out of prompt".
1)Allenamenti, per modo di dire (Stony)
2)Movimento (Stony)
3)Tocca sempre a Thor risolvere i problemi (Thorki)
4)Cosa pensi di me, ora? (Stony)
5)Nessuno dice a Steve mai niente (Stony)
6)Easy, I'm not a rag doll (Stony)
7)Flessioni (Stony)
8)Il rispetto per chi ha più esperienza è cosa gradita (Stony)
9)E in un'istante, non c'è più (Stony)
10) Se ho te (Clintasha)
11)Sotto la pioggia (Stony)
12)Hold me (Stony)

Una guerra tra Ateniesi e Spartani, tra strateghi e combattenti.
Le sorti della terra sono nelle mani degli Dei; soccomberanno o salveranno l'umanità?

Artù teneva lo sguardo fisso sul pavimento, la fronte sudata, i capelli che la sfioravano leggermente. Eppure quel pavimento non lo guardava.
No, Artù guardava lui.
Non faceva altro. Non aveva fatto altro per mesi, sempre. In qualunque luogo si trovasse, qualunque cosa stesse facendo, Merlino avvertiva i suoi occhi scavargli sottopelle. Era diventato un peso. Non lo avrebbe mai detto ma lo era diventato.

"- Allora, adesso si può dire che stiamo insieme, o cosa?..
- O cosa..."