Ribalta le posizioni. Ora sono sotto. Mi sbottona il reggiseno. Sono eccitata, troppo, non mi riconosco. Ma cosa penso. Ho sempre sognato scene di sesso. Non l'amore come in molti dicono. Io ho sognato il sesso.
Victoria ha deciso di cambiare non si sa se in bene o in male ma si ritroverà ad affrontare lotte che non le appartengono e si ritroverà a ragionare sulle sue azioni che se fossero state diverse forse avrebbero potuto aiutare altri.

Questa è la storia di una sedicenne Directioner di nome Maria, lei è una persona particolare perchè è la cugina di Liam James Payne. Passerà l'estate insieme a lui e.. beh scoprirete voi che succcederà

La noia del Venerdì pomeriggio.
Un amico con una proposta bizzarra.
Un'amica che accetta questa proposta.
Ed infine, una sana scopata.

Seyra è un maschiaccio che porta un peso dentro di se, odia il mondo, ma soprattutto le persone.
Ama la musica, e grazie ad un concorso si ritrovera in una casa con una band famosa.
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-Piacere sono Zayn
-Oh, lo so, il piacere è tutto tuo!-
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-Mi stai dando della puttana?-
-Aspetta fammici pensare….. SI! ESATTAMENTE!!
-Puttana sarai tu!- urla incazzata
-Mi dispiace io non apro le gambe al pubblico
Si mette di mezzo quel pervertito di Harry con le sue domande -.-‘’
-Chi di voi è ancora vergine?
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-Cazzo ridi coglione? Non ti ho mica raccontato una barzelletta!
-Ma lo sai che per me ci sei solo te
-Hahahaha – questa volta è il mio turno di ridere
-Cazzo ridi cogliona? Non ti ho mica raccontato una barzelletta! – mi dice mentre mi fa il verso
-Imitami ancora volta e ti grattuggio le palle!!!
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Se volete sapere di più entrate e leggete, se vi piace, lasciate una recensione **

Ho scelto di soffrire, si, ma anche di essere felice. Perché se da una parte mi sento quasi soffocare dal non poterlo avere per me, dall’altra mi sento al settimo cielo. Le emozioni che riesce a trasmettermi lui non le ho mai provate per nessuno, la sua voce è quanto di più bello io abbia sentito, i suoi occhi sono uno specchio incantevole che brillano anche a distanza di chilometri e chilometri. Così asciugo le mie lacrime e mi preparo per iniziare la solita noiosa giornata scolastica, con un unico pensiero in testa.
Niall James Horan, riuscirò ad averti.

Non me ne importava nulla della mia vita: mi chiamo Zoe ho 18 anni vivo con mio padre e mio fratello maggiore Max, mia madre è morta da qualche anno in un incidente stradale ed ero pronta a fare la stessa fine, la sua morte non mi è andata giù del tutto. Non avevo nulla da perdere, forse quel ragazzo aveva una famiglia che lo stava aspettando, degli amici, io di amica ne avevo una sola, si chiamava Emma e le volevo un bene dell'anima ma non so perchè mi buttai addosso a quel ragazzo per salvargli la vita pur mettendo in pericolo la mia...Non sentivo più nulla.

-Ti ha chiamata mamma lo sai?- disse il ragazzo guardandola negl'occhi.
-Si lo so!- rispose Amberlee.
-Lee perchè ti ha chiamata mamma?- continuò.
-Perchè è quel che sono, sono la mamma di Colbie di quando è nata!-
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Probabilmente metterò delle scene erotiche (verso la metà della fic), ma non le specifichero in tutto per tutto così tutte potrete leggere la fiction.

"Ha smesso di muoversi, di piangere, di urlare. Riesco a vedere i suoi occhi ormai persi nel vuoto,pieni di lacrime, e arrivo, per la quarta volta,
finalmente.
Esco, mi rivesto, la guardo: non si muove, respira a mala pena.
È nuda sul letto, lo sguardo perso, le labbra socchiuse.
Cosa cazzo ho fatto?"

«Elaine, tutto okay?» mi domandi alzandomi il mento con un dito.
Ti interessa veramente sapere come sto? Sto male. Sto senza te, senza i tuoi abbracci, senza i tuoi sorrisi, senza le tue risate. L’hai notato anche tu, vero? Sono diventata molto scontrosa, respingo le persone più frequentemente, cerco di non farle avvicinare a me. Sto respingendo anche te, in questo momento.
Ma non importa, perchè in fondo sono forte, come dici sempre tu, posso andare avanti benissimo anche senza di te. Sto mentendo, lo so, ma è l’unica cosa che so fare in questo momento.
«Sì, tutto okay, tranquillo.» ti sorrido e tu ricambi, dopo di che esci dalla stanza lasciandomi qua, sola, senza di te, ancora una volta.