“Più che in prigione, quello lì dovrebbe stare in una clinica psichiatrica”
[Larry, don't like don't read]
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Trailer: http://youtu.be/6IiGWwRxwCQ

Cosa puoi fare quando l'insicurezza ti blocca? Cosa puoi dire quando la timidezza ti opprime la gola? Come puoi vivere quando attualmente vivi solo di malinconia e depressione?
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«Non abbiamo bisogno di psicopatici appena usciti da istituti per depressi, tornatene a casa Howen»
(N.d.A: tematiche delicate trattate con estrema cura e cautela, realismo)

Ciao belle, questa è la mia prima ff, quindi vi invito a leggerla, per sapere se il genere va bene o no. Grazie in anticipo!
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-Mi fai paura-
-Lo so- dice sorridendo maliziosamente, e sfiorandosi i capelli.
-Perché sei così? -
-Perché questo, è Justin Drew Bieber.-
HO DECISO DI CONTINUARE LA FAN FICTION, RISCRIVENDO MEGLIO I CAPITOLI PRECEDENTI.

I genitori della giovane Jennifer, quando essa nasce firmano un 'contratto' con i Bieber, loro grandi amici. Il contratto è chiaro: la ragazza, compiuti i 18 anni, verrà data in sposa al giovane Bieber. I due giovani non sono a conoscenza di questo 'patto', ma cosa succederà la sera del diciottesimo compleanno di Jennifer, quando entrambi verranno a sapere del loro destino già scritto?
'Ciao, sono Jennifer e i miei genitori vogliono farmi sposare con il ragazzo che più odio.'

Justin Bieber: 20 anni,arrogante ma dolce come pochi;costretto a portare una maschera per nascondere il suo dolore.
Ilary Jefferson:19 anni,presa in giro a scuola e vittima di bullismo:ma nasconde qualcosa di molto grosso.
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dal capitolo 6:
"sì, è possibile fingere un sorriso, ma la gente sarà ancora in grado di riconoscere il dolore nei tuoi occhi,e io sono una di queste." disse lei con la voce interrotta dal pianto.
"Cazzo.Come aveva fatto a capirlo?Adesso riuscirà in un modo o nell'altro a scoprire tutto." pensò lui nella sua mente.
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MAGARI ALL'INIZIO LA TROVERETE MONOTONA E COME TUTTE LE ALTRE...MA VI ASSICURO CHE NON SARÀ COSÌ.

INTRODUZIONE...
Una ragazza fragile, con problemi di bullismo e autolesionismo, ricca ma vuota dentro, la sua vita non è più la stessa dopo la morte di suo padre, sua madre ormai è come se non ci fosse in casa.
Troppo impegnata a lavorare per accorgersi di sua figlia.
Troppo impegnata a lavorare per accorgersi dei tagli sui suoi polsi
Troppo impegnata a lavorare per chiedere a sua figlia come stava
Troppo impegnata a lavorare per dire a sua figlia che le voleva bene.
Ormai ci aveva fatto l'abitudine, tutti odiavano lei e lei odiava la sua vita, il suo corpo, i suoi capelli...odiava tutto di lei.
Ma proprio quando la sua vita stava giungendo ad un bivio un ragazzo la salverà, lo stesso ragazzo che la farà sentire una nullità sin dall'inizio.
- SPERO VI PIACCIA -

La musica è la mia medicina.
L'amore è stronzo.
Non tutte le persone che ti sono accanto sono sincere.
Ho solo realizzato il mio sogno.
Voglio solo realizzare il mio sogno.
Justin.
Maria.
Troppo simili quanto diversi.
È tutto nelle loro mani.
M.

Scappo via.
Corro, corro, corro senza esitare anche solo per un momento.
io la mia vita non la posso dedicare a qualcuno che di me non si è mai preso cura, che la gioia di vivere non me l'ha mai regalata.
e se la felicità di me proprio non ne vuole sapere bene, me la creerò da sola la mia felicità.
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E' strano, lui è strano almeno quanto me e questo è tutto dire.
Non viene accettato, non viene compreso, nessuno vuole capire cosa c'è di tanto misterioso e oscuro in lui.
Io però lo voglio capire, eccome se lo voglio capire.
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-Io salvo te. Tu salvi me. Ci stai?-

Era perfetto.
Aveva la carnagione così chiara che non riuscivo a capire come non si fosse abbronzato nemmeno un pochino durante le vacanze. Il naso piccolino e all’insù. Le labbra erano rosse e visibilmente carnose. ‘Secondo me sono morbidissime.’ Pensai.
Indossava dei jeans scoloriti a vita bassa. Quando si sedeva, come ora, uscivano tutti i boxer di fuori. Portava inutilmente una cinta scura che andava in contrasto con i boxer bianchi. Poi aveva una t-shirt grigia come il cappello e una giacchetta di pelle del colore della cintura. Ai piedi invece portava un paio di supra bianche che si abbinavano perfettamente con il suo intimo. ‘L’ha fatto a posta?’ Mi chiesi.
Sarebbe stato il ragazzo perfetto se non fosse stato per il suo brutto caratteraccio.
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Questo pezzo della storia è tratto dal primo capitolo. Che dire? Se volete saperne di più, leggete la mia storia!

***dal capitolo 4***
Non so dove siamo, ma se è un sogno. Vorrei che non finisse mai.
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Vorrei che andaste fino in fondo a questa storia.
Vorrei che non giudicaste il libro dalla copertina.
Vorrei che non ascoltaste la voce dentro alla vostra testa che vi dice che questo racconto non vale niente.
Cercate di andare fino all'ultimo capitolo, per favore.
L'abito non fa il monaco.
Grazie.
***sempre dal capitolo 4***
Mi sveglio e mi manca il respiro, non mi sento le braccia. Sono insensibili non riesco muoverle.
Sento che ho dell’umido sulla guancia.
Cerco di alzarmi e dopo tre interminabili tentativi ci riesco.
Con la coda dell’occhio vedo qualcosa rotolare di fianco.
Guardo meglio e caccio un urlo.
Mi blocco, è solo l’angelo. Disteso a terra e i suoi respiri sono flebili, è bianco da far paura.
Mi avvicino e gli tocco la fronte. È anche freddo da far paura.
Non so che fare.
***dal capitolo 3***
E se cedo e mi tolgo le cuffie?
***
When angels deserve to die.
(Quando gli angeli meritano di morire)
***
{MOMENTANEAMENTE FERMA PER MANCANZA DI ISPIRAZIONE}
{IN REVISIONE}

-"Sai ti capisco , anche io camminavo con il viso basso , avevo paura dei giudizi degli altri!"-
-"Tu sei Justin Bieber, tu non hai paura di niente."-
-"Andiamo Emma , tutti abbiamo paura di qualcosa."-
-"Tu di cosa hai paura ?"-
-"Di rimanere solo."-

Vidi Justin puntare la pistola alla tempia di Josh. Ero distesa nell'erba sporca e osservavo la scena impaurita. Tutti lì eravamo terrorizzati. Vidi la pistola di Josh a pochi centimetri da me. Provai ad avvicinarmi piano con la mano alla pistola quando Justin parlò. "Dì addio ai tuoi amichetti, il tuo tempo qui è terminato" disse ancora con quel sorrisetto. Volevo davvero ucciderlo adesso. Riuscii ad afferrare la pistola e la puntai verso il mio nemico, chiusi gli occhi, potevo farcela. Premetti il grilletto e appena aprii gli occhi vidi Justin per terra tenersi la spalla e i suoi amici correre verso lui.
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"Chi non muore si rivede" fece un passo verso di me e io feci un passo indietro.
"Avrei preferito non rivederti. O meglio, avrei preferito rivederti sottoterra." gli rivolsi un sorriso falso.
"Ah. Quindi mi saresti venuta a trovare" rispose con un sorriso idiota. Sbuffai e mi rigirai. "Va via" dissi duramente.
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Lei Allison Rose Evans
Lui Justin Drew Bieber
Entrambi parte di due bande rivali che si odiano da generazioni, ma si innamoreranno, cambiando ogni cosa.

Lei, si odia. si odia con tutta se stessa. Odia il suo corpo, il suo viso, il suo carattere, la sua fragilità.
non aveva mai amato, e non era mai stata amata. almeno così credeva.
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Lui, un puttaniere. Il classico bad boy. Non credeva nell'amore... o almeno, non ci credeva fino a quando non ha incontrato Emily Destiny Fray.

Tralasciando il fatto che tutti e due vivono a New York, Justin e Brooklyn non hanno niente in comune.
Mentre Justin fa l'impossibile per sopravvivere, Brooklyn ha qualsiasi cosa ogni ragazza possa volere. O perlomeno lei pensa di avere tutto. 
Cosa succede quando la viziata, ricca, figlia di papà incontra il pericoloso ragazzo del Bronx? 
Saranno scintille o una bomba esplosiva?
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"Non mi interessa quello che pensano gli altri, io sono innamorato di te."

Audrey's point:
Il biondo rimase impassibile, non provò nemmeno ad abbracciarla, a tranquillizzarla, l’unica cosa che fece, fù contrarre la mascella e stringere i pugni.
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Justin's point:
- Non credi che per una volta potremmo fare uno strappo alla regola?
Continuai.
- Che vuoi dire?
- Questo.
Dissi prima di poggiare le mie labbra sulle sue.
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- Diceva di essere Philofobica.
- Philofobica?
Mi sentivo un fottuto bambino di 3 anni che continuava a fare domande, ma dovevo sapere di più..
- Si, è una “malattia” dovuta alla paura di innamorarsi, paura di racchiudere della fiducia in una persona, paura di andare in contro alla felicità. Paura di mettersi in ballo completamente senza rimorsi, paura di cadere per terra sperando che qualcuno ti afferri. Paura di amare, paura di essere amato.
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Quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.