A 25 anni dalla fine di Dragon Ball Z, Vegeta trascorre la sua vita in modo piatto e monotono. Non si allena più come prima ed è solo la pallida ombra del principe guerriero che era stato un tempo.
Una mattina di marzo, però, qualcuno riapparirà all'improvviso, facendogli una proposta apparentemente insensata e mettendo in discussione tutte le sue più radicate convinzioni su se stesso e sulla sua vita.

Non c'era più tempo per loro, non c'era più luogo. Non c'era più casa. Non avrebbero più rivisto le loro famiglie, i loro figli, tutto quello che avevano costruito, difeso, amato per tutta la loro vita.
La Guerra dell'Hakai aveva portato via loro ogni cosa. Avevano anni e anni davanti e più niente tra le mani, neanche le ceneri, neanche una lapide su cui piangere. E cosa mai avrebbero potuto creare dal niente?
Ancora non lo sapevano, ancora non potevano contemplare. Tuttavia, da qualche parte nel passato e molto lontano nell'universo, qualcosa da creare c'era.
Un posto che ancora avrebbero potuto chiamare casa. 
[Post-Dragon Ball Super] [No Spoiler al manga] [Slowburn] [Saiyan Culture]

Scritta per l’evento “Easter Eggs” indetto dal gruppo “Johnlock is the way…and Freebatch of course!”.
Una stanza d'hotel, la loro stanza d'hotel. Quattro anni dopo e un sorriso che cambia ogni cosa.

[Johnlock]
Ambientata dopo la fine della quarta stagione, con John che cerca di rifarsi una vita e Sherlock che lo illumina sul perché finisca sempre con la persona sbagliata.
Perché andare a caccia di donne, quando hai a disposizione la persona che tiene a te più di chiunque altro?
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«Tu… giusto per curiosità, non sei mai stato ad un appuntamento, vero?» chiese il dottore dopo qualche momento di silenzio, sperando di trovare in quella domanda una via d’uscita da quel labirinto di disagio.
Il moro si raddrizzò, appoggiandosi meglio allo schienale della sedia, come se la cosa lo aiutasse a pensare:
«Dipende… qual è la definizione che daresti alla parola “appuntamento”?»
«Direi due persone che si piacciono ed escono insieme per divertirsi, per conoscersi meglio.»
Il consulente investigativo aprì bocca per rispondere che si, allora ne aveva avuti molti di appuntamenti, tutti con lui, ma John si affrettò ad aggiungere: «Senza omicidi o crimini di mezzo, Sherlock.»
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La sera della vigilia di Natale, Sherlock di malavoglia rientra a casa. È arrabbiato perché tutti sembrano preferire le feste al lavoro e si rifiuta di farsi coinvolgere dall’atmosfera natalizia. A Baker Street intanto, John e Rosie si stanno preparando per andare a cena da Mycroft e Lestrade, i quali hanno organizzato una festa per quella stessa sera. Ma Sherlock si rifiuta di seguirlo, ritenendo il Natale un stupidaggine e per questo i due litigano. Rimasto solo, Sherlock riceverà la visita del fantasma di Mary Morstan, la quale è tornata per annunciare la venuta di tre spiriti che lo porteranno a vedere i Natali passati, il Natale presente e i Natali futuri.
[Ispirato al: "Canto di Natale" di Charles Dickens]
‘Storia partecipante al ‘Mille e una fiaba contest’ indetto da Emanuela.Emy79 ”

Perché a volte basta veramente poco per capire dov'è casa.

Di Sherlock, per quanto non ami parlare di sé, sappiamo più di quello che ci si aspetterebbe da una persona tanto riservata. Abbiamo conosciuto i suoi genitori, suo fratello, sua sorella. Sappiamo che da bambino amava giocare ai pirati, sorrideva tanto, avrebbe voluto avere un cucciolo, aveva almeno un amico e probabilmente era quello più “normale” della famiglia. A detta sua sappiamo che “le donne non sono proprio il suo campo” e a noi va benissimo. Abbiamo persino imparato a comprendere il suo carattere. Insomma ad osservarlo bene, e a non soffermarsi sulla prima impressione, di Sherlock sappiamo molto. Ma di John? Del caro e buon John? Dell’onesto, irreprensibile, coraggioso, corretto John? Sappiamo che è stato un soldato, un capitano per di più, sappiamo che è medico, ha studiato con Mike, che ha una sorella lesbica alcolista con cui non è in buoni rapporti. Non conosciamo nulla della sua famiglia, non niente del suo passato. Nessuno si è presentato al suo matrimonio, andato a trovarlo dopo la nascita di Rosie o per il suo battesimo, nessuno è andato al funerale di Mary. Sembra quasi che il “prima di Sherlock” non sia per nulla importante. Ma sarà davvero così? Non ci tocca che scoprirlo.
[Johnlock]

Il susseguirsi della vita quotidiana di Roy Mustang ha un solo denominatore: Edward Elric.
Due essenze troppo diverse per poter combaciare e troppo simili per non attrarsi.
Complici, rivali, amanti…
Un semplice diario scritto di getto, caratterizzato dai pensieri di Mustang che alterna emozioni semplici a descrizioni più articolate della loro segreta vita di coppia, dove la maschera del militare freddo e distaccato si frantuma mostrando la realtà privata di un uomo innamorato pieno di dubbi ed esigenze.
Inserisco la dicitura Otherverse per alcune "libertà" temporali che ho inserito e che potrebbero infastidire gli amanti della serie.
Buona Lettura ^_^

Ho iniziato quasi senza rendermene conto, coinvolto in un gioco erotico di una coppia conosciuta per caso.
Alla fine dell’incontro, l’uomo mi congedò mettendomi in mano un pacco di banconote. Soldi, molti soldi. E io che da poco avevo perso tutto, casa, genitori e affetto, compresi l’immensa potenzialità del mio giovane corpo e di quel lavoro.
Cosa succederà se un ragazzo che ha sempre donato il suo corpo si trovasse davanti al vero amore?..

Penso che queste righe piaceranno a quelli che hanno sperato in una storia fra Gon e Killua. La loro era un amicizia profonda e magari sarebbe potuto nascere qualcosa di più. Questa è la mia prima Fan Fanction, perciò siate buoni con i commenti >.

E vide qualcosa. La malizia gli pervase le vene, nonostante ad un occhio poco allenato sarebbe risultato impossibile anche solo farvi caso. Bramosia di ghiaccio.
Kagami, invece, bruciava alla stregua di un fuoco ardente. Scoppiava. Ruggiva. Consumava.

La realtà ti aggredisce con indifferenza, distorcendo il passato in cui credevi e la figura che amavi - e che ami tutt'ora, perché ti è impossibile odiarla - con rivelazioni e verità nascoste, incrinando le promesse che ti sostengono.
Le tue convinzioni spariscono lentamente, come divorate da un enorme serpente dalle candide scaglie che, sibilando, sale sulla gamba, sul ventre, stringendoti il corpo piano, e con enorme disgusto, percepisci i suoi occhi bui fissare con desiderio il tuo collo.
E tu, povero maledetto, ripensi alla pace perita, spazzata via giorni fa come fumo dal vento.
Ripensi alla serenità che, nonostante fossi circondato da battaglie e odore di morte, ti consolava, trasmettendoti calore.
Perché, forse, eri insieme a loro.
Perché, semplicemente, c'era lui, lì in mezzo a quelle rovine, pronto a stringerti la mano, a salvarti dal buio del baratro.
Perché tu, per lui, eri pura luce pronta a sparire.

Dalla storia:"Si sistemò la borsa in spalla e strinse di più la sciarpa al collo. La neve scendeva soffice intorno a lei, piccoli coriandoli bianchi su un mondo di illusioni.
"Andiamo, Kazuha! Non è la prima volta che succede, lo sai bene! E poi non era mica un appuntamento, no?"
Le labbra si contrassero in una smorfia, in risposta ai suoi stessi pensieri. Era vero, non era successo niente di più di quello che accadeva sempre, eppure non aveva mai sperato così tanto che Heiji si presentasse."
Una shot di San Valentino/White Day sulla bella coppia di Osaka, buona lettura

Per ogni mese, una nuova storia. Per ogni mese, una nuova coppia.
Mese per mese, fino ad arrivare a...un anno insieme!

Ai ha finalmente completato l'antidoto contro l'APTX. Ma, come tutti i farmaci, quella piccola pillola, all'apparenza innocua, potrebbe rivelarsi una medicina o un veleno. Che fare, dunque? Provarla significa due cose: morire o tornare ad essere Shiho. E' davvero ciò che vuole?
Ma ben presto, quando gli Uomini in Nero torneranno a farsi vivi, non ci sarà più tempo per riflettere, e i dubbi lasceranno spazio ad un'unica certezza: non c'è vita senza libertà. Ed è per essa che bisogna lottare, ad ogni costo.