Eccomi qua con una nuova long-fic. E' quasi un anno emmezzo che ci lavoro, tra prese e lasciate per sconforto, o blocchi di creatività. per la prima volta posto una fic che non sia finita. l'ho divisa per libri credendo mi fosse più facile, in realtà non lo è per niente. Non ho ben chiaro come finisca quindi accetto qualsiasi suggerimento (vi prego). A mia sorella piace e questo mi aiuta, spero sia lo stesso per voi. Quindi...a voi la parola. -Potter Harry- la professoressa come ebbe pronunciato quel nome si rizzò...Silente si aggiustò sullo scranno...non lo aveva mai visto, non erano arrivati in tempo ...SERPEVERDE...annunciò il cappello Silente chiuse gli occhi...mio Dio che disastro, come faremo ora. Pensò sconvolto. La professoressa McGrannittraballò un attimo. ...lui era dalla parte sbagliata...

Sono passati tre anni dalla fine della scuola. Harry è un Auror per scelta, Draco un Mangiamorte per costrizione. Ma cosa si cela realmente nel cuore del misterioso biondino? Riuscirà mai a conquistare il rispetto, la fiducia e (perchè no) anche l'amore di Harry? E ora che è ingiustamente accusato di omicidio, come potrà difendersi da una giustizia sommaria? Anche Harry lo crede colpevole... riuscirà a convincerlo del contrario? E cosa prova davvero Harry per il suo eterno rivale? Se volete saperlo, basta leggere... E commentare!

"Sequel di 'Ostacoli del cuore', per chi lo avesse letto."
Sono trascorsi sei anni da quando la bella e ormai giovane donna Emily Stewart ha abbandonato il liceo. Adesso la sua vita è cambiata. Ha un lavoro, un uomo meraviglioso e nuovi progetti da realizzare.
Non poteva mai immaginare di dover riscontrare nel suo cammino quello che per lei è stato il suo amore adolescenziale. Brandon Felton è tornato a sconvolgere la sua vita in un batter d'occhio, ma quanto è forte il passato? Il loro legame è indissolubile come quello di un tempo o il destino ha nuovi piani per loro?
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«Brandon.. Felton?» Accenno una risata divertita per non apparire su di giri.
«Vedo che la barbetta e qualche anno in più non cambia il mio aspetto.» Sorride com’è solito fare e si avvicina tralasciando la mia lastra sul tavolo. Porta le mani dentro le tasche e si morde le labbra carnose.
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Rivivo nella mia mente i momenti romantici con Brady, le parole dolci, i ti amo, gli sconforti e i numerosi litigi e ricordo quella bambina che si emozionava con poco. Ricordo quella bambina che pensava di poter scavalcare tutto e tutti con quel ragazzo.

Lei un'irrimediabile casinista e dedita al divertimento. Fashion Designer per vocazione e amica fedele. Cassandra Moore è in cerca di una svolta che possa dare alla sua vita quel pizzico di originalità che le manca.
Lui, amatissimo e bellissimo modello americano. Il suo nome è Noah Mills, quanto basta per far cedere il cuore di povere giovani ragazze. La sua vita non chiede cambiamenti, ne tanto meno stravolgimenti eppure qualcosa andrà storto tra i due... qualcosa che non avevano preso in considerazione, qualcosa che gli cambierà la vita, stravolgendola.
Nel bene e... nel male.

[Dal capitolo 11..]
«Stai ammettendo che qualcosa ti spinge a non distanziarti da me?» Sorrise assottigliando lo sguardo. « Il tuo cuore gioca brutti scherzi, Emily..»
«Il mio cuore sa benissimo dove andare, il tuo non lo sa..» distolsi lo sguardo, cercando di ragionare.
«Il mio è fermo.» Rimase impassibile. Nessuna emozione. Nessun atteggiamento. C’erano solo i suoi occhi immensi e le sue labbra socchiuse.
«Bè, fallo ripartire allora.» Scrollai le spalle.
Scoppiò a ridere, ma poi tornò serio, «ci vorrebbe una spinta forte.» Accennò una smorfia con il naso.
Così approfittai della situazione e lo spinsi facendolo indietreggiare di poco.
Lui mostrò un sorriso divertito, ma allo stesso tempo dolce.
«Così va bene?» Chiesi poggiando le mani sui fianchi.
«Non ci provare. E' duro come un martello.»

Tutto era abbastanza innocente, all'inizio. Mi ero iscritta al nuovo sistema Amico di penna che Hogwarts aveva offerto, così da "avvicinare tutti in prospettiva della nuova era". Ma ci si può davvero innamorare attraverso le lettere?
Una traduzione della bravissima perverted squirrel su una storia d'amore firmata Harry/Hermione. Intrigante, passionale, spezzacuore, audace, triste, e grossolanamente romantica, questa fanfiction vede l'amicizia Harmoniana sotto un nuovo punto di vista, e vede una eroina in panni sentimentali diversi da come ce l'aspetteremmo abitualmente.

Harry, Hermione e Ron sono cambiati. Sono cresciuti. Hanno venticinque anni, convivono nella stessa casa già da qualche anno, lavorano al Ministero. Sono considerati da tutti gli eroi: hanno sconfitto Voldemort, hanno rinchiuso ad Azkaban la maggior parte dei Mangiamorte e hanno riformato il Mondo della Magia, che vive in pace e in armonia... Una favola? No. L'inferno... Fantasmi del passato ritornano, più pericolosi di prima.

Emmett chiede a Bella, sua fidanzata, un regalo molto particolare per il suo compleanno. Come reagirà lei?

« Senta… » iniziai raccogliendo tutto il coraggio « io avrei un paio di gruppi che vorrei davvero lei sentisse » ma mi bloccai quando vidi il suo sguardo esasperato mentre poggiava la tazza di caffè sul tavolo di vetro. Il rintocco che ne seguì risuonò come una marcia funebre nella mia mente.
« Ho i postumi della sbornia, sette linee telefoniche che suonano e una ragazza che non capisce che è stata solo una questione di una notte… »
«Ho afferrato il concetto » lo interruppi incassando il colpo e dandogli le spalle feci per uscire dalla stanza.
« Swan, » mi richiamò e io mi voltai speranzosa.
Il mio capo mi squadrò da capo a piedi prima di dire « sei carina » commentò facendomi arrossire, tanto da assomigliare a un peperone, a causa del complimento inatteso e soprattutto per l’inopportunità della cosa. « Slacciati un bottone e ti faccio partecipare alla scelta mattutina dei nomi ».
Lo guardai come se fosse pazzo e sperai con tutta me stessa di aver capito male.
« Un bottone e una canzone » ripeté confermando che avevo capito bene la sua richiesta.

Un Edward diverso da quello della Meyer, un Edward mostruoso, freddo, di pietra, nel senso letterale della parola, un Edward imprigionato in una delle più belle cattedrali francesi, un Edward sotto un incantesimo potente. Una Bella tradita umiliata e ferita dal suo sposo. Un amore per spezzare un sortilegio un amore per tornare a sorridere. E no, Edward non è il gobbo...

“Hai paura?” I suoi pensieri giunsero nella mia testa per torturarmi, sinceramente non volevo rispondere, non volevo sapere cosa sarebbe successo, ero terrorizzato.
Mi dimenticai di respirare per un attimo che mi sembrò interminabile e cercai di scacciare le immagini che stavano invadendo la mia mente. Bella indifesa seduta su un letto che mi guardava implorante, Bella che cercava di spogliarmi, Bella che non aveva paura di me.. Bella, Bella, Bella..
(Seguito di Eclipse)

Harry e Hermione non hanno mai avuto davvero l'occasione di vedere realmente l'uno dentro gli occhi dell'altra, ma adesso, soli, hanno la possibilità di scoprirsi in modi che non avevano mai immaginato.
Una storia in tre parti che inizia appena dopo il ballo tra Harry e Hermione nella tenda.

« Sai, Harry, è un po’ che ci penso, ma tutti gli amori più belli finiscono male ».
Sorrise amaro.
« Non mi pare, il tuo sta finendo benissimo ».
« Lo sai che non era l’amore che volevo ».
Sei il testimone al matrimonio del tuo migliore amico e della tua migliore amica.
Sei innamorato di lei, la ami così tanto da decidere che sarà più felice con lui, non con te, ma devi ancora fartene una ragione.
Devi lasciarla andare.
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Fanfiction partecipante al Lovely Valentine - II edition, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Storia scritta in collaborazione con MaTiSsE
Scaraventato nel mondo. Disprezzato. Forse avrei potuto piangere sul mio destino, se invece non avessi trovato il modo di amarlo. Caos. Anarchia. Ah, i cardini della mia giovinezza: rubacchiare, fregarsene, mentire. Ero un monello anarchico che sfuggiva a una batosta oppure all'inedia oppure al lungo braccio della legge per il rotto della cuffia. A quei tempi, i ragazzi come me li appendevano per il collo fino al sopraggiungere della morte. Se li prendevano. A quei tempi, i ragazzi come me credevano che il diavolo avrebbe dato loro il bentornato a casa. E, nel mio caso, lo fece.